Unioni civili - La Cirinnà pubblica il messaggio da Airola prima del voto. Lui:"sta utilizzando come pretesto per giustificare la sua decisione al ribasso"

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Nuova puntata del rimbalzo delle colpe fra PD e M5S. Da una parte abbiamo la Senatrice Monica
Cirinnà e dall'altra parte il Senatore Alberto Airola. La prima ieri ha reso pubblico dal suo account twittere il messaggio che il secondo le ha inviato la settimana prima alla vigilia del voto del decreto di legge sulle unioni civili per dimostrare che se si è arrivati all'alleanza con NCD è per colpa dei pente stellati. Lui stamattina le risponde, e chiarisce agli italiani, che il PD, e lei in primis, stanno strumentalizzando il contenuto del messaggio per giustificare l'eliminazione della stepchild adoption.

Ma andiamo con ordine. Ieri sera la firmataria della legge sulle unioni civili ha pubblicato uno screenshot del suo smartphone in cui è immortalato il contenuto del messaggio di testo che Alberto Airola le ha inviato alla vigilia del voto del DDL e in cui si può leggere:
"Ok, stasera il mio gruppo di lavoro sul tuo ddl ha raggiunto ufficiosamente l'accordo di votare il Marcucci sia integro che spacchettato... ovviamente mancheranno 2-3 voti nostri per la lettera f) sulla step ma gli altri ci sono. Domattina abbiamo la riunione di gruppo che ratificherà la decisione... fino ad allora tienilo per te MI RACCOMANDO, poi lo diremo noi ufficialmente... grazie e in bocca al lupo anche a te."
Il twitt è  stato accompagnato dalla scritta: "E adesso @M5S_Senato #chiedetescusaamonica #unionicivili"


Inutile dire che la pubblicazione del testo abbia provocato una nuova protesta e tutti hanno detto di tutto. All'appello mancavano solo i 5 stelle e la loro risposta è arrivata sempre tramite social, questa volta Facebook, e a rispondere alla collega ci ha pensato direttamente il mittente del messaggio di testo in questione.
Dal suo profilo, Alberto Aiurola ha scritto:

"Voglio fare chiarezza sullo scambio di messaggi che io stesso ho avuto con la senatrice Monica Cirinnà e che il Pd sta utilizzando come pretesto per accusare di inaffidabilità il Movimento 5 Stelle e giustificare la sua decisione di fare una legge sulle unioni civili al ribasso con l’appoggio di Alfano e Verdini.
La senatrice Cirinnà ha voluto forzare la mano e ha interpretato come definitivo il senso di un messaggio nel quale mi limitavo a riferire l’esito di un primo incontro del gruppo di lavoro del M5S sulle unioni civili, incontro nel quale si era presa in considerazione, tra le tante opzioni possibili, anche la possibilità di votare l’emendamento Marcucci in caso di paralisi dell'aula. Ma come io stesso ho precisato in quel messaggio, quella non poteva in nessun modo considerarsi la posizione ufficiale e definitiva del Movimento, perchè a pronunciarsi doveva essere l’assemblea dei senatori del Movimento, l’unica titolata a decidere in merito e poi a comunicare la decisione all’esterno attraverso il capogruppo. L’unica posizione ufficiale del Movimento, infatti, è stata solo e soltanto quella espressa l’indomani, dopo che l’assemblea prese la decisione di votare per il no all’emendamento premissivo, scartando l’ipotesi di un ok al canguro che all’inizio era stata vagliata insieme alle altre possibilità. Il PD questo lo sapeva benissimo perché conosce le regole del Movimento e tutti, compresa la Cirinnà, sanno che le posizioni ufficiali di una forza politica sono quelle espresse capogruppo e non da un singolo via sms"

Voglio fare chiarezza sullo scambio di messaggi che io stesso ho avuto con la senatrice Monica Cirinnà e che il Pd sta...
Pubblicato da Alberto Airola su Martedì 23 febbraio 2016
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Insomma, ancora una volta nessuna delle due parti vuole assumersi le proprie responsabilità - vuoi vedere che alla fine della fiera la colpa sarà dei gay che hanno voluto 'sta legge? -  e la loro battaglia salva credibilità e salva voti continua, mentre la legge viene smantellata per volontà di Alfano, Formigoni, Giovanardi & Co.
Intanto il Governo ha fatto sapere che il maxi emendamento non è ancora pronto e che verrà presentato soltanto alle 19 di questa sera. Intato fuori dal Senato, mentre si continua a rimpastare una legge per non fare cadere il governo, evitare nuove sanzioni dall'Europa e accontentare i partiti politici, la comunità LGBT è già in piazza per un nuovo presidio nella speranza di far capire che non si può giocare così con la vita delle persone  e dei bambini.