Grillo ritratta, gli oppositori esultano e i diritti degli italiani rischiano ancora di essere calpestati dalla finta politica democratica

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
"La prossima settimana si voterà al Senato per il DDL Cirinnà sulle unioni civili.
Nel disegno di legge è prevista la ìstepchild adoption', letteralmente 'adozione del figliastro', per le coppie omosessuali. Questo è il punto in cui le sensibilità degli elettori, degli iscritti e dei portsvoce MoVimento 5 Stelle sono varie per questioni di coscienza.
Nella votazione on line che si è svolta a ottobre 2014 non era presente alcun accenno alle adozioni e gli iscritti del M5S non hanno potuto dibattere su questo argomento specifico.
In seguito alle tante richieste da parte di elettori, iscritti e portavoce M5S su questo tema etico si lascia pertanto libertà di coscienza ai portavoce M5S al Senato sulle votazioni agli emendamenti della legge Cirinnà ealla legge nel suo complesso anche se modificata dagli emendamenti.
Non si fa ricorso a un'ulteriore votazione online perché su un tema etico di questa portyata i portavoce M5S al Senato possono comunque in base ai dettami della loro coscienza, votare in maniera difforme dal gruppo qualunque sia il risultato delle votazioni."
Questo è il contenuto del post pubblicato da Beppe Grillo nel suo blog che ha cambiato, proprio durante i giorni i cui la legge proposta da Monica Cirinnà è in discussione in un Senato semivuoto, le carte in tavola. 
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Dopo l'aver affermato più volte che il Movimento 5 Stelle avrebbe votato compatto il DDL sulle unioni gay, adesso arriva un dietrofront che non lascia sperare a nulla di buono a chi spera che questo Paese possa mettere da parte personali interessi politici in nome della democrazia. 
Inutile dire che il voltafaccia dei grillini sia stato visto dagli oppositori come una manna dal cielo tanto da esternare la propria contentezza sulle proprie pagine social, fra tutti il ministro dell'interno Angelino Alfano e l'ex presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni.

Il primo ha scritto: "Su Cirinnà Grillo non assicura più i voti M5S. Si riapre la partita. Potrebbe saltare l'intera legge. Bene, scenario molto interessante"


Ma se Alfano la butta apparentemente sulla questione politica, Formigoni punta sulla disperazione di gente che ancora una volta potrebbe vedere calpestati i propri diritti da parte in una finta politica democratica in grado di soddisfare solo esponenti di uno stato straniero quale è Città del Vaticano: "Odore di sconfitta su Cirinnà sta procurando crisi isteriche gravi su gay, lesbiche, bi-transessuali e checche vari. Non è bello, poverini."


Ovviamente in questa esultanza inspiegabile, visto che si sta giocando con la vita delle persone - perché ribadiamo che il DDL Cirinnà se passa non toglie diritti a nessuno, ma in caso contrario li calpesta-, non poteva mancare Mario Adinolfi che sul suo acconti Facebook ha scritto: "In seguito alle proteste di elettori e iscritti..." il M5S cambia linea e Grillo annuncia la libertà d coscienza sul DDL CIrinnà. Un gol alla volta, un gol alla volta."


"In seguito alle proteste di elettori e iscritti..." il M5S cambia linea e Grillo annuncia la libertà di coscienza sul ddl Cirinnà. Un gol alla volta, un gol alla volta.
Pubblicato da Mario Adinolfi su Sabato 6 febbraio 2016

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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
Adesso anche in ebook qui 
Parlano di partita aperta, di crisi isteriche, di goal, quando in ballo c'è il distino di migliaia di persone. 
Tutto questo ha dello sconcertante. 
Un retrofront che sa di paura, di timore di non prendere voti alle prossime votazioni, e forse quel "ce lo ricordermo" scritto su uno striscione al Family day è stato preso più in considerazione dei diritti delle persone. E' riuscito nel suo intento.
Da piccoli ci insegnano che studiare la storia è importante perché ci permette di non commettere più gli stessi sbagli, ma anche quella era una stronzata. La storia dell'Italia ci insegna, ancora una vota, che si può giocare con la vita delle persone senza pensare alle conseguenze, senza subirne alcuna conseguenza. Proprio come avvenne nel 2006 quando i tanti "DICO NO" furono più importanti dei DICO, dei diritti, della libertà di potersi sentire civili in casa propria. E la sensazione di un nuovo 2006 si fa sempre più forte dopo questi ultimi sviluppi, anche perché, se facciamo un veloce viaggio nei ricordi, le facce politiche di 10 anni fa sono le stesse che ancora oggi sono alla 'guida' di questo Stato, sulla carta, democratico.E mentre i politici italiani si divertono a fare le web star, l'Italia è a una deriva che la sta portando più verso la Russia che verso quella Unione Europea di cui, sempre sulla carta, fa parte.
Cari Alfano e Formigoni, ma anche caro Adinolfi, continuate pure a considerare i diritti delle persone una partita di calcio se vi fa stare meglio quando vi guardate allo specchio, ma sappiate che il vostro divertimento non è altro che una forma meschina di discriminazione che pesa quotidianamente su migliaia di persone.