Vittime di omofobia. Non dimentichiamole!

Benché nel mondo si sta cercando di fare il possibile per abbattere e far cessare i crimini a sfondo omofobo, i risultati sembrano faticare  e ogni giorno le cronache riportano notizie di vittime la cui unica colpa è quella di essere gay. 
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Ultimo, in ordine di tempo, è Scott Jones, un ragazzo di 27 anni che, dopo essere stato aggredito da un uomo, si è visto infliggere due pugnalate alla schiena che lo hanno reso paralizzato dalla schiena in giù per sempre.
Se da un lato la notizia che Alejandro Angulo, Patricio Ahumada, Raúl López e Fabián Mora gli assassini di Daniel Zamudio, morto il 27 marzo dell’anno scorso a causa delle percosse ricevute il 3 Marzo da questi, fa sperare che finalmente certi episodi  vengano puniti per come si deve, dall'altro notizie come quella di Scott Jones ci fanno capire quanto ci sia ancora molto da fare in Italia e nel mondo. Sì perché soprattutto da noi si fa davvero poco e quello che si fa è fatto male – vedi legge Scalfarotto – per impedire che ragazzi poco più che bambini scelgano di togliersi la vita o ragazzi poco più che ventenni si ritrovino a passare il resto della vita su una sedia a rotelle - se gli va bene - o in un cimitero. Lo dobbiamo per tutti coloro che non ci sono più e quindi lo dobbiamo a loro:



Daniel Zamudio, 24 anni
Jack Reese, 17 anni
Kenneth Weishuh, 14 anni
Eric James Borges, 19 anni
Asher Brown, 13 anni
Tyler Clementi, 18 anni
Billy Lucas, 15 anni
 Justin Aaberg, 15 anni
Kameron Jacobsen, 14 anni
Seth Walsh, 13 anni

Dopo aver visto queste facce, pensate prima di dire che l'omofobia non esiste e che bisogna fare piccoli passi per abbatterla.

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani

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