Visualizzazione post con etichetta ddl Cirinnà. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ddl Cirinnà. Mostra tutti i post

Monica Cirinnà parla di diritti civili: «l’Italia sarà un paese civile quando avremo il matrimonio egualitario»

ORA SIAMO ANCHE SU TWITTER. SEGUITECI https://twitter.com/miOMOndoespanso
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
In un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, per parlare del suo nuovo libro L’Italia che non c’era. Unioni civili: la dura battaglia per una legge storica,  la senatrice Monica Cirinnà è tornata a parlare della legge che porta il suo nome, e che ha consentito alle coppie omosessuali di veder riconosciuto il loro amore davanti allo stato.
Continua sotto...

La Cirinnà, che si augura che questa legge venga superata da una che riconosca i matrimoni gay, ha detto che  «L’Italia sarà un paese civile quando avremo il matrimonio egualitario, l’adozione e la responsabilità genitoriale sin dalla nascita dei figli per tutti i tipi di coppie, etero e omosessuali.»

Un traguardo che sembra difficile, considerando anche gli emendamenti contro la legge che portava il suo nome, presentati anche da alcuni esponenti della grande maggioranza che formava il governo Renzi. È la stessa senatrice che ha parlato dell’alleanza con Area Popolare – coalizione formata dal NcD di Angelino Alfano e UDC -  e degli ostacoli che ha posto sul cammino della legge:
«Gli emendamenti di AP sono stati davvero tanti e, pur essendo in maggioranza con noi, hanno cercato in tutti i modi di bloccare la legge.» ha detto la Cirinnà, prima di parlare di una nuova alleanza con Alfano e company. «Il futuro ella nostra alleanza dipenderà molto dalla legge elettorale. Vedremo come andrà. Ma è sicuramente un’alleanza scomoda per chi come me si occupa di diritti umani. Su questo tema e su altri, come la procreazione assistita, gli alfanini e gli altri ‘cavalieri medievali’ hanno una visione decisamente oscurantista. Diciamo che questa alleanza un letto con molti spilli in cui si è costretti a dormire.»
Continua sotto...

La senatrice, infine, è tornata a parlare anche del voltafaccia del Movimento 5 stelle, affermando come si sia sentita ferita, perché crede fermamente nella correttezza dei rapporti personali.

RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK
Read More

Unioni Civili - Approvati i decreti definitivi.Da oggi le unioni gay sono legge a tutti gli effetti

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Nella foto: David Angelini e Giancarlo Giambrone, la prima coppia unita civilmente ad Aosta
Da oggi le unioni gay sono legge a tutti gli effetti. Infatti durante il consiglio dei ministri sono stati approvati gli ultimi decreti legislativi della legge Cirinnà.
RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK
Una delle prime a darne notizie è stata Maria Elena Boschi, ex ministro e attuale sottosegretario della presidenza del Consiglio, attraverso  Twitter e Facebook.
«Con i decreti legistrativi di oggi terminiamo l’iter delle unioni civili. Era ua promessa, ora è una legge. » ha scritto sul primo

Mentre su Facebook ha scritto:
«Sembrava un traguardo irraggiungibile. Invece passo dopo passo l’Italia ce l’ha fatta. Quello che era un sono adesso è realtà.»

Continua sotto...

A spiegare il contenuto dei decreti approvati oggi ci ha pensato la Senatrice Monica Cirinna, chiarendone i punti principali:
«I decreti chiariscono che, come per il matrimonio, anche l’unione civile può essere celebrta in pericolo di vita in nave o in aereo. Si afferma poi che il matrimonio contratto all’estero da persone dello stesso sesso produce  in Italia gli effetti dell’unione civile. E che questo vale solo per i i cittadini italiani mentre per lo straniero continua a valere la legge del suo Stato, in ossequio ai princi del diritto internazionale privato.»
Continua sotto...

I decreti, inoltre, chiariscono anche la questione dell’adoione del cognome del partner che in passato ha creato diversa confusione. Uno dei due componenti può scegliere di prendere il nome del lato senza il bisogno di apportare alcuna modifica dei dati anagrafici, quindi del codice fiscale o di altri documenti.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE...
Read More

Calderoli attacca la legge sulle unioni gay per ribadire il suo No al referendum: «È servita a comprarsi il Sì della lobby LGBT»

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Sebbene ancora non tutti sappiano in cosa consiste il contenuto del prossimo referendum cui gli italiani sono chiamati a votare Sì o No il prossimo 4 dicembre, tutti sanno che non passa giorno che i politici non perdono occasione per ripetere il loro punto di vista tramite le tv, i giornali e i socials.

RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK

Fra gli ultimi esponenti della politica scesi in campo per dire la sua sul referendum costituzionale è stato il leghista Roberto Calderoli e per farlo a messo di mezzo le unioni gay che, a suo dire, sono state un pretesto da parte di Renzi per spingere la comunità omosessuale a votare a favore del Sì, e quindi del governo.
«Ecco a cosa è servita la legge sulle unioni civili, è servita a cercare di comprarsi il sì al referendum della lobby LGBT e di tutti gli altri gruppi che hanno fatto pressione per questa legge sfascia – famiglia.» ha dichiarato il senatore della Lega Nord commentando la notizia dell’incontro “Basta un sì”, che si terrà il prossimo 22 novembre e cui parteciperanno Vladimir Luxuria, Ivan Scalfarotto e Monica Cirinnà.

Continua sotto...

«Ecco a cosa sono serviti i matrimoni per gli omosessuali e la porta spalancata alle adozioni per le coppie gay! […]» - continua Calderoli - «Perfetto, se vogliono persino mercificare i sentimenti delle persone e sfruttare questa legge, che ha sdoganato i matrimoni omosessuali benissimo, facciano pure, ma sono continuo che in Italia siano molte più le persone che vogliono difendere la famiglia tradizionale, e che vogliono che un bambino cresca con una mamma e un papà, e che da oggi avranno un motivo ulteriore per andare a votare No il 4 dicembre e mandare a casa questo Governo nemico della famiglia. Perché se l’Italia della LGBT vuole votare Sì al referendum, c’è tutta un’altra Italia, molto più numerosa, che vuole votare No!».

Continua sotto...

A parte che non è detto che tutta la comunità LGBT voterà per il Sì – in giro sui socials sono in molti a dire che faranno una scelta diversa -, ma si può ogni volta tirare in mezzo una legge - che si aspettava da 30 anni – che non ha fatto altro che garantire quei diritti a una parte di cittadini da sempre considerati di serie b o peggio ancora non considerata per niente. Se non si hanno validi motivi per convincere il proprio elettorato, sarebbe meglio tacere, invece di sporcare una delle poche leggi sensate fatte negli ultimi 30 anni.

RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK
Read More

Stato Civile - L'amore è uguale per tutti. Ecco cosa vedrete questa sera [VIDEO ANTEPRIMA]

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani

Dopo il successo ottenuto nella prima puntata – vista da 829.000 persone, per uno share del 5,18% -  questa sera alle 23:15 su Rai3 torna Stato Civile – L’amore è uguale per tutti, il docu - reality che racconta le storie di alcune coppie che si sono unite civilmente dopo l'approvazione della legge Cirinnà.
RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK

Protagonisti della seconda puntata saranno Simona e Stefania, due ragazze di 32 anni, che vivono a Domusnovas, in provincia di Cagliari, e stanno insieme da 3 anni. 

Continua sotto...


Simona lavora in una discoteca del capoluogo sardo come barman e qui, attraverso un’amica in comune, ha conosciuto la sua Stefania, che, invece, lavora come cameriera in un ristorante e ha una figlia adolescente, Désirée, nata da un precedente matrimonio durato 4 anni.

Continua sotto...

In attesa di vedere la seconda puntata, eccovi un’anticipazione di ciò che vedrete.


RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK
Read More

Unioni Civili – David e Giancarlo sabato prossimo si uniranno civilmente ad Aosta.

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
«Non vedo l’ora che sia finita. Più che emozione quello che sta precedendo quest’unione civile è stress.» Ci confessa ridendo David Angelini che, sabato 8 ottobre, si unirà civilmente a Giancarlo Giambrone, il suo compagno di sempre, diventando la prima coppia gay di  Aosta,Valle d’Aosta, riconosciuta dallo Stato.

RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK

La funzione sarà celebrata dal sindaco Fulvio Centoz e si terrà presso il Municipio di piazza Chanoux alle 10:30
Diversamente da quanto detto precedentemente nell’intervista rilasciata proprio a Il mio mondo espansoDavid e Giancarlo hanno deciso di spostare l’unione a questo fine settimana per questioni organizzative, unendo, così, la cerimonia e i festeggiamenti con amici e parenti nello stesso giorno.
 Continua sotto...
«La nostra unione è un po’ come l’evento dell’anno per una regione piccola come la Valle D’Aosta.» mi risponde David Angelini quando gli chiedo come si sente a stare sotto i riflettori mediatici. «Siamo su tutte le prime pagine dei quotidiani locali. Sabato in Municipio ci saranno anche la stampa e la televisione. Speriamo che in futuro il tutto diventi più normale e meno mediatico.»

Mancano ancora  due giorni al fatidico 'sì' eppure, lavorando a Milano la coppia non ha avuto modo di avere dettagli su come si svolgerà l’unione:
«Andremo “allo sbaraglio.”»  - confessa divertito David -  «Lavorando a Milano non siamo riusciti a informarci per bene. Non so come avverrà la cerimonia, anche se sappiamo che il sindaco vorrà dire alcune parole personali. Non sappiamo nemmeno se potremmo scambiarci delle promesse scritte di nostro pugno o le fedi.  Noi,  intanto, il “cuscinetto porta-fedi” lo abbiamo comprato, non si sa mai. (ride, ndb)»
 Continua sotto...
Comunque sia, ciò che importa è che finalmente sabato, dopo diciassette anni insieme, il loro rapporto verrà riconosciuto anche dallo Stato, con buona pace di tutti, soprattutto di chi, ancora, si oppone alla legge Cirinnà epiù in generale all'amore fra persone dello stesso sesso.
RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK
Read More

Unioni Civili - Il Consiglio dei Ministri ha approvato decreti attuativi

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Ieri, 4 ottobre 2016,  su proposta del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, tre decreti attuativi dell’articolo 1, comma 28 della legge 20 maggio 2016 sulle unioni civili.
Continua sotto...
Tali decreti prevedono che, se a seguito dell’unione civile, uno dei due compagni unisce al cognome quello dell’altro non perde il suo d’origine, e quindi, a differenza di quanto avveniva con il decreto ponte presentato da Alfano, non ci sarà bisogno di produrre nessuna modifica anagrafica.

Con questi decreti sono state effettuate anche modifiche al codice penale al fine di porre le coppie unite civilmente sullo stesso piano di quelle unite col matrimonio. Pertanto, si potrà applicare il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare e l’aggravante dell’essere vittima del coniuge nei casi di omicidio anche quando si verificano in coppie unite civilmente.

Continua sotto...
I decreti hanno messo chiarezza anche per ciò che riguarda il diritto internazionale stabilendo che l’unione civile effettuata all’estero verrà regolata dalla legge italiana se le coppie sono italiane e vivono nel Paese.
Fonte: Altalex.com
RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK
Read More

Sindaco di Favria si rifiuta di celebrare le unioni: «Non me la sento di andare contro dettami etici che mi appartengono»

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Avevo detto che Il mio mondo espanso non avrebbe dato spazio a quei sindaci che dicevano di non voler celebrare le unioni civili fra persone dello stesso sesso, ma in questo caso ho deciso di fare un’eccezione in quanto non si tratta soltanto di parole ma di azioni concrete.

RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK

Siamo a Favria, un comune del torinese di 5.200 anime. Il sindaco Serafino Ferrino si è rifiutato di celebrare l’unione civile fra due ragazzi che si sono rivolti a lui, proponendo loro di rivolgersi a un responsabile dell’ufficio anagrafe del Comune, che non ha bisogno della sua delega per procedere. Già, perché non solo Ferrino si rifiuta di celebrare le unioni civili, ma non vuole nemmeno delegare uno dei suoi. Il motivo? Le unioni gay vanno contro i suoi "dettami etici".
Sebbene il primo cittadino ha affermato che non si tratta di una “sfida alla legge” Cirinnà, di fatto lo è, oltre a essere una violazione.
Continua sotto...
«Non è una sfida alla legge solo che non me la sento di andare contro precisi dettami etici che mi appartengono. Il matrimonio non è stato impedito  ma non ho intenzione di delegare nessuno. Questa legge è un errore e non vedo perché un sindaco debba essere obbligato a rispettalo andando contro i propri principi etici.»

