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Ragazzino vittima di bullismo omofobo si toglie la vita

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Uccidersi a 13 anni per colpa del bullismo omofobo accedeva nel passato e accade ancora oggi e ogni volta fa male. Tyronne Unswwoert, uno studente australiano  di 13 anni, ha pensato che togliersi la vita fosse la sola soluzione per porre fine alla violenza e alla derisione a cui lo costringevano da anni i suoi compagni di scuola a Brisbane.

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Nella foto: Tyronne e la madre
La colpa di Tyronne, secondo i suoi compagni, era quella di essere  “troppo effeminato” e per questo meritava di essere preso di mira e bullizzato.
«Lui era un ragazzo davvero effeminato, gli piaceva la moda, il trucco… cosรฌ che i bambini se la prendevano sempre con lui, chiamandolo gay, frocio… questo accadeva da quando aveva 5 anni.» ha raccontato la madre. «Tyronne voleva diventare un veterinario o un disegnatore. Gli piaceva il detto “stick and stones may break my bones but words will never hurt me” (i bastoni e le pietre possono rompermi le ossa, ma le parole non mi feriranno mai) ma, evidentemente, alla fine hanno finito per farlo.»
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La scuola ha posto le condoglianze alla famiglia di Tyronne, ma ha dichiarato di essere  completamente all’oscuro su quanto capitava al tredicenne. Eppure  meno di un mese fa, il ragazzo รจ stato colpito con il palo del recinto da un suo compagno proprio nei locali scolastici. Il colpo รจ stato cosรฌ forte che Tyronne รจ stato portato in ospedale, dove ha subito un intervento chirurgico d’urgenza.
Il tredicenne era cosรฌ spaventato che non voleva tornare piรน in classe, ma per la scuola non accadeva nulla perchรฉ nรฉ il ragazzino nรฉ la sua famiglia ha chiesto il loro aiuto per porre fine all’inferno a cui era costretto.
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La notizia ha lasciato un enorme sgomento tanto da spingere molti personaggi della scena australiana a esporsi e reclamare a gran voce l’intervento dei governi affinchรฉ nessun altro adolescente arrivi a subire quello che ha vissuto Tyronne e soprattutto non arrivi a togliersi la vita.


Fonte: ambienteg

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Le ultime parole di un ventenne gay che si รจ ucciso a causa dell'omofobia: «Ridono della mia vita, della mia sessualitร , delle mie paure.»

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Il ragazzo che vedete in foto si chiamava Jack Ellis ed era un ragazzo gay di 20 anni che nel marzo del 2014 si รจ tolto la vita a causa dell’omofobia cui era sottoposto quotidianamente dai tempi della scuola e che lo fece cadere in una forte depressione.

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Proprio per questo suo disagio Jack si fece internare in un centro psichiatrico nella speranza di risanare quel graffio dell’anima, ma non รจ stato cosรฌ. Nella struttura, infatti, si รจ ritrovato vittima di alcuni residenti che iniziarono a picchiarlo e a insultarlo. Una situazione che Jack non รจ piรน riuscito a gestire, decidendo, cosรฌ, di togliersi la vita.

A due anni e mezzo da quella tragica decisione, Rebecca, la sorella di Jack, ha deciso di rompere il silenzio e raccontare il dramma del fratello. Attraverso le pagine del quotidiano Mirror, la ragazza ha riportato ciรฒ che Jack ha scritto in una lettera poco prima di uccidersi:
«Ridono della mia vita, della mia sessualitร , delle mie paure, delle mie preoccupazioni, della mia tristezza, del mio aspetto, del mio amore per la gente.»
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Parole che non possono lasciare indifferenti e che fungono da risposta per tutti quelli che, in questi giorni, si chiedono che peso possano avere battutine come ‘friariello’ dette a cuor leggero da qualche “bullo” in cerca di divertimento. Le parole, certe parole, fanno male e annientano la forza di chi forte non รจ, e questo deve essere chiaro a tutti quelli che prendono le parti dei “bulli” e non delle loro vittime.
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«Jack sentiva di non poter continuare a sopportare quello che gli stava accadendo» – ha detto Rebecca al quotidiano – «ma la sua storia vi aiuterร  a prevenire questo problema o aiutare qualcuno.»

