Sanremo 2016 - Carlo Conti a chi gli chiede cosa pensa dei nastri rainbow risponde: "io non sono un cantante"
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Carlo Conti durante la conferenza stampa di oggi per commentare i risultati della seconda serata e
presentare il programma della terza, si è trovato nuovamente a rispondere alle domande dei giornalisti sui nastri rainbow che alcuni cantanti hanno indossato durante le loro esibizioni per dimostrare il loro appoggio al riconoscimento dei diritti LGBT.
Carlo Conti durante la conferenza stampa di oggi per commentare i risultati della seconda serata e
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Partiamo, però, da quanto sostenuto dal conduttore toscano ieri sera, dopo che tutti i big si sono esibiti:
"Alcuni cantanti hanno aderito a una campagna in difesa dei diritti civili. Io ve lo dico solo ora che hanno cantato tutti per non far sentire a disagio coloro che non hanno aderito."
Gli è stato chiesto il perché non abbia spiegato prima l'iniziativa, se questi nastri venissero distribuiti da qualcuno in particolare e che cosa ne pensa lui dell'iniziativa, ma Conti, come sempre, risponde evitando di generale nuove polemiche e senza sbilanciarsi mai personalmente.
"Non volevo influenzare la scelta degli artisti della seconda serata," - risponde prima di garantire che c'è per i cantanti "libertà assoluta". Ciò che contava per lui era spiegare ai telespettatori cosa fossero quei lacci e il perché alcuni cantanti li avessero addosso. "Hanno voluto esprimere un pensiero e schierarsi."
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E per quanto riguarda il suo pensiero, il conduttore ha glissato rispondendo: "io, sono sono un cantante."
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