Aggressione omofoba a Verona. La vittima: "Mi dicevano che mia madre si doveva vergognare di avere un figlio così."
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Ieri vi abbiamo parlato di Daniel, il diciottenne vittima di omofobia da più di 3 anni, e oggi siamo
costretti a riportarvi la notizia di aggressione ai danni di un trentenne e del suo compagno da parte di un gruppo di sei ragazzi che si è consumata la notte di San Silvestro alle 23:30 a Verona.
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"Avevo finito le sigarette le sigarette e ci siamo fermati al distibutore, credo di aver dato un bacio al mio compagno davanti alla macchinetta e da dietro ho sentito urlare 'froci di merda'. Lì per lì ho pensato a uno scherzo. Ma non era così. Il gruppo ci si è avvicinato, in particolare un ragazzo alto almeno 1,90, con un cappellino sulla testa che mi ha mollato un pugno in un occhio, mentre un altro da dietro mi ha colpito alle gambe." - racconta P.L a L'Arena che continua dicendo che non se ne stato con le mani in mano e ha risposto ai pugni con degli schiaffi - "Durante l'aggressione hanno continuato a offendere con frasi che credo non si possano riportare sul giornale. Mi dicevano che mia madre si doveva vergognare di avere un figlio così. A un certo punto il mio compagno mi ha trascinato via, non capito più niente, ma non avevo alcuna intenzione di prendere e basta. In tutto erano sei o sette. Sui vent’anni direi e senza accenti particolari, quindi presumo veronesi. Io vengo da fuori, ma da mesi lavoro in città, riconosco la cadenza. Due quelli che hanno mosso le mani. Credo fossero fascistelli e per altro anche fatti. Davvero non credevo potessero accadere simili cose. Sono gay dichiarato, non ho mai avuto alcun genere di problemi per questo. Dopo l’aggressione abbiamo chiamato i carabinieri che sono stati gentilissimi e ci tengo a dirlo. Sono andati all’hotel Verona a farsi dare le immagini dell’aggressione. Anche quelli dell’hotel sono stati gentili, avevano già preparato i filmati. Da dentro avevano visto quello che stava accadendo e a loro volta hanno chiamato la polizia"
Dopo aver parlato con la polizia, P.L si è recato al pronto soccorso dove è stato sottoposto a radiografie per verificare eventuali fratture e dove gli sono stati dati cinque giorni di prognosi: "La mia dottoressa me ne ha dati una dozzina visto che ho problemi a una gamba, mi fa male e fatico a camminare. Ho sporto denuncia contro ignoti, spero davvero che grazie alle telecamere si possa arrivare a scoprire chi sono queste persone. È stata un’esperienza violenta, un’aggressione ingiustificata. Ho informato l’Arcigay, è giusto che si sappia quanto è successo a me".
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E a proposito di Arcigay, il presidente della sede veronese, Alex Cremonesi, ha affermato che si costituiranno parte civile perché anche loro sono sorpresi da tanta violenza: "Non era mi accaduto un episodio simile. Soltanto lo scorso anno c'era stata l'aggressione verbale a un musicista, ma non si era arrivati a tanto, a non essere liberi di girare per strada. Fino a oggi ci sono stati segnalati sfottò, episodi di bullismo, ma non situazioni violente e pericolose come queste."
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