E speriamo davvero che questa storia apra gli occhi di tutti, sia a quelli che fanno le battute sia a quelli che ci ridono sopra. L'omofobia non รจ un gioco e non รจ divertente. L'omofobia provoca la morte.
Fonte: Shangay
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La solitudine dei ragazzi gay. Come evitarla? Le opinioni della gente "comune"

Seppur รจ passata una settimana dalla morte di Simone, il ragazzo di 21 anni che ha deciso di uccidersi per viadell’omofobia, l'eco di questa notizia ancora non รจ cessata. Si sono sentiti i pareri di tutti sia di chi lavora affinchรฉ questo non avvenga piรน sia di quelli che dovrebbero fare qualcosa e invece non fanno nulla, perรฒ nessuno ha voluto chiedere l’opinione alla gente "comune", ai ragazzi che quotidianamente vivono il disagio, le battutine, gli insulti, l’omofobia insomma, per capire cosa spinge un ragazzo a togliersi la vita. Ho voluto chiedere anche cosa secondo loro dovrebbero fare le associazioni e le risposte, credetemi, mi hanno stupito. Quasi nessuno di coloro che mi hanno detto la propria opinione crede in queste o crede che il lavoro svolto sia sufficiente.…

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Morire a 21 anni per la "libertร  di opinione" omofoba

Nemmeno una settimana fa,  vi ricordavo quei ragazzi gay che nel corso degli anni si sono tolti la vita o sono stati assassinati per colpa, diretta o indiretta dell’omofobia. Benchรฉ mi fossi concentrato sui casi esteri,  non possiamo non dimenticare le vittime del nostro Paese e purtroppo devo tornare a parlarvi dei casi di casa nostra per via dell’ultimo suicidio avvenuto nella giornata di ieri che ha visto spegnersi la vita di un ragazzo di soli 21 anni. La causa, manco a dirlo, l’omofobia che solo in questo 2013 ha mietuto tre vittime, che diventano 5 nell'ultimo anno e mezzo.



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Vittime di omofobia. Non dimentichiamole!

Benchรฉ nel mondo si sta cercando di fare il possibile per abbattere e far cessare i crimini a sfondo omofobo, i risultati sembrano faticare  e ogni giorno le cronache riportano notizie di vittime la cui unica colpa รจ quella di essere gay. 
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Morire di mal d'amore e di mancanza di diritti



“Si puรฒ morire d’amore? Si puรฒ impazzire d’amore” questa frase tratta dalla versione cinematografica, targata Franco Zeffirelli, delle celebre novella Storia di una Capinera di Giovanni Verga mi risuona alla mente da quanto ho letto la notizia su GayBurg della morte dell’attore pornografico Wilfried Knight, uccisosi lo scorso Marzo dopo due settimane passate a piangere il compagno Jerry Enriquez, levatosi anch’egli la vita.





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Omofobia assassina - Per non dimenticare i ragazzi che si sono tolti la vita


Ancora oggi capita di sentire personaggi piรน o meno noti, piรน o meno intelligenti, lanciarsi in affermazioni stupide, sciocche e vigliacche. Negare che nel paese e nel mondo, ci sia una pericolosa e meschina omofobia รจ una vergogna e una mancanza di rispetto per tutti quei giovani ragazzi che nel corso degli anni si sono tolti la vita preferendo questa scelta ad una vita piena di insulti, violenze e rifiuti. Dire che l’omofobia non esiste รจ come dire che le donne hanno gli stessi diritti degli uomini. Dire che l’omofobia non esiste รจ come dire che i cattivi vengono sempre puniti. Dire che l’omofobia non esiste รจ come dire che a questo mondo tutti abbiamo gli stessi diritti. Dire queste cose รจ dire una menzogna bella e propria!
Invito, pertanto, tutti coloro che si sfiatano nel dire che l’omofobia non esiste, di pensare prima di aprire bocca e soprattutto ricordare i nomi e i volti dei ragazzi che nell'ultimo anno si sono tolti la vita. Giovani ragazzi con tutta la vita davanti. Giovani ragazzi che non avranno modo di scoprire la bellezza della vita. Giovani che sono stati vittime di quell’omofobia alimentata da tutti quelli che continuano a dire che non esiste e che affermano che l’omosessualitร  รจ innaturale. 
30 Aprile 2012
 Jack Reese, 17 anni

15 Aprile 2012
Kenneth Weishuh, 14 anni
Prima di morire ha detto alla madre: “Mamma, tu non sai come ci si sente ad essere odiati”

16 Gennaio 2012
Eric James Borges, 19 anni
Prima di morire ha detto: “I miei genitori mi dicevano che ero disgustoso, perverso, innaturale e condannato all’inferno. Mia madre mi sottopose a un esorcismo nel tentativo di curarmi”.

