DDL Cirinnà - Grasso non concede il voto segreto. Gli oppositori alle unioni gay non ci stanno. Aggiornamento: si vota il 16 febbraio

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani

Il presidente del Senato Pietro Grasso, visto l'importanza del tema sulle unioni gay, ha deciso di non concedere il voto segreto. Pertanto i Senatori dovranno votare a favore o a contrario il DDL Cirinnà tramite il pulsante presente sui banchi.
Roberto Calderoli e Gaetano Quagliarello intervenendo hanno espresso la loro contrarietà a tale decisione.

Anche Lucio Malan non ci sta a questa decisione perché secondo lui questa decisione non prende in considerazione che, dato che ci sono punti che riguardano la sfera personale, non è giusto che i senatori vengano messi in tale situazione.
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Carlo Giovanardi punta sulla pensione di reversibilità: "Perché una coppia di due uomini devono averne diritto e una coppia di uomo e donna non sposati con due figli, no? Lei non tutela la maggioranza. Che il parlamento non possa esprimersi con il voto segreto è una vergogna."

Maurizio Romano: "Non dobbiamo avere paura di non votare col voto segreto."

Nicola D'Ascola: "C'è una situazione di divisione che non è soltanto giuridica. C'è divisione anche all'interno dei partiti. Ma area popolare voterà la legge."

Antonio Marcucci: "E' strumentale il richiamo all'articolo 72 in quanto non viene violato. Nemmeno l'artico 29 è violato. Per l'articolo 34 si tratta di creare un rapporto fra il figlio e il partner del genitore. Per il paventato rischio alla pratica della maternità surrogata, la pratica è già vietata e il ddl non ne legittima la valenza. Sono anni che discutiamo di un riconoscimento dei diritti fra le persone dello stesso stesso senza ottenere niente. Non serve a nessuno accantonarli e lasciarli alle legislature successive. Manderemo al paese il messaggio che la politica è in grado di decidere."
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Finiti gli interventi, fra poco si passerà alla votazione.

Prima di votare chiedono la parola il senatore Luigi Compagna e Calderoli.

Votazione sulla proposta di non passaggio degli articoli: Non approvata 195 contro 101, 1 astenuto.

Il Senatore Zanda chiede una riunione dei capigruppi e la seduta viene sospesa e verrà ripresa al termine.

Le votazioni del DDL Cirinnà sono state rinviate al 16 febbraio, mentre giovedì 11 saranno illustrati gli emendamenti.