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Caso Iene - Unar: parlano i presidenti delle associazioni LGBT

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Domenica scorsa, lo sappiamo tutti, Le Iene hanno trasmesso un servizio in cui รจ mostrato come  l’Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, finanzierebbe un’associazione che favorirebbe la prostituzione omosessuale. Le reazioni che ne sono seguite sono state tantissime e i media tradizionali hanno riportato le dichiarazioni piรน o meno indignate, piรน o meno di interesse, di quei politici e di quei personaggi che da sempre cavalcano l’onda omofoba per ottenere visibilitร .
Fra tutte, vi riportiamo le parole della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che ha invocato la chiusura dell’Unar
«Chiediamo che l’Unar venga chiuso oggi stesso. L’Italia non ha alcun bisogno di un ufficio che con una mano finanzia un’associazione gay nei cui circoli si consumerebbero rapporti sessuali a pagamento e con l’altra scrive lettere ai parlamentari per censurale il loro pensiero.».
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Partiamo, perรฒ, dai fatti e analizziamo cosa รจ emerso dal servizio del programma d’inchiesta di Italia1. La iena Filippo Roma ha avvicinato il presidente dell’Unar, Francesco Spano, per capire il criterio con cui il suo ufficio concede i fondi alle varie associazioni. Quando la iena gli ha mostrato una lista, improvvisamente, Spano, con una scusa si รจ sottratto alle telecamere.

L’inviato, pertanto, ha mostrato agli spettatori la lista, elencando le varie associazioni e fra queste ce n’รจ una – secondo il Corriere della Sera si tratterebbe dell’Anddos, associazione nazionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale -  che avrebbe qualcosa di strano. Una fonte anonima, infatti, ha contattato il programma affermando che: «in realtร  questi circoli sono dei locali con ingresso a pagamento dove si incontrano le persone gay per fare sesso, a volte anche questo, a pagamento. Si tratta di un’associazione di imprenditori del mercato del sesso gay. Si nascondono dietro l’etichetta di associazioni di promozione sociale, le stesse che dovrebbero avere come missione quella di aiutare le persone, ma in realtร  il loro unico scopo รจ quello di fare soldi senza pagare le tasse, sfruttando la denominazione di associazione a cui sono concesse delle agevolazioni.»

Il servizio ha mostrato anche le immagini girate all’interno dell’associazione per raccogliere, con una telecamera nascosta, le testimonianze dei frequentatori e per mostrare ciรฒ che accade realmente nella struttura. Viene mostrato un ambiente dove si praticano orge, sesso estremo e dove i massaggiatori procurano piacere sessuale ai soci dietro pagamento.

La iena Filippo Roma si รจ chiesto, giustamente, il perchรฉ gli italiani debbano pagare con le proprie tasse un’associazione che dice non svolgere l’attivitร  socio-culturale che professa.
Una volta tornato a parlare con Filippo Roma, Spano ha sostenuto di non sapere nulla della vicenda e che avrebbe subito avviato una verifica, ma la iena lo ha bloccato, affermando di sapere che anche Spano รจ  un tesserato dell’associazione in questione, spingendo l’uomo a sottrarsi alla telecamera nuovamente.

Insomma un’inchiesta che mostrerebbe una falla del sistema, come ce ne sono tante in Italia, ma che, come abbiamo detto sopra, nel giro di poche ore รจ diventata una vera e propria crociata antigay, che non si รจ soffermata sull’irregolaritร  con cui sarebbero concessi i fondi, ma sull’aspetto sessuale, o meglio quello omosessuale. 
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Nelle scorse ore – segnate anche dalle dimissioni di Spano, consegnate in seguito a un incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi, presentate non perchรฉ «ritenga di avere responsabilitร , […] ma per rispetto al ruolo affidato all’ufficio che ho avuto l’onore di guidare»  - un parere non si รจ rifiutato a nessuno, a eccezione dei presidenti delle associazioni gay. Dallo psichiata Alessandro Meluzzi  a Mario Adinolfi - che dai microfoni del programma La zanzara ha sostenuto che la segnalazione arrivi da altre associazioni  per poi prendersi, nelle ore ultime ore attraverso un video su facebook, il merito di aver spinto lui il programma di Italia1 a realizzare il servizio, ognuno ha avuto modo di dire la sua con la funzione di screditare la comunitร  LGBT.