 E ancora...
Asher Brown, 13 anni
Tyler Clementi, 18 anni
Billy Lucas, 15 anni
 Justin Aaberg, 15 anni
Kameron Jacobsen, 14 anni
Seth Walsh, 13 anni

Pensate a loro prima di dire che l'omofobia non esiste.

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro

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Morire per non soffrire: Moda o voglia di riscatto?


 L’intenzione era quella di parlare della storia dell’ennesimo ragazzo che a soli quattordici anni, dopo una serie di abusi e atti di bullismo ha deciso di togliersi la vita per rimuovere “quel masso che gli comprimeva il petto e non lo faceva respirare”(parole che il ragazzo disse alla nonna qualche giorno prima che la tragedia si compisse).

Mi sono perรฒ imbattuto in un blog dove si parlava di questa triste storia e nello strascico di commenti che seguivano l’articolo in questione.

Leggendo gli interventi degli internauti mi sono soffermato a riflettere sulle loro parole e quindi l’articolo che pongo alla vostra attenzione sarร  diverso dal solito fatto di cronaca a cui so, si รจ giร  dato molto adito.

Ci si chiede molto spesso ad esempio se questo migrare verso lidi piรน sicuri quali il “paradiso delle anime” non stia diventando una vera e propria moda dei “martiri”. Fosse davvero cosi penso non stia per niente portando a buoni frutti perchรฉ i bulli non diminuiscono gli omofobi pare aumentino e i codici non cambiano per evitare o sedare queste aggressioni psicologiche.

Io penso invece che stia diventando una moda scovare queste notizie; si badi bene non lo dico in senso negativo, ben vengano mode del genere, ma negli anni passati secondo me poco si sentiva parlare di ciรฒ per una serie di motivi; il primo fra tutti รจ l’ampliamento dei canali di comunicazione. Del resto se osserviamo i telegiornali, almeno quelli italiani ancora poco approfondiscono il tema del suicida “gay” vittima di bullismo o atti omofobi. Canali impregnati di istituzione che probabilmente al loro interno sanno cosa possa “piacere” alla gente(un anno si parla dell’ omicidio di Cogne, due anni quello di Sara, un anno la  sparizione di Yara e ora sentiremo per un anno la tragedia della Concordia) o meglio preferiscono dilazionare una vicenda a piรน puntate piuttosto che occuparsi anche di altro. Il canale di internet invece apre le strade a quella informazione-comunicazione non filtrata da istituzioni e reti bigotte  e le notizie passano direttamente attraverso la gente comune risuonando come campane bramose di essere ascoltate(o lette) da altra gente comune che poi a sua volta le condivide. Un altro motivo รจ probabilmente dovuto ad una certa apertura mentale delle masse, anche se poco considerata. L’esigenza di volersi vivere l’unica vita che si ha a disposizione liberamente ha portato comunque ad un cambiamento di rotta da parte della popolazione lgbtq, questo lasciatemelo dire รจ innegabile. Anni fa era davvero raro sentire di una persona che aveva fieramente parlato della sua omosessualitร  o lo aveva fatto noto alla comunitร . Oggi molte persone hanno scelto la libertร  alla menzogna, anche se il cammino รจ pur sempre lungo e arduo non si puรฒ dire che qualche passo non si sia fatto. Il problema semmai รจ proprio quello di scardinare il sistema informativo televisivo della cronaca a soap opera per una redistribuzione dell’informazione che parli anche di questi casi, che sarebbero quindi sottoposti agli occhi di gente che internet non sa nemmeno come funzioni.

Ho letto poi di un’intolleranza verso queste notizie, stanchi forse di vedersele sbattere nei blog sei giorni su sette(forse perchรฉ in questi sei giorni sei vittime di se stessi  e della societร  si sono spente). Ho letto della negazione della compassione a queste persone che non hanno avuto il coraggio di vivere nella societร  omofoba in cui si trovavano. Penso sia condivisibile la stanchezza nel vedere sbattute in 1500 blog di informazione esistenti queste notizie, ma presumo che la stanchezza di molti di noi รจ per lo sconforto che si prova nel leggere di queste notizie. รˆ vero anche che molti di noi hanno avuto a che fare a loro tempo con atti di bullismo e omofobia ad opera dei coetanei, e di conseguenza hanno saputo sobbarcarsi questi insulti e questi atti andando avanti e creandosi una propria corazza ricercando quella libertร  di vita che tanto hanno rincorso. Ma se alcuni di questi non ce l’hanno fatta, non sono riusciti a sopportare queste tremende torture psicologiche cosa ci incaxxiamo a fare con loro? Innanzitutto solo loro possono sapere cosa hanno provato nel loro intimo quando subivano questi atti verbali e a volte anche fisici, e non credo sia nostro compito giudicare le loro coscienze e il loro coraggio. Credo che se proprio vogliamo prenderci il diritto di ritenerli deboli, dobbiamo anche di conseguenza ritenerci cosi forti da creare strumenti nuovi o potenziare quelli esistenti  perchรฉ si possa dare un supporto valido affinchรฉ non si veda piรน scritto “ragazzo suicida perchรฉ gay e perseguitato” ecc.

