Nichi Vendola diventa papà e nasce la polemica. Da Salvini a Gasparri, tutti gridano allo scandalo, ma si ha la sensazione che sia campagna elettorale

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Si chiama Tobia Antonio ed è il figlio che il leader di SEL Nichi Vendola e il compagno Eddy Testa hanno avuto attraverso la pratica della gestazione per altri. Il piccolo è nato lo scorso 27 febbraio e biologicamente è il figlio di Testa che, Libero tiene a ribadire, ha 20 anni di meno di Vendola – sempre meno della nuova fiamma di Berlusconi che ne ha 60 di meno che, però, il giornale diretto da Maurizio Belpietro sembra non considerare e tantomeno trovare discutibile.
Questo bambino è figlio di una bellissima storia d’amore, la donna che lo ha portato in grembo e la sua famiglia sono parte della nostra vita. Quelli che insultano e bestemmiano nei bassifondi della politica e dei social network mi ricordano quel verso che dice: “ognuno dal proprio cuor l’altro misura” (anche se capisco che citare Dante non faccia audience)”, ha detto Vendola per rispondere alle polemiche sorte intorno alla notizia.
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Infatti, se i neo-papà e i loro amici e parenti hanno parlato dell’arrivo di Tobia Antonio con la gioia che una nascita porta con sé, molti politici e giornalisti - gli stessi che hanno preso le difese di Giorgia Meloni dopo  l’aver affermato al Family Day di essere incinta pur non essendo sposata - si sono lanciati contro Vendola. Da Mario Adinolfi a Maurizio Gasparri, passando per Salvini in molti hanno voluto esprime il propri dissenso su un fatto del tutto privato di una persona.
Mario Adinolfi su Facebook ha pubblicato un post con la prima pagina del quotidiano che dirige scrivendo:
Nato da una mamma californiana, porta il cognome del compagno, i 135mila euro li ha messi Vendola. Auguri Tobia, piccolo reso orfano di madre perché due ricchi "di sinistra" hanno deciso così senza chiederti nulla, considerandoti una cosa acquistata e dunque cosa loro, loro proprietà a cui imporre l'assenza dell'unica persona di cui un bimbo così piccolo ha totalmente bisogno: la mamma. E Nichi quando parla della sua in tv si commuove, mentre fa lo spot all'utero in affitto e la giornalista specializzata in maternità con lui. Nessuno dei due si vergogna, a quel bambino comprato facendo leva sulla condizione di bisogno della donna non è concesso neanche un pensiero. Il nostro è con lui: forza Tobia.
Non contento di quanto scritto sul social e sul suo giornale, il giornalista è tornato sul tema con un altro post con cui è tornato sul tema della stepchild adoption e ribadendo che dietro l’utilizzo della gestazione per altri c’è dietro una dittatura arcobaleno,peccato non dice che anche le coppie etero si servono di questa pratica per diventare genitori:
“Ci spiegavate che la stepchild adoption non ha nulla a che fare con l'utero in affitto. Oggi scrivete che Vendola se ne sarebbe servito, di ritorno dagli Usa con il bimbo appena comprato e, povero Nichi, non può più per colpa dei cattivoni del Circo Massimo. Ci spiegavate che l'omogenitorialità è bella e i figli di due papà esistono, chi se ne frega della mamma che è "un concetto antropologico". Oggi che vedete con i vostri occhi un figlio ridotto a transazione finanziaria e pensate al dolore che proverà nell'essere privato anche solo del contatto con la madre, pensate senza ammetterlo che dietro questa dittatura dell'arcobaleno c'è qualche tinta fosca. E che la libertà non è fare quel che cazzo ci pare, la libertà è scegliere per il proprio bene e ridurre le persone a cose che si comprano, è male, pericoloso per ognuno di noi.
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Passando alla politica, fra i primi a esprimere il proprio sconcerto è stato il leader della Lega, Matteo Salvini su Twitter ha scritto nell’ordine:
Vendola e compagno sono diventati papà, affittando utero di una donna californiana. Questo per me non è futuro, questo è disgustoso egoismo.”
“Faccio i miei migliori auguri al bimbo di Vendola, figlio dell’EGOISMO di due ADULTI.”
E poi in diretta su La7 ha detto:
“Si compra un dvd, una lavatrice, un paio di scarpe o un’auto. Ma non un bambino. Questo è egoismo.”

Non poteva mancare il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri che su Twitter ha scritto, nell’ordine:
“Si può chiedere a Lo Giudice e Vendola quanto hanno pagato per avere i bambini?”
“Vendola dice che un bambino è un dono. Ma una cosa che si paga non è un dono.”
“Rivendico il diritto di definire turpe l’utero in affitto, i bambini non si comprano”

Quello che ha del discutibile in tutta questa storia, non è il fatto che uno possa dire che non condivide la gestazione per altri, ma strumentalizzare un fatto privato per fare propaganda politica. La stessa Meloni lo ha fatto sul palco del Family Day ed è per questo che è stata criticata e non perché non sia sposata. Se vai in piazza per protestare contro il riconoscimento dei diritti altrui e poi non segui per prima ciò che urli, le critiche le devi accettare.
In questo caso Vendola non ha strumentalizzato la nascita del figlio a fini politici e, pertanto, l’attacco degli avversai, per accattivarsi 4 voti in più, è da ritenersi becero.

Al di là di tutto, ciò che trovo incoerente è che gli stessi che oggi parlano di 'egoismo' e 'di sfruttamento delle donne', fino a ieri se ne infischiavano, pur sapendo che molte coppie etero praticavano la gestazione per altri. E per questo che tale indignazione appare una mera campagna elettorale che vuole tirare a sé chi nasconde l’avversione all'omogenitorialità e non alla pratica in sé. E questo sì che è egoismo e turpe.