Allora abbiamo pensato di sentire il parere dei diretti interessati e abbiamo chiesto ad alcuni presidenti di diverse associazioni LGBT di rilasciarci un loro commento su quanto sta succedendo in questi giorni.

Antonello Sannino di Arcigay Napoli ci ribadisce quanto pubblicato nella nota diffusa sui canali social,definendo tutto quanto come uno degli attacchi peggiori degli ultimi 15 anni alla libertร  delle persone LGBT:
«La  questiona Unar nasconde un attacco terribile, uno dei peggiori nella storia repubblicana, sicuramente il peggiore degli ultimi 15 anni, alla libertร  delle persone LGBT. Se ci sono fatti illegali, sarร  la magistratura a dover indagare e fare eventualmente giustizia. Le illegalitร  (se ci sono) nulla hanno a che vedere con il vergognoso attacco omofobo di queste ore, un atto inquietante per la libertร  delle persone LGBT. รˆ assurda la punizione moralizzatrice di queste ore e mi inquieta terribilmente ciรฒ che sta succedendo nella comunitร  LGBT. Questa vicenda nasce nella comunitร  LGBT e soprattutto sta mettendo a nudo tutti i limiti della nostra comunitร , tutta la nostra fragilitร . รˆ di fatto l’implosione culturale del nostro movimento di liberazione sessuale, impegnato in maniera surreale in questi ultimi anni a “normalizzarsi” piuttosto che a difendere la sua vera essenza, quella di movimento di liberazione in difesa dei diritti civili e inviolabili della persona, in difesa dell’autodeterminazione dei corpi, in difesa della laicitร  della nostra democrazia. Si stanno sgretolando anni e anni di battaglie e di lotte senza avere neanche ben chiara la percezione della gravitร  di quello che le forze reazionarie stanno mettendo in campo. Arriva il medioevo con la nostra complicitร . Dobbiamo reagire e resistere.»

Marco Tonti di Arcigay Alan Turing Rimini, invece, si tratta di un modo per colpire l’Unar, il cui mandante รจ quella politica che ha costruito interi partiti sulle discriminazioni e sull’omofobia:
«Mi pare chiaro che l’obiettivo de Le Iene era duplice: quello di fornire una sponda a chi vuole affossare l’Unar, e il farlo attraverso servizi umilianti e sessuofobici che facessero scalpore. Qual era la necessitร  di mostrare quei corpi nudi? Qual era la necessitร  di mettere su un palco pratiche sessuali legittime? Ovviamente solo quello di rinfocolare l’omofobia cosรฌ diffusa in Italia per colpire Unar (ma in questo modo umiliando milioni di persone LGBT italiane). A questo punto rimane solo da chiedersi chi รจ il mandante di quell’orrido servizio, il quale forse va cercato nella politica. In pratica nella politica di chi ha costruito interi partiti sulle discriminazioni e sull’omofobia.»