Dietro un computer รจ facile dire che una persona รจ debole tanto piรน che ormai questa giace inerte sotto terra e il suo mondo infranto sotto le scarpe di chi ha osato calpestarglielo; con frasi del genere non facciamo altro che frantumare ancora di piรน quei frammenti di mondo interiore ormai rotto.
Non piรน ai posteri, semmai ai presenti, l’ardua sentenza.

Rubrica: Gianni
Grafica: Giovanni Trapani
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Quando l'omosessualitร  รจ sinonimo di morte




In questi ultimi giorni mi sono ritrovato a leggere  molte notizie che collegavano la morte all’omosessualitร , facendoli diventare quasi due sinonimi. Che sia una morte provocata o imposta,  causale o voluta, sta di fatto che sempre piรน l’omosessualitร  continua ad essere collegata alla morte.

Come dicevo ci sono morti volontarie, suicidi quindi, compiuti da chi, disperato dalle continue offese ricevute, ha perso ogni ragione di vita e vede nell’omosessualitร  la causa che giustifica tale gesto. 

ฤ– il caso di Eric James Borges che esasperato dalle continue umiliazioni che a causa delle sua omosessualitร  aveva dovuto subire sia dalla madre che dalla gente della sua quotidianitร , a 19 anni ha deciso di non soffrire piรน e si รจ tolto la vita. 

“Sono stato fisicamente, mentalmente, emotivamente e verbalmente assalito ogni giorno per l’orientamento sessuale che dimostravo. Il mio nome non era piรน Eric, ma finocchio. Mia madre ha fatto un esorcismo per tentare di curarmi dalla mia omosessualitร , prima di cacciarmi di casa”. – Sono le parole che lo stesso Eric aveva usato per raccontare la sua storia per la campagna “It Gets Better” per cercare di aiutare tanti ragazzi come lui a non sentirsi soli, ma alla fine solo ci si รจ sentito lui.

Altre morti invece sono causate da chi sta accanto a coloro che con fierezza hanno deciso di vivere la propria vita per quello che รจ: una vita da omosessuale. Nessun rimpianto, nessun turbamento, solo la serenitร  di essere gay, ma che perรฒ destabilizza gli altri che vedono in ciรฒ qualcosa di indecente e che li autorizza a prendersi la libertร  di decidere chi deve morire o deve vivere senza pensare che di fronte a se’ hanno un’altra vita umana, ma soprattutto non curandosi del fatto che possa essere un amico, un fratello o un figlio.  

ฤ– il caso di Edmund, un ragazzo delle Filippine anche lui 19 anni, che adesso si trova in gravi condizioni perchรฉ il padre, dopo aver scoperto l’omosessualitร  di Edmund e di altri due figli, s’รจ scagliato contro di loro gettando dell’acqua bollente che perรฒ ha colpito solo il diciannovenne.

L’omosessualitร  quindi in un modo o nell’altro diventa sempre piรน una questione collegabile alla morte. Spesso in tv la si sente paragonare alla perversione, alla promiscuitร  sessuale, alle sfilate dei pride, alle discoteche e ad altre cose piรน frivole, moda, hair fashion, etc etc. Quasi mai in tv, perรฒ,  si sente parlare di questo aspetto dell’omosessualitร . Quasi mai dicono che certe battute spingono ad una vita di dolore che puรฒ portare ad uccidersi pur di uscirne; quasi mai dicono di come si innaturale che un padre uccida, o tenti di farlo, un figlio solo perchรฉ รจ omosessuale. Si preferisce, perรฒ, dar spazio alle battute, alle dichiarazioni di politici, personaggi noti, psicologi televisivi che continuano a sottolineare quanto sia sbagliato essere omosessuali, alimentando il divertimento in alcuni e la vergogna in altri senza capire che di sbagliato in tutto questo, รจ la stupida convinzione che se si รจ eterosessuali si stia nella ragione.
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