Parroco scrive su Facebook che i gay sono malati, il Vescovo prende le distanze e incontra l'Arcigay

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Da piccolo mi hanno insegnato che gli uomini di chiesa sono persone caritatevoli, pronte ad aiutare il prossimo, a tendere una mano e dare una parola di conforto a chi ne ha bisogno. Crescendo, però, mi sono reso conto che non è proprio così. Ho scoperto che alcuni prelati la mano la allungano per fare delle palpatine, che la loro parola più che di conforto è di accusa e che quell'animo caritatevole non è proprio tale, e dopo l'episodio che sto per raccontarvi, ne ho ancora più consapevolezza.
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Don Salvatore Vaccaro, parroco di Chiaramonte Gulfi, ha voluto condividere sul suo profilo Facebook il suo personale pensiero sulle persone omosessuali. L'uomo di chiesa ha scritto solo poche parole, ma non per questo non gravi:
"Non ci sono parole. Altro che macina al collo, sono solo MALATI"

Il post, che di caritatevole ha ben poco, ha da subito attirato l'attenzioni dei navigatori, suscitando diverse polemiche e anche sconcerto. Oltre alla gente comune, a prendere le distanze da don Salvatore Vaccaro, che ha poi cancellato il testo, è stato anche il Vescovo Carmelo Cuttitta. Cuttita, infatti,  lo ha richiamato per poi scusarsi anche a nome suo:
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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"I riferimenti all'omosessualità come malattia, in un post da parte di un sacerdote, sono quanto mai inopportune. Sono io, come vescovo di questa chiesa a chiedere scusa a quanti si sono sentiti offesi e feriti per tali parole. Ogni persona va accolta per quello che è e ne deve essere tutelata la dignità e il rispeto profondo al di là di differenza di carattere, di colore della pelle e della propria identità sessuale".

Infine il Vescovo ha chiesto all'Arcigay un incontro per discutere dell'episodio. 

Fonte: si24.it