Leonardo Pace, vicepresidente della romana I mondi diversi esprime un pensiero simile a quello dei colleghi, soffermandosi come questa cavalcata omofoba abbia gettato un’ombra sull’Unar, uno dei pochissimi presidi strutturati di questo paese:
«Credo si possa dire che l’operazione de Le Iene rappresenti un caso estremo di quel tipo ormai diffuso di giornalismo tritacarne che mette insieme senza distinzioni nรฉ approfondimento argomenti disparati, con lo scopo di attirare attraverso un facile sensazionalismo, con il risultato di danneggiare tutti senza in realtร  informare su nulla. Da una parte, si tira in ballo la realtร  dei circoli associativi senza conoscerne davvero la natura e la storia, gettando fango generalizzato su una realtร  articolata e complessa con la scusa di denunciare casi di illeciti il cui accertamento spetterebbe semmai alla magistratura e che invece vengono comunicati come assodati. Si gettano ombre in modo qualunquista sull’operato dell’Unar, uno dei pochissimi presidi strutturati di cui questo paese si รจ dotato per contrastare le discriminazioni, mettendo cosรฌ a rischio i finanziamenti destinati a progetti essenziali come quelli relativi a centri di accoglienza e anti-violenza e a campagne di sensibilizzazione importantissime nel clima di arretramento culturale che stiamo vivendo. Bisognerebbe infatti dire che l’Unar concede il suo sostegno a progetti specifici, non genericamente alle associazioni per il proprio sostentamento. Infine, facendo leva sul bigottismo italico, si attacca l’intera collettivitร  LGBT che dopo decenni di battaglia ha solo da pochi mesi conquistato un primo piccolissimo passo verso la paritร  dei diritti. In sostanza, questa patetica storia ha fatto solo danni senza tuttavia fare informazione e, detto per inciso, รจ avvilente che la politica abbia immediatamente iniziato a cavalcare questo episodio invece di pretendere che il tema venga affrontato con l’onestร  intellettuale che merita e di difendere il lavoro importantissimo svolto dall’Unar e dalle associazioni che tra mille difficoltร  tentano di intervenire laddove la pubblica amministrazione lascia sole le fasce di persone piรน vulnerabili ed esposte alle discriminazioni e allo stigma culturale.»
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Ma qual รจ la situazione a oggi? Innanzitutto c’รจ da dire che il parlamento ha deciso di congelare i finanziamenti ai progetti Unar, anche se, come ha dichiarato Spano l’accanimento aizzato dal servizio del Le iene contro la struttura da lui diretta fino a ieri รจ il frutto di un bufala «non solo perchรฉ i finanziamenti in questione non sono stati ancora erogati, ma perchรฉ a essere considerati finanziabili sono stati singoli progetti sociali, proposti da diverse realtร  associative e istituzionali e valutati da una commissione secondo criteri oggettivi prestabiliti. La procedura di controllo preliminare all’eventuale erogazione รจ tutt’oggi in corso.»

A fronte di ciรฒ una domanda mi frulla per la testa: Se ancora i fondi non sono stati erogati, questa inchiesta cosa ha voluto dimostrare? A chi ha giovato questa storia? Ad Adinolfi? Alle destre? A Le Iene? A chi? Di certo non a quelle associazioni che rischiano di non ricevere fondi nรฉ tanto meno alla salvaguardia, come lo ha definito Leonardo Pace, di uno dei pochissimi presidi strutturati di questo paese per contrastare le discriminazioni, e non solo quelle sessuali.
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DDL Cirinnร  - Quello che i gay italiani speravano pensando a oggi

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Foto: Eustachio79
L’articolo che state per leggere era stato pensato per pubblicarlo ieri, quando ancora mercoledรฌ 27 gennaio era considerato la vigilia della discussione al Senato del DDL Cirinnร .
Intorno all'una abbiamo contattato alcuni amici de Il mio mondo espanso e de Il mondo espanso dei romanzi gay chiedendo loro di condividere con tutti noi le sensazioni che provavano sapendo che oggi, 28 gennaio, questo Paese avrebbe potuto cambiare la sua storia. Poi รจ arrivata la notizia che la discussione del decreto legge รจ stata spostata al 2 febbraio e la fiducia, perchรฉ di questo si trattava, di vedersi riconoscere i propri diritti ha lasciato posto all’ennesima delusione.
Tuttavia abbiamo pensato ugualmente di pubblicare i loro pensieri per dimostrare che prima di pensare  a “tanto non si farร  mai la legge” – forti dell’esperienza del 2006 -, in molti di noi c’era l’attesa della felicitร , del riconoscimento dei diritti, di vivere in un Paese civile.
Ovviamente non รจ ancora tutto perso, ma, se le favole insegnano qualcosa, a forza di gridare “al lupo, al lupo!”, difficilmente qualcuno continuerร  a crederci.
Italia, non deluderci!

“Sono molto fiducioso. Non tanto per domani, ma per il clima che si sta respirando. Clima di unitร  sociale. Nonostante le minoranze omofobe e ignoranti stiano cercando di screditare e ostacolare le unioni civili con una valanga di feroci bugie e disgustose offese, e nonostante la Chiesa sia febbrile nel commentare negativamente, ogni giorno, il progresso, sento che ce la faremo. L'Italia รจ pronta, รจ stanca di aspettare."

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“All’idea ho pensato: ‘Mio Dio domani potrei “unionizzarmi”!’ รˆ un’azione di responsabilitร , anche per chi รจ omosessuale, il definire i propri rapporti. Fin quando siamo nell'ombra finiscono nell'ombra anche le nostre responsabilitร . Penso ai tanti che per paura di rendersi visibili rinunceranno, mettendo in luce un percorso incompleto individuale e di coppia.  Noi viviamo in un paese di 13.000 anime. Io sono visibile, la mia compagna meno, perรฒ ne stiamo parlando. Bisogna mettere in conto che si esce dell’ombra. La gente vedrร  la coppia. Io sono pronta, lei un po’ meno. Ma lo faremo.”

