Selvaggia Lucarelli contro Sanremo 2016: "spudoratamente gay friendly"

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani

Ci sono due tipologie di sentimenti che Selvaggia Lucarelli suscita nel pubblico: odio o amore. O la
si ama follemente o la si detesta a vita, eppure ogni volta che apre bocca o scrive qualcosa le sue parole fanno il giro del Paese suscitando le reazioni più disparate.
Come sapete ieri è stato presentato il cast di Sanremo 2016  e sono stati annunciati i super ospiti,  e questa mattina la giornalista/conduttrice radiofonica/blogger/concorrente di reality/conduttrice/echipiùnehapiùnemetta ha voluto dire la sua personale opinione sulle scelte effettuate da Carlo Conti dalle colonne de Il fatto quotidiano

Poco soddisfatta per la scelta di ciò che aspetterà il pubblico dal 9 febbraio, la Lucarelli si è rivolta al conduttore toscano esprimere il suo disappunto, seppur in tono ironico (o ironicamente disperato?) per quello che lei definisce l’edizione più gay friendly di sempre e che poco tiene in considerazione il pubblico femminile a casa:
“Caro Carlo Conti, bisogna che io e te facciamo due chiacchiere perché Sanremo arriva una volta l’anno come un cambio di tono della Boschi e ci si lavora nove mesi come per un lifting della Izzo, per cui di fronte al programma annunciato non posso tacere. Non posso non esprimere il mio disappunto che poi è quello di tutte le donne deluse e amareggiate per questa veste spudoratamente gay friendly che hai dato al Festival di Sanremo. Perché va bene una strizzatina d’occhio, va bene accontentare i gusti omo, va bene invitare qualche ospite che sa stendere l’ombretto meglio di me, va bene puntare su gruppi d’ascolto da casa in cui all’apparizione del primo cantante hipster delle nuove proposte tutti vanno a vedere se il tizio è su Grinder, ma qui si esagera. Ci saremmo anche noi donne da accontentare e invece ci dovremo adeguare al gioco di quest’anno che non sarà, come sempre, dare il voto alle canzoni, ma capire tra ospiti e cantanti chi sia gay, chi cripto-gay, chi icona gay, chi gay che si finge etero e così via.”
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Da qui, fa un ragionamento sull'appiglio che alcuni cantanti in gara e alcuni super ospiti hanno sul pubblico gay:
“Dimmi se sbaglio. Dunque, tra i cantanti in gara e i super ospiti mi hai piazzato Laura Pausini e Patty Pravo che nel mondo “icone gay” sono seconde solo a Madonna. I gay alla Pausini perdonano i jeans elasticizzati su coscia importante e alla Pravo la “Pazza idea” di tirarsi come la pasta per la pizza, se non è amore questo. Come se non bastasse hai aggiunto Arisa (amatissima dal mondo omosessuale) e CristinaD’Avena, altra icona gay, una che quando canta “Memole” al Gay village vestita da fatina fa sciogliere il mascara pure al bear col piercing sul capezzolo. Quindi hai deciso di passare a scelte più testosteroniche e hai invitato Renato Zero come super ospite, uno che da qualche decennio racconta di amare le donne e per carità, io gli credo pure come credo che pancione a punta voglia dire figlio maschio e che Formigoni si pagasse le vacanze, ma diciamo che tra lui e Ryan Gosling continua a farmi più sangue Ryan Gosling. Sarà esterofilia, che ti devo dire. Poi, siccome Renato Zero non ti sembrava abbastanza, hai deciso di innaffiarci l’ormone con un altro concentrato di mascolinità: Valerio Scanu. Uno a cui Chiambretti ha domandato “Ti piacciono gli uomini o le donne?”  e ha risposto “Mi piacciono i cani” che voglio dire, non sarà gay, ma per sua ammissione è comunque uno che porterebbe al cinema più volentieri un pastore tedesco che una donna. Io te lo dico Carlo. Qui è roba da rimpiangere l’ormone doc extravergine con spremitura a freddo di Albano Carrisi che siamo onesti, sarà un po’ ruspante, sarà ruvido come il tronco di un ulivo di Cellino, ma ha sempre avuto l’aria del maschio che la sera, prima di addormentarsi, la sora Romina la faceva cantare molto meglio che nel Ballo del quaqua. Mi dirai che c’è Morgan, uno della cui eterosessualità per amor del cielo, non si può dubitare, peccato che se si fuma qualcosa sia probabile che non distingua una donna da una stufa a gas.”

Dopo questo si concentra su Gabriel Garko, ma anche per lui non ha parole di soddisfazione:
“Sì, lo so cosa stai pensando. Lo so che ritieni di avere l’asso nella manica. Lo so che stai per dire: “Sul palco ci sarà il sex symbol dei sex symbol Gabriel Garko e voi donne vi lamentate?” ma suvvia Carlo, uno che diventa famoso grazie a una fiction che si intitola “Il bello delle donne”, mica degli uomini, qualche dubbio me l’ha messo addosso fin da subito. Aggiungi che non ha una fidanzata dal cretaceo ma continua a sostenere di avere fidanzate che evidentemente conserva in botti di rovere come il passito e io direi che il suo unico coming out che potrebbe sorprenderci è “E va bene, lo ammetto: non sono un attore”. 
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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Non risparmia nemmeno Virginia Raffaele e Madalina Ghenea:
“Naturalmente, come se averci mortificato l’ormone non bastasse, hai mortificato anche la nostra autostima piazzando sul palco pure Madalina Ghenea, la classica ragazza della porta accanto se sul tuo pianerottolo di casa c’è la sede della Elite Model. Una ragazza semplice, Madalina, l’unica romena che perfino Salvini ospiterebbe a casa sua.  Una che insieme a Virginia Raffaele va ad accontentare l’altra fetta di pubblico maschile, quello eterosessuale. Noi donne, nel frattempo, dovremo fare sogni erotici con Rocco Hunt, vedi tu.”
Per conclude consiglia a Carlo Conti di prendere il posto di Angelino Alfano nel governo:
“Comunque, caro Carlo, un merito te lo devo riconoscere. Mentre in Parlamento sono ancora lì a capire cosa fare di unioni civili e matrimoni gay, tu hai già attuato le tue riforme. A Sanremo, quest’anno, ci sono più gay che garofani, per cui è evidente che a questo paese resta solo una soluzione: nel 2017, toglierti da Sanremo e metterti al posto di Alfano.”
  
Ovviamente la sua lettera di sfogo ha suscitato una serie dirisposte sul tweet da parte degli utenti e se per alcuni è la nuova messia che ha finalmente avuto il coraggio di dire ciò che il pubblico sa da anni, altri le fanno notare che uno guarda Sanremo per le canzoni e non per soddisfare la propria eccitazione, per quello ci sono i porno.

Come dicevo o la si odia o la si ama e anche vero che se la Lucarelli è diventata quello che è oggi è proprio per la sua lingua tagliente che non strizza l’occhio a nessuno, tanto meno al buon gusto.