Unioni civili - Addio DDL Cirinnà. Al suo poso la 'legge Renzi - Alfano' che non ha né stepchild adoption né obbligo alla fedeltà. Bignami: "Siete omofobi, trogloditi, ignoranti"

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani


Aggiornamento delle 19:44
Il Senato con 173 voti favorevoli e 71 contrari ha approvato la 'legge Renzi - Alfano' sulle unioni civili. I 5 stelle hanno lasciato l'aula e fondamentali sono stati i voti di 18 senatori verdiani. Adesso la legge passa alla camera dei deputati. Con questa legge il governo ha salvato il suo organico, ha evitato che l'Europa multasse ancora il Paese per non avere una legge che garantisca i diritti civili e ha accontentato gli oppositori, ma non ha pensato, ancora una volta, agli italiani, coloro a cui questa legge serviva davvero. La discriminazione continua.

Da oggi non si parlerà più del DDL Cirinnà sulle unioni civili gay, ma della 'legge Renzi - Alfano'
che è una versione riveduta e corretta del disegno di legge, a sua volta  riveduto e corretto, presentato dalla senatrice Monica Cirinnà.
Secondo questa nuova versione sono state eliminate sia la stepchild adoption sia l'obbligo alla fedeltà nella coppia, due norme che per Alfano rendevano le unioni civili simili al matrimonio, mentre rimane invariato l'obbligo del mantenimento in caso in cui il rapporto dovesse concludersi. La separazione avrà un iter lampo da ufficializzare di fronte a un ufficiale di stato civile.
Mentre la comunità LGBT è sconcertata dalla legge, che, di fatto, continua a mantenere in atto le discriminazioni sessuali, i politici si dicono soddisfatti e felici del lavoro svolto dal governo. In particolare, chi gongola più di tutti è il leader di NCD e ministro dell'interno Angelino Alfano che sul suo account Twitter ha scritto: "Oggi vince il buon senso. Si ai diritti. No alla equiparazione tra matrimonio e unioni civili. No alle adozioni." Anche Monica Cirinnà si dice soddisfatta di questo compromesso: "Siamo davvero a un passo da una legge storica, che assegnerà finalmente, dopo un ritardo insopportabile, diritti concreti e pieni alle coppie gay. Nel maxiemendamento c'è un passaggio di garanzia che non preclude il lavoro dei magistrati nella tutela della continuità affettiva del minore. Viene inoltre esplicitato il riconoscimento della vita familiare e la norma antidiscriminatoria. Resta fermo l'impegno che mi sento di prendere oggi, raccogliendo le indicazioni del segretario Renzi, di lavorare da subito a un disegno di legge di riforma delle adozioni."
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Sinceramente dubito che la legge sulle adozioni - che è rimasta intoccata dal 1983, anno in cui è stata emanata - possa subire una modifica in tempi brevi che permetta anche l'inserimento della stepchild adoption, visto l'ostracismo politico, ma il copogruppo PD al Senato, Luigi Zanda tranquillizza i più scettici affermando che il PD chiederà "una corsia preferenziale"  a questo aspetto "in modo che sia approvata entro questa legislatura sia alla Camera che al Senato."

Intanto alle 19:00 il Senato sarà chiamato a votare la 'legge Renzi - Alfano' sulle unioni civili per vedere se ci saranno altre sorprese.
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Tuttavia non si può non fare un plauso alla senatrice  Bignami che si è dimessa senza non prima dire il suo disprezzo ai colleghi durante il suo intervento al Senato:
"Provo un'amara delusione e pena nei vostri confronti. Volete solo vincere e vincere facile. Vi manca il coraggio. In nessuna occasione vi siete concessi il lusso di rischiare un confronto davvero democratico. [...] Loro sono una minoranza che ama e che vive in famiglia e ha già i suoi figli. Una minoranza che senza stepchild e senza obbligo di fedeltà, voi avete stuprato. Voi avete ridotto queste famiglie non in serie B, ma di serie H. Togliere la fedeltà è togliere il cuore dell'amore vero. E i loro figli che fine faranno? Venduti come i bambini scomparsi. Siete omofobi, trogloditi, ignoranti perché confondete l'omosessualità con la depravazione e la pedofilia. Il problema è che chi passa il suo tempo su youporn non può capire cos'è l'omosessualità. Non potete votare su faccende a voi ignote. Il matrimonio è un diritto e i figli hanno diritto ad avere dei genitori. Voglio protestare nei modi e nei contenuti di questa fiducia sui temi etici. Esso significa che non siamo capaci a fare nulla. Il senato non serve a nulla. Andiamocene tutti a casa. Consegnerò le mie dimissioni e sfido tutti i senatori a farlo con me in segno di protesta in segno di cambiamento."
Peccato che le abbiano spento il microfono alla fine dei due minuti concessi, quando solitamente viene concesso ai senatori di finire.


Iniziate le dichiarazioni di voto.La senatrice Bignami rassegna le dimissioni e distrugge il parlamento dichiarandolo omofobo e non solo!!(tanto rispetto )La battaglia e' appena iniziata per avere una totale uguaglianza, partecipa cliccando mi piace a STOP Omofobia e Disuguaglianza e invitando tanto amici per lottare insieme)
Pubblicato da STOP Omofobia e Disuguaglianza su Giovedì 25 febbraio 2016