“Domani inizierร  l'iter legislativo del cosiddetto ddl Cirinnร . Probabilmente non segnerร  la fine delle battaglie per l'effettiva paritร  di diritti dei cittadini omosessuali. Il mio pensiero va a tutte le persone che nel corso del tempo, tanto piรน in periodi in cui esporsi per reclamare le proprie istanze non era facile e scontato. Non so che tipo di legge verrร  fuori dal frullino parlamentare, tra paventate limature al testo originali e altre magie, ma quello che conta รจ che un testo arriva in parlamento per dare finalmente dignitร  a tante persone che fanno parte a pieno titolo del tessuto sociale di questo Paese e come tali vogliono essere riconosciuti

“Mi auguro che non sia un altro salto nel vuoto come lo รจ stato col vecchio governo Prodi, dove il voto unanime dell’assemblea dei Senatori, come si รจ avuto anche in questi giorni, faceva sperare al meglio. Ma, c’รจ da dire che di acqua sotto i ponti ne รจ passata parecchia da allora e, per quanto รจ vero che il tempo induce a una certa evoluzione delle menti, ho piena fiducia nelle nuove generazioni. Il 23, durante la manifestazione “Sveglia Italia”, molte piazze d’Italia hanno fatto sentire il loro grido di ribellione a questo ostruzionismo. Ed era ora. La stessa cittร  di Caserta mi ha stupito. Piazza Ruggero era gremita, un successo in piena regola. Io ero sotto un gazebo a raccogliere firme per il registro delle unioni civili nella provincia di Caserta e numerosi sono stati i consensi. Ora Forza Nuova e quelli di Casa Pound , sabato saranno al Circo Massimo inneggiando a una “Famiglia tradizionale” per impedire che certi diritti vengano riconosciuti a chi ancora non li ha, politicizzando un’argomentazione etica che dovrebbe scindere da certi meccanismi deleteri. Quella gay non รจ una realtร  nรฉ politica nรฉ religiosa. รˆ semplicemente un dato di fatto. Ora se mi vieni a dire che non mi appoggi perchรฉ sei di destra o perchรฉ sei cattolico, non mi stai dando una valida motivazione al tuo astensionismo. Tuttavia c’รจ ancora troppa confusione in merito, come quella tra la questione adozioni e la stepchild adoption . รˆ ridicolo, ma per ora, รจ la realtร  dei fatti. Ci sarebbe molto altro da dire ma non vorrei risultare prolisso. Magari in un’altra occasione.

“Sinceramente, vivo con una certa tensione questo momento. Da un lato, credo che si tratti di un momento storico per il nostro Paese, assolutamente da cogliere. Faccio quindi del mio meglio per tenermi aggiornato e per rendere pubbliche la mia opinione e la mia esperienza personale. Dall'altro lato, cerco di mantenere una giusta distanza tra la mia autostima ed il dibattito in corso, di difendermi dagli attacchi. Non voglio che mi travolga e mi condizioni la valanga di omofobia e di strumentalizzazione che questa importante decisione pubblica ha risvegliato. 
Cerco di sorridere e di godermi la mia comunitร .
Francamente, il DDL Cirinnร  non rappresenta il mio ideale di uguaglianza. Io sono per il matrimonio punto e basta. Ho perรฒ scelto di difendere questa proposta legislativa, perchรฉ la mia vita non รจ fatta solo di princรฌpi, di soddisfazioni private, di amici selezionati; bensรฌ anche di contatti con mondi esterni, di rischi, di leggi. Ed io, a 45 anni e con una relazione di coppia quasi ventennale oramai, di una norma che cominci a tutelarmi ho davvero bisogno.”

