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Preside vieta a studenti di partecipare a incontro sull’omofobia

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A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Il prossimo 9 maggio lo scrittore e giornalista Maurizio Macaluso, autore, fra gli altri, del romanzo ‘Di Domenica’ (qui la nostra recensione), avrebbe dovuto presenziare al Molino Excelsior di Valderice, nel trapanese, assieme alla collega Ornella Fulco e la psicoterapeuta Fabrizia Sala, per incontrare gli studenti dell’Istituto tecnico turistico Sciascia e Bufalino, per parlare di omofobia. Tutto era quasi pronto, ma, all’ultimo momento, il preside dell’istituto superiore ha ritenuto che l’argomento non fosse adatto per i suoi studenti.
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Nella foto: Maurizio Macaluso
«Con mia grande sorpresa – ha scritto Macaluso sul suo profilo facebook -  ho appreso che il dirigente scolastico non ritiene che tale argomento possa essere proposto all'attenzione e alla riflessione degli studenti.»

L’incontro avrebbe permesso ai ragazzi di partecipare a una concreta occasione di formazione e di dibattito, in cui ognuno avrebbe potuto esprimere liberamente il proprio pensiero sull’argomento e sul libro stesso dell’autore. 
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La decisione del preside, considerando che il bullismo omofobo miete vittime un giorno sรฌ e l’altro pure, appare incomprensibile.

«Quello che, forse, il dirigente scolastico non ha compreso รจ che l'omofobia - e NON L'OMOSESSUALITร€ - รจ un problema serio della societร . – scrive ancora Macaluso - Nell'ultimo anno sono avvenuti in Italia ben 196 episodi di omofobia. Il 5 aprile, a Roma, un ragazzo omosessuale di vent'anni รจ stato selvaggiamente picchiato. Nelle settimane scorse un ragazzino di 12 anni, Andrew Leach, si รจ suicidato a causa dei continui sfottรฒ omofobi ricevuti a scuola. Sono soltanto due dei tanti episodi avvenuti nell'ultimo periodo. E la scuola, dove spesso episodi di omofobia accadono, ha il dovere di fornire gli strumenti per combattere il fenomeno. Mettere la testa sotto la sabbia, fingendo che certe storie non esistano, non aiuta e non รจ accettabile da parte di chi, se non per passione almeno per ruolo istituzionale, รจ chiamato ad aprire le menti dei nostri giovani.»

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Picchiato nel salernitano perchรฉ gay. Tredicenne immobilizzato e palpeggiato dai compagni di scuola

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A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani

«Si aggiorna ormai con una frequenza allarmante l'elenco dei ragazzi e delle ragazze che in ogni parte del Paese finisco nel mirino di bulli e baby gang, diventando bersagli di violenze ed emarginazione» Sono le parole con cui Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay ha commentato un nuovo caso di violenza a stampo omofobo ai danni di un ragazzo di soli tredici anni avvenuto a Scafati, in provincia di Salerno.
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Secondo quanto riporta il quotidiano La Cittร , sabato scorso il ragazzino รจ stato accerchiato da un gruppo di compagni di scuola, che vedendolo gli si sono avvicinati, obbligandolo a seguirlo all’interno della Villa comunale, in quel momento chiusa, dove si รจ consumata la violenza.  

Gli aggressori non soltanto lo hanno offeso con frasi omofobe, ma dicevano al giovane a vergognarsi per quei suoi atteggiamenti effeminati. Non contenti, lo hanno schiaffeggiato e immobilizzato, palpeggiandolo, in fine, nel basso ventre.

Tornato a casa, ancora scosso e spaventato, il tredicenne ha raccontato tutto alla madre, che si รจ rivolta ai carabinieri per denunciare il tutto.
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«L'unico antidoto a questa deriva รจ l'educazione alle differenze.» - ha continuato il segretario di Arcigay, prima di scagliare il dito contro la politica - «Dietro al dolore e all'indignazione che tutta la politica esprime a commento di questi fatti, c'รจ un pezzo di quella stessa politica, trasversale a partiti e a schieramenti, che metodicamente ostacola i progetti che tante associazioni come la nostra portano avanti nelle scuole.».
Fonte: Republica.it
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Una scuola si schiera con uno studente di 17 anni vittima di bullismo omofobo.

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
«Tempo fa un mio ex compagno delle elementari ha scoperto che ero omosessuale. Ha cosรฌ iniziato a prendermi di mira con epiteti offensivi in piรน occasioni, anche in pubblico. All’inizio mi sono limitato a ignorarlo. I problemi sono iniziati quando me lo sono trovato davanti per la terza volta. Era una giornata di fine agosto e stavo andando con il mio compagno a fare la spesa. Me lo sono ritrovato nelle vicinanze di casa e in pochi istanti sono partiti gli insulti. Ma รจ stato oltrepassato il limite, perchรฉ l’aggressore questa volta mi ha sputato addosso. Ho chiamato i carabinieri ma ho scoperto che sarebbe stato necessario procedere alla denuncia tramite un avvocato e che l’ingiuria non si configura piรน come reato».  A parlare รจ il giovane diciassettenne di Faenza a Corriere di Bologna, per spiegare la brutta avventura che ha vissuto nelle ultime settimane.

