DDL Cirinnà - Eliminata la stepchild adoption. Giovedì al senato si vota la fiducia. Le associazioni: "Profonda amarezza"

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
E alla fine l'articolo 5 del decreto di legge Cirinnà è stato eliminato. E' quanto afferma il
Messaggero.it riportando la notizia come un'indiscrezione che arriva da fonti di governo. Quindi domani al Senato arriverà l'emendamento con cui verrà modificato il disegno di legge e giovedì 25 febbraio verrà sottoposto al voto di fiducia.
Questo ennesimo emendamento, oltre allo stralcio della stepchild adoption, prevede anche possibili modifiche legate all'emendamento Lumia, ma il vicesegretario del PD, Lorenzo Guerini, al termine dell'assemblea dei Senatori, ha rassicurato  che "non ci sarà uno stravolgimento del testo."
Per il capogruppo PD al Senato Luigi Zanda si è operato al fine di garantire i diritti a chi non li ha: "Abbiamo scelto una strada che mette in sicurezza le unioni civili, riconoscendo i diritti a chi non li ha. Le adozioni dei figli del partner saranno in un ddl che è già pronto, vediamo se farlo partire alla Camera o al Senato."
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E mentre i politici si dicono soddisfatti di questa decisione, l'unica possibile a garantire l'approvazione delle unioni gay dopo tutto quello che è successo settimana scorsa  - mi chiedo se le leggi in questo paese si continuano a fare per i cittadini o per accontentare i partiti politici - , a non essere così entusiasti del maxi emendamento sono proprio i diretti interessati, ossia le persone LGBT.

"Provo solo una grande amarezza." -  Afferma a Il mio mondo espanso Daniela Tomasino di Arcigay Palermo - "L'Italia ha perso l'occasione di diventare migliore." 
Anche la presidentessa di Arcigay Salerno, Ottavia D'anseille Voza non ci nasconde un "profondo sconforto" per la piega che ha preso l'iter del DDL Cirinna: "In questo Paese la politica non riesce più a rappresentare il Paese reale. Domani saremo a Roma, al Senato, per urlare tutta la nostra indignazione, e per chiedere, per l'ultima volta a chi si accinge a votare, maggiore responsabilità. E ci saremo ancora il 5 marzo, in piazza a Roma per una grande manifestazione per ribadire che sui Diritti non esiste la politica del bilancino, e per rilanciare, a questo punto, l'unico obiettivo possibile: il matrimonio egualitario. Obiettivo che raggiungeremo evidentemente con politici diversi da questi che hanno prodotto un simile sfacelo. In questo Paese si vota ancora, nonostante tutto, e noi votiamo. Ci ricorderemo bene di questo triste balletto tra PD e M5S."

Marco Tonti, presidente e fondatore di Arcigay Alan Turing Rimini,  ci dice che quello a cui stiamo assistendo è l'ennesima vittoria della vecchia politica, "quella che pur di dare stoccate all'avversario non si preoccupa di umiliare milioni di persone e i loro figli. Un PD spaccato" - continua Tonti -  "ha permesso al 'partito 5 stelle' di aprire la breccia (dico 'partito 5 stelle' perché con questa manovra hanno finalmente fatto 'coming out' come normalissimo partito, non diverso dalla DC dei tempi peggiori). Il  primo tradimento strategico del 'partito 5 stelle' è stato aver ignorato il voto della rete e aver riconosciuto libertà di coscienza  sull'impatto complessivo delle legge. Questo ha rinvigorito i cattodem del PD a quali non è sembrato vero avere una sponda così. Da questo punto di vista è stata una bella manovra, giocata sulla nostra pelle, di normali scontri tra maggioranza e opposizione. Il secondo tradimento è stato rimangiarsi gli impegni sul voto del cosiddetto 'canguro' che permetteva di sminare gli emendamenti più pericolosi presentati da Lega e restante fritto misto di mostriciattoli. Siamo arrivati quindi alla resa dei conti e Renzi metterà la fiducia su un maxi emendamento che piace ad Alfano, l'anima nera di questo governo.  Insomma, grazie al calcolo politico del 'partico 5 stelle' e all'insipienza e alla fragilità del PD ci troveremo con una legge squallida e indecorosa per cui saremo solo lo zimbello d' Europa."
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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Ciò che rimane è un gran senso di sconforto generato dalla voglia dei politici, che da sempre hanno mangiato con i voti delle persone LGBT, di non lottare realmente per una legge di questo tipo, di non crederci fino in fondo, rimbalzando le responsabilità agli altri per mascherare i propri limiti, e questo vale per tutti, indistintamente. Alla fine a vincere, usando un termine calcistico a loro tanto caro, è stata la destra. La stessa che ha sempre voluto mantenere la divisione fra le persone, evidenziando la 'superiorità' di una sessualità rispetto all'altra. La stessa che ha minacciato di togliere i bambini alle famiglie gay, di punire penalmente quei gay che si sono rivolti alla maternità surrogata. Gli stessi che continuano a citare la bibbia durante gli interventi, dimenticando che la religione è una cosa e la politica, la realtà, è un'altra. Ha vinto l'omofobia celata e palesata e ha vinto la discriminazione. Ma a perdere non è l'altra parte politica, no. Quella rimane sempre a galla, o meglio serenamente seduta sulla propria poltrona. A perdere è stata la democrazia. A perdere sono state migliaia di persone. A perdere sono stati quei bambini che dovranno continuare ad avere la paura di essere portati via dalla propria casa se il genitore biologico dovesse venire a mancare. A perdere sono i cittadini che da domani dovranno continuare a essere derisi da chi, sulla carta, dovrebbe legiferare per loro. Ma in fondo l'Italia non è più la meta esotica, la culla della civiltà e della democrazia che tutti sognavano, no. Oggi è soltanto il prolungamento di un fascismo mai del tutto dimenticato e mai del tutto condannato che continua a mortificare e annientare la libertà altrui.