“Di sicuro in queste ore viviamo un momento di forte attesa per quello che domani andranno a stabilire, per l’inizio della discussione da cui dipende, ricordo sin troppo bene, il peso che le nostre vite hanno per questo paese di cui siamo stati fino a oggi cittadini senza diritti e tutele. Io personalmente spero e spero tanto, forse con disillusione, ma anche con una certa dose di emozione, lo ammetto. Per quanto questa legge sia ammissibile solo come punto di partenza per un pieno riconoscimento dei nostri diritti e, di conseguenza, per la presa di coscienza dello Stato sui doveri che ha su tutti i cittadini, questo momento รจ il primo passo. Il piรน importante. E ovviamente penso al mio privato, al fatto che aspetto quindici anni per poter vedere riconosciuta, sebbene in modo diverso da quello che dovrebbe essere, l’unione (che per me andrebbe comunque definito matrimonio) con la persona che amo. Piccoli dettagli che mi confortano, se penso a una disgrazia o anche solo al fatto che domani potremmo diventare padri. Ai nostri progetti futuri che fino a oggi sono andati avanti nella terra di nessuno, resa tale dal vergognoso vuoto normativo rispetto all’amore delle persone omosessuali in Italia.
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
Adesso anche in ebook qui 
“Il mio commento si potrebbe basare sulla guerra dei numeri; dopo il flashmob di Sveglia Italia i nostri antagonisti hanno cominciato immediatamente a sminuire le nostre piazze producendo articoli e discussioni sulla loro capienza e l'effettiva affluenza assicureranno che la loro sarร  molto piรน partecipata ed etc etc, ma secondo me sbagliano approccio. Noi abbiamo giร  vinto, la societร , i nostri amici, i familiari, le istituzioni e tutti sanno giร  chi siamo, che esistiamo. In questo momento storico non facciamo piazze per dimostrare di essere una maggioranza, ma le facciamo per incontrarci con la societร , creare una rete di persone. Con noi sono scese sigle sindacali e associazioni studentesche. I nostri antagonisti fanno manifestazioni chiuse al dissenso e circondate da cordoni di polizia. Non sono disposti a un dialogo e proteggono una forma progettata a tavolino. Io ci sono stato nei loro family day. Se fai domande alla gente, non ti rispondono e ti mandano ad un addetto stampa. Non sanno nemmeno loro cosa dire e perchรฉ stanno lร . Adesso saranno chiusi nella conca del Circo Massimo, isolati dal resto della cittร  da cordoni di polizia e sicurezza interna garantita da Forza nuova a differenza delle 100 piazze che hanno coinvolto e fatto partecipare la societร  di altrettante cittร . Loro saranno chiusi entro una bolla mediatica col solo scopo di farsi un mega selfie per finire sui giornali.
I partiti politici valutano e coltivano gli elettori del futuro e tra un popolo di giovani autodeterminati che organizzano flashmob in 100 cittร  e uno di vecchi e pensionati che portato a pascolare in un grande pratone a Roma, con viaggio organizzato da associazioni religiose ed altri partiti politici che in parlamento occupano pochi seggi. Sapranno fare i loro calcoli, che di certo non si basano su quante persone, ma su quanti elettori consenzienti occupano un metro quadrato."

“Domani potrebbe essere il gran giorno. Domani potrebbe essere il giorno che tutti ricorderemo. Domani potrร  essere il giorno che farร  dell'Italia un Paese civile. Domani potrร  essere approvato il DDL CIRINNร€. Tutti ne parlano, ma non tutti sanno cos'รจ. In breve :
-riconoscimento delle coppie di fatto;
-riconoscimento dei diritti e doveri delle coppie di fatto;
-stepchild adoption " l'adozione, da parte dell'altro genitore del figlio/a biologico/a del convivente"
-utero in affitto " non menzionato " .
Questi non sono solo diritti civili, sono anche diritti umani. 
Provo tante sensazioni, una su tutte: la felicitร . Mi sentirรฒ felice. Sarรฒ felice per il mio futuro. Sarรฒ felice per tutte le famiglie che hanno passato una parte della vita, o tutta, a combattere una battaglia contro l'ignoranza politica. Sarร  una vittoria per tutti.”