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Dopo l’aggressione da parte dell’ex compagno di scuola, il giovane ha deciso di sfogarsi sul suo profilo Facebook sia per raccontare l’accaduto sia per manifestare il suo disagio, venendo contatto dall’avvocato bolognese Michele Giarratano, che ha deciso di assisterlo legalmente a titolo gratuito.  Sotto al suo stato, inoltre, gli sono arrivati numerosi commenti di solidarietร .

Domani, 15 settembre, il ragazzo ritornerร  all’istituto Torricelli Ballardini, presso il quale รจ iscritto, che ha deciso di schierarsi dalla sua parte e contro l’omofobia. Nei locali del liceo, infatti saranno appesi diversi striscioni, realizzati da un gruppo di scolari, con l’approvazione del preside Luigi Neri, per dire no al bullismo omofobo.
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Il dirigente scolastico, inoltre, ha dichiarato che durante l’anno scolastico si terranno degli incontri dedicati al tema dell’omofobia, in collaborazione con alcuni studenti e la partecipazione di Arcigay
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Attivista LGBT insultato da scolaresca a Palermo. Le maestre: «รจ il loro linguaggio.»

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Chi รจ di Palermo, ma non solo, conosce benissimo Massimo Milani, uno dei primi attivisti gay del capoluogo siciliano, che nel 1993 celebrรฒ un matrimonio simbolico con il compagno Gino Campanella davanti al Palazzo delle Aquile, per sollecitare una legge che riconoscesse le unioni gay. 
Proprio questa mattina Milani, fra i primi fondatori di Arcigay, รจ stato offeso per le strade della cittร  da una scolaresca tra l'indifferenza delle insegnanti.
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A riportare l’episodio รจ stato Milani attraverso uno stato pubblicato su Facebook.
«รˆ bello cominciare la giornata ed essere insultata da una intera scolaresca (a maggioranza maschile) a colpi di “PEZZO DI FR...io” tra l’indifferenza delle maestre, che redarguite dichiarano: “รจ il loro linguaggio! Il ‘complotto gender’ รจ una realtร  e fa stragi!”

Tante sono state le dimostrazioni di solidarietร  arrivate sulla pagina dell’attivista, e moti di questi condannavano l’atteggiamento delle insegnanti che, non solo non hanno richiamato gli studenti, ma hanno sminuito l’insulto con una giustificazione ancora piรน criticabile.
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Ci auguriamo che questo atteggiamento permissivo delle insegnanti non sia applicato anche quando l’insulto รจ rivolto a qualche altro studente, perchรฉ se cosรฌ fosse sarebbe davvero grave.

Ovviamente esprimiamo anche noi solidarietร  a Massimo Miliani e ci auguriamo che la sua denuncia serva a creare ancora piรน incontri all’interno delle scuole, per insegnare a studenti e a professori che le parole hanno un peso e le offese fanno male a chi li riceve.
Foto: Facebook
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Atleta transgender vince gara dopo che รจ stato costretto a gareggiare nella categoria femminile

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani

MacK Beggs รจ un giovane atleta di lotta transgender che รจ stato costretto dalla federazione del Texas a partecipare al campionato nella categoria femminile, nonostante sia a tutti gli effetti un ragazzo.
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Beggs ha 17 anni, รจ uno studente dell’istituto texasano Euless Trinity High School e dall’anno scorso ha intrapreso il percorso per la riassegnazione del sesso per diventare un ragazzo. Mack fa parte anche della squadra di lotta libera  e ha sempre partecipato nella categoria femminile nelle competizioni della Liga Interscolastica. Data la sua transizione, Mack quest’anno avrebbe voluto partecipare nella categoria maschile, ma non gli รจ stato consentito dalla federazione del Texas, perchรฉ il regolamento sportivo di questo Stato considera soltanto l’identitร  sessuale di nascita.
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Sebbene non sia stato facile dover accettare quest imposizione, Mack ha accettato di gareggiare, riuscendo a portarsi a casa il titolo di campione. La vittoria ha fatto insorgere molti genitori non per una questione transfobica ma per l’ingiustizia a cui Mack รจ stato costretto a sottostare.
Anche Lisa Latham, madre del giovane atleta, ha trovato il trattamento riservato al figlio ingiusto e voleva che Mack non partecipasse alla competizione: «da madre prottetiva, volevo che non partecipasse, ma รจ un lottatore e non vuole arrendersi.  Questo รจ il suo ultimo anno, e negli ultimi tre anni ha lottato per arrivare qui. Ha voluto lottare fino alla fine, anche se non ho condivoso la sua scelta.»

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