Se si sceglie di diventare sindaco, a mio avviso, lo si deve essere per tutti i cittadini e non solo a quelli che rispecchiano i personali “principi etici”. Inoltre se si guadagna un onorario da primo cittadino lo si deve pure meritare. Non lo si può percepire appieno se il ruolo non lo si svolge completamente. Se a tutti questi sindaci che si rifiutano di compiere il proprio dovere venisse decurtato di una parte del mensile in base a quello che non svolgono, manterrebbero ugualmente certe posizioni? A voi le considerazioni.

Su questa situazione è intervenuta anche Arcigay Torino, attraverso la voce della presidente Francesca Puopolo, che ha affermato di trovare l’atteggiamento del “sindaco in piedi” imbarazzante:
Continua sotto...

«Troviamo imbarazzante che il sindaco si celi dietro l’obiezione di coscienza, non trovando altro modo per impedire l’unione. La legge sulle unioni civili non prevede la possibilità di obiezione di coscienza, al contrario in caso di rifiuto di celebrare l’unione ci si può appellare ai principi del nostro ordinamento giuridico che puniscono l’omissione o il rifiuto di atti d’ufficio da parte di un pubblico ufficiale.»
Fonte: repubblica.it

RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK
Read More

Lorenzo Balducci parla del suo coming out, di omofobia e di unioni civili

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani

Intervistato da Alberto Graziola per Tvblog, Lorenzo Balducci ha parlato della sua omosessualità, del suo coming out, delle legge sulle unioni civili e di omofobia.

RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK

In partenza per la Spagna, l’attore ricorda quando nel 2012 decise di dichiarare la propria omosessualità in occasione dell’uscita del film di Mariano Lamberti,’ Good as you’:
«Fu il mio ragazzo, all’epoca, a darmi coraggio, dicendomi che non avevo nulla di cui avere paura. E aveva ragione. Avevo dichiarato la mia omosessualità ai miei genitori moltissimi anni prima, a 21 anni. Il tempo delle inquietudini, del timore di non essere accettato era ormai lontano. È stato un gesto liberatorio molto importante e forte, che rifarei altre mille volte.»

L’attore di Gas’, 'Le cose che restano’ e di molti altri film italiani e spagnoli, non sa se il suo coming out possa avergli pregiudicato alcuni lavori, ma se si trovasse di fronte a un episodio spiacevole legato alla sua sessualità ne soffrirebbe, ma andrebbe avanti per la sua strada. Inoltre è convinto che in Italia ancora non sia cambiato il modo di rappresentare la realtà LGBT, anche se si sono fatti dei passi in avanti negli ultimi anni, considerando serie americane come Six feet under’, ‘Queer as Folk’ o ‘Looking.
Continua sotto...
Lorenzo Balducci, diventa, poi, duro quando si trova a dover dare un parere sulla legge che lo scorso maggio ha approvato le unioni civili, dopo esser stata stralciata dalla stepchild adoption:
«Vedere una legge approvata solo in parte mi provoca un senso di frustrazione enorme. Soprattutto se penso al lavoro straordinario che ha fatto e che continua a fare Monica Cirinnà per la nostra comunità. […] La stepchild adoption è un diritto di tutte le coppie omosessuali con figli. Perché continuare a negare il progresso quando gran parte del resto del mondo vive secondo delle regole dettate dall’amore?»
Continua sotto...
Tuttavia è convinto che le cose cambieranno, sebbene crede che ci vorrà molto tempo prima di avere una legge pieni diritti. L’attore, che la momento è sigle, ma non parteciperebbe al trono gay di Uomini e Donne perché lo imbarazzerebbe, conclude raccontando un episodio di omofobia di cui fu protagonista diversi anni fa:
«Ero nei pressi di Villa Celimontana a Roma, con un ragazzo, e dei ragazzi in macchina urlarono “froci” perché ci videro mano nella mano. E proseguirono. Quella è stata la prima e ultima volta in cui ho ricevuto un insulto omofobo. Posso ritenermi fortunato, considerando i fatti di cronaca che sono costretto a leggere. E se succedesse a me un giorno? Mi chiedo. Se avessi la possibilità di reagire risponderei con la stessa violenza. Forse non dovrei dirlo, né farlo. Ma è così. Perché la rabbia e il dolore che provo sono davvero grandi.»

RIMANI SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI ALLA NUOVA PAGINA FACEBOOK
Read More

Cerca nel blog

Powered by Blogger.

Etichette/Tag

© Copyright Il mio mondo espanso