“รˆ di oggi la notizia che domani non ci sarร  alcun voto. Si attendeva almeno quello su sospensive e pregiudiziali di costituzionalitร , ma non ci sarร  neanche quello. L'iter parlamentare della legge sarร  ancora lungo e complesso. In generale, siamo sicuramente di fronte a un momento di grande importanza, poichรฉ potrebbe essere infranto un muro che impedisce ogni progresso per i diritti delle persone LGBTI da decenni. Tuttavia, per quanto questa legge, anche se dovesse passare nel suo impianto non emendato, consenta di fare un passo avanti e di rendere piรน sicure le vite e i progetti di molte coppie e dei figli e delle figlie delle famiglie omogenitoriali, abbiamo il dovere di non dimenticare che siamo ben lontani dall'uguaglianza che ci spetta e per cui lottiamo da tanto tempo. Le battaglie che ci aspettano per arrivare al risultato finale sono ancora molte e difficili ed รจ proprio questo il momento di essere particolarmente vigili, di prepararsi e di non perdere di vista la vera meta finale.”
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#Dirittiinostaggio – A dicembre nella Capitale si “marcia per i diritti”

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Il prossimo 12 dicembre a Roma si terrร  La marcia dei diritti. Ancora non ci sono dati certi sul percorso e sull’orario in cui si svolgerร , ma sui socials รจ giร  iniziata la macchina organizzativa al fine di dare alla manifestazione , promossa da Anddos-Gaynet Roma, Associazione Lista Lesbica Italiana, I Mondi Diversi, Roma Rainbow Choir Scosse, Uaar Romala giusta risonanza, ma soprattutto fare in modo che vi partecipino in tanti.
Il 12 dicembre ci mettiamo in marcia per dimostrare che la societร  italiana ha giร  compiuto non uno ma molti passi e per sfidare il Governo a fare rapidamente quello che ha promesso, perchรฉ ciรฒ che si discute ora nei palazzi non puรฒ che essere un punto di partenza per la piena eguaglianza.” - Riferisce il comunicato stampa pubblicato sulla pagina Facebook. – “Mettiamoci in marcia per liberare i diritti, presi in ostaggio dall'opportunismo di una politica che guarda a se stessa e chiude gli occhi sulla realtร , dalle ideologie e dai fondamentalismi che escludono e giudicano calpestando la laicitร  e la libertร , e dal maschilismo, dal sessismo e dall'omo-lesbo-transfobia che avvelenano la nostra societร  con l'odio, la menzogna, la violenza di genere, la discriminazione degli orientamenti e delle identitร  sessuali.

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L’invito รจ rivolto non solo ai cittadini lgbt, ma anche a chi crede nella laicitร  e nella democrazia. Con questa manifestazione si vogliono ottenere delle risposte dalla politica non con le parole, ma con i fatti. Con leggi che “tutelino le persone omosessuali e bisessuali nel loro diritto di esprimersi, di scegliere, di amare e di essere felici costruendo i propri progetti di vita alla luce del sole, rispettino l'integritร  dei corpi e delle identitร  delle persone transessuali e di quelle intersessuali,” e che “riconoscano, in primo luogo con il matrimonio egualitario, le famiglie LGBT nella pienezza dei diritti e dei doveri che le rendono protagoniste dello sviluppo del nostro tessuto sociale, proteggano le figlie e i figli di genitori omosessuali garantendo il legame genitoriale con chi li ha desiderati, li cresce, li ama," e infine  che “assicurino la laicitร  della scuola e dei programmi educativi affinchรฉ il futuro di tutte e di tutti sia frutto della serena scoperta di sรฉ e di libere scelte, non di imposizioni ideologiche e irrispettose delle differenze e dell'unicitร  delle singole persone.
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L'idea di una Marcia dei Diritti nasce da un percorso iniziato agli inizi di settembre da un gruppo di attivisti e associazioni di Roma, con l'obiettivo di soddisfare due tipi di esigenze.”  -spiega Il mio mondo espanso Leonardo Pace,vice presidente de I mondi diversi, -“In primo luogo, quella di riportare la collettivitร  delle persone LGBTQI al centro del dibattito sui diritti da cui paradossalmente a un certo punto ha cominciato a essere esclusa, sia a causa di una politica troppo timida e reticente su questi temi sia per l'intollerabile propaganda omofoba e discriminatoria alimentata da alcune realtร , sopratutto di area ultracattolica. L'altra motivazione principale, direttamente collegata alla prima, consiste nella necessitร  di dare risposta a una richiesta pressante di mobilitazione che proviene proprio dalle persone, non solo LGBTQI, ma da tutte quelle che credono nell'eguaglianza, nella laicitร  e nella libertร . La mia associazione, I Mondi Diversi, ha creduto fin dal principio in questo percorso e vi partecipa attivamente, non solo perchรฉ riteniamo che compito delle associazioni sia anche quello di dare voce alle istanze che provengono dalla societร  civile, ma soprattutto perchรฉ il prolungato silenzio del movimento di liberazione LGBTQI ha dato modo alla parte piรน retrograda e conservatrice di questo paese di prendere, come abbiamo scritto nel manifesto della marcia, in ostaggio i diritti, non solo i nostri, ma virtualmente quelli di tutte e di tutti. Se si chiudono gli occhi sulla realtร  e si permette che la politica e la legge diventino schiave di assurde prese di posizione ideologiche e di menzogne e pregiudizi,” – continua Pace – “tutti i diritti sono a rischio perchรฉ a rischio sono la laicitร  e la democrazia. Per questo รจ importantissimo che il 12 dicembre a Roma vi sia una larghissima partecipazione che costringa chi di dovere ad aprire gli occhi e a rispondere concretamente alle rivendicazioni di giustizia, eguaglianza e libertร  che provengono da un paese stanco di essere il fanalino di coda d'Europa per quanto riguarda il rispetto delle persone e il riconoscimento dei diritti. Ora basta, bisogna muoversi e liberare i diritti.
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La tv riesce a rappresentare la comunitร  LGBT?

