Valerio Lysander torna con il nuovo singolo Feathers

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A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Valerio Lysander nel videoclip di I'm screwed
Il cantante indie Valerio Lysander torna nelle scene musicali con un nuovo brano dal titolo Feathers, già disponibile su Spotify.
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«Ãˆ una canzone ce parla della fine di un amore, nell'era in cui la FOMO (Fear of missing out, la paura, soprattutto fra i più giovani, di essere tagliati fuori da qualcosa di grande e di non essere accettati all’interno del gruppo sociale dei cui si vorrebbe far parte, ndb)  regna e abbiamo sempre paura di perdere quello che non stiamo vivendo se ci soffermiamo troppo su una cosa o una persona e così saltiamo da una cosa all'altra, da una persona all'altra, senza approfondire nessuna di queste. Una canzone per tinder praticamente.» racconta a Il mio mondo espanso l’artista romano, che da anni ha scelto l’Inghilterra come seconda casa, per parlare del suo ultimo lavoro.

Feathers è un brano intenso sia nella musica che nel testo. Una canzone in cui il dolore di un amore perduto, di cui ancora non si riescono a dimenticare i ricordi e il viso a cui sono legati, emerge nella sua totalità, trova nella voce di Lysander la giusta sfumatura con cui arrivare a toccare le corde di chi l’ascolta.

TESTO
All the beauty that we used to be
It's over, it's over
Burying flames of our eternity
We're under the burden
Of our little insecurities,
We're like pollen in the wind
Looking for a flower to die on
Wavering in discontent

Flapping wings as we look for another place to land
We're tiring our feathers once again
But as I get rid of broken memories of your face
I feel much lighter

Little clouds of joy that we would breathe
Were what made us blunder
Running hand in hand and carelessly
On our hope we stumbled
Wearing out our sweetest souvenirs
Thrown like petals in the stream
Festival of new lives to plunge in
In which you're a distant dream

Flapping wings as I look for a better place to land
I’m tiring my feathers once again
But as I get rid of broken memories of your face
I feel much lighter
I'm lighter, I'm lighter...

I would have rested peacefully
Until the breeze would call me forth
While snow is falling on this grief
I'm walking to my own bright sun
So why should I be looking back at you, now?

Flapping wings as we look for another place to land
We're tiring our feathers once again
But as I get rid of broken memories of your face
I feel much lighter
Flapping wings as I look for a better place to land
I’m tiring my feathers once again
But as I get rid of broken memories of your face
I feel much lighter

I'm lighter, I'm lighter...
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Valerio Lysander nel videoclip di I'm screwed
Feathers, di cui presto sarà rilasciato il videoclip ufficiale, è il quarto singolo che anticipa l’uscita di brani inediti a cui Lysande sta lavorando e arriva dopo i bani I’m screwed, di cui potete vedere il video di seguito, Cotton e Ryan.

VIDEOCLIP DI I’M SCREWED
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Picchiato nel salernitano perché gay. Tredicenne immobilizzato e palpeggiato dai compagni di scuola

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A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani

«Si aggiorna ormai con una frequenza allarmante l'elenco dei ragazzi e delle ragazze che in ogni parte del Paese finisco nel mirino di bulli e baby gang, diventando bersagli di violenze ed emarginazione» Sono le parole con cui Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay ha commentato un nuovo caso di violenza a stampo omofobo ai danni di un ragazzo di soli tredici anni avvenuto a Scafati, in provincia di Salerno.
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Secondo quanto riporta il quotidiano La Città, sabato scorso il ragazzino è stato accerchiato da un gruppo di compagni di scuola, che vedendolo gli si sono avvicinati, obbligandolo a seguirlo all’interno della Villa comunale, in quel momento chiusa, dove si è consumata la violenza.  

Gli aggressori non soltanto lo hanno offeso con frasi omofobe, ma dicevano al giovane a vergognarsi per quei suoi atteggiamenti effeminati. Non contenti, lo hanno schiaffeggiato e immobilizzato, palpeggiandolo, in fine, nel basso ventre.

Tornato a casa, ancora scosso e spaventato, il tredicenne ha raccontato tutto alla madre, che si è rivolta ai carabinieri per denunciare il tutto.
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«L'unico antidoto a questa deriva è l'educazione alle differenze.» - ha continuato il segretario di Arcigay, prima di scagliare il dito contro la politica - «Dietro al dolore e all'indignazione che tutta la politica esprime a commento di questi fatti, c'è un pezzo di quella stessa politica, trasversale a partiti e a schieramenti, che metodicamente ostacola i progetti che tante associazioni come la nostra portano avanti nelle scuole.».
Fonte: Republica.it
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