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Credo che la Tv stia ancora lavorando di marketing in stile BENETTON: mettiamoci un po' di tutto per far sentire rappresentate anche le minoranze. Ma in realtร  la societร  ha un'armonia che la Tv proprio non riesce a emulare. Il pubblico LGBT รจ ancora un riempitivo, quando non รจ, raramente, protagonista. รˆ ancora un genere di nicchia, non riesce a imporsi come un aspetto commerciale del panorama d'intrattenimento. Anche nel cinema lo si vede chiaramente: i personaggi omosessuali non sono pezzi di un puzzle variegato, ma sembrano piรน che altro cameo ridicoli. Poi ci sono i casi in cui la fanno da padrone: tuttavia, il genere รจ quasi sempre drammatico.” 
Risponde cosรฌ Pierpaolo Mandetta, blogger e scrittore, autore dei libri ‘Aperti di notte’ e ‘Cuore Satellite’, alla mia domanda “pensi che la tv rappresenti la comunitร  LGBT in maniera differente rispetto al passato, oppure non รจ cambiato nulla?”
รˆ indubbio che in questo primo scorcio di stagione, la tv ha aperto le sue tre pareti alle persone gay, lesbiche e transessuali: da Pechino Express al Grande Fratello,  dai contenitori d’infotainment ai talk show politici, passando per i docu - show di Real time alle fiction nostrane, abbiamo assistito a un’apertura alle tematiche LGBT notevole. 

Ma che impressione si ha da casa di questo, passatemi il termine, utilizzo di gay, lesbiche e trans gender?

“Non sono mai stato un grande fan del ‘personaggio gay’ nei programmi tv, perchรฉ si tende (soprattutto in Italia, ahimรจ) a ‘colorare’ il programma con personaggi che poco o nulla hanno a che fare con l'ambiente LGBTQ: mi viene in mente il recente Malgioglio opinionista al Grande Fratello, per far un esempio. Insomma, ancora oggi la tv impone il modello del ‘gay = effemminato’ che tanto fa ridere le casalinghe che guardano i programmi del cosiddetto approfondimento di cronaca pomeridiano.”  Mi risponde, invece, il blogger Jimi Paradise dell’omonimo blog di gossip, e devo dire che il suo discorso non รจ del tutto sbagliato. Se consideriamo la tipologia di persone scelte nella tv generalista sia ha sempre l’impressione che si cerchi una maschera un po’ sopra le righe e con atteggiamenti e linguaggio divertenti e buffi. Facendo una carrellata fra i nomi piรน noti, tralasciando i vari concorrenti dei reality, troviamo, e non me ne vogliano, Cristiano Malgioglio, Leopordo Mastelloni e  Alfonso Signorini che, benchรฉ personaggi di grande cultura e grande ingegno, danno l’impressione che il gay sia una sorta di giullare di corte acuto, talvolta salace, e giocherellone.
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Bisogna fare una distinzione tra la rappresentazione delle persone LGBT in TV e la presenza di persone LGBT nei programmi.” - Mi risponde, invece, Leonardo Pace, vicepresidente dell’associazione  I mondi diversi No profit e attore  - “Come avviene per il corpo delle donne, รจ purtroppo vero che nella maggior parte dei casi l'immagine restituita dalla televisione cavalca stereotipi, pregiudizi e morbositร  di facile presa sul pubblico per solleticarne la curiositร  piรน che l'interesse e la riflessione. Come accennavo prima, รจ opportuno perรฒ fare una precisazione sulla presenza di gay, lesbiche, transessuali nei programmi: parliamo di persone che scelgono di esserci. Dobbiamo smettere di considerare gli altri come fossero sempre pedine di meccanismi occulti e di attribuire una valenza rappresentativa a chiunque sceglie di apparire in televisione. Ogni persona รจ un caso a sรฉ e rappresenta solo se stessa. Le persone LGBT che accettano di andare in TV e di raccontarsi sono consapevoli (e se non lo sono รจ un loro problema, non della collettivitร ) delle opportunitร  e dei rischi derivanti dalla visibilitร  mediatica e il modo in cui si raccontano e si presentano riguarda solo loro, non deve essere necessariamente proiettato genericamente su tutte e tutti noi. In sostanza, su questo non รจ giusto esprimere un giudizio in assoluto negativo o positivo, occorre valutare caso per caso e le singole persone, non intere realtร  che una singola testimonianza non puรฒ rappresentare compiutamente. รˆ in questo che la TV rischia di diventare un tritacarne, quando tenta di far passare il particolare per l'universale a fini di audience o per sostenere tesi ideologiche. รˆ anche vero perรฒ che sono sempre piรน numerosi i casi in cui viene offerta una rappresentazione realistica e corretta dei vissuti delle persone LGBT e questo cambiamento, che notiamo soprattutto nelle produzioni estere, ha contribuito e contribuisce in modo determinante a tenere viva l'attenzione sulle condizioni e sulle rivendicazioni della nostra collettivitร .” E anche questo รจ vero. Proprio negli ultimi anni, la nascita delle tv tematiche ha permesso di importare prodotti esteri che presentano il mondo LGBT in una maniera del tutto innovativa per il nostro Paese e il fatto che canali come Real Time abbiamo scelto di seguire questi esempi รจ il sintomo che un’altra tv รจ possibile anche in Italia.
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Tuttavia c’รจ da dire che anche la serialitร  ha permesso di conoscere la realtร  omosessuale in maniera diversa da come raccontata dai programmi della tv generalista. Non รจ il caso delle fiction italiana dove, salvo alcune rare eccezioni come Il bello delle donne, Mio figlio, Le cose che restano e Una grande famiglia, si finisce sempre per far passare il messaggio che l’essere gay/lesbica sia una scelta e l’andare a letto con una donna/un uomo รจ un passo quasi naturale. Per vedere l’omosessualitร   raccontata nella normalitร  senza esasperazioni bisogna, quindi, rivolgersi alle serie tv importate dall’estero, anche se  crea disagi fra i benpensanti nostrani. Basti pensare che, per la tranquillitร  con cui mostrava le scene d’amore fra due ragazzi gay, ‘Fisica e Chimica’ รจ stata cancellata a due stagioni dalla fine dai nostri teleschermi, o a come ‘Queer As Folk UK’ fu bloccata dall’epoca Ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri, quando La7 voleva trasmetterla. Nelle serie d’oltreoceano abbiamo personaggi omosessuali "maturi" o perlomeno diversi dal solito canone: si รจ superato, insomma, il gay alla Will&Grace che fa ridere o quello tutto sesso di Queer as folk. Questo non vuol dire che tutto ciรฒ sia necessariamente positivo: avere un personaggio gay (giร  mi irrita che esista il termine) per rispondere alle spinte del pubblico mi fa molta tristezza! Nella finzione, come nella vita vera, dovrebbe importare poco la tua sessualitร , quanto invece il talento, la capacitร , il magnetismo della persona.”  Concludere Jimi Paradise.


Insomma, dopo aver analizzato la tv non si puรฒ non pensare che nella generalista le cose non siano cambiate di molto rispetto a dieci anni fa e che le novitร  sono date dalle serie straniere e dalle tv tematiche che con programmi della durata di un'ora circa, riesce a raccontare piรน di quanto fanno show maratona in cui le maschere la fanno da padrona e i contenuti sono discutibili come i toni usati dai personaggi invitati.
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