Esclusiva: Intervista a Christian Cicilano, il ragazzo gay aggredito a Castelfiorentino
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
"Come tutte le sere sono sceso dal treno, rientravo da lavoro, e mentre camminavo ho visto un gruppo di 5/6 ragazzini su una panchina del binario. Lì per lì non ho prestato loro attenzione perché ero al telefono, ma al mio passaggio hanno iniziato a dire alcune parole come 'frocio' e 'finocchio'. Facendo finta di nulla ho perseguito, ma a un certo punto mi sono accorto che uno di loro era sceso sui binari e l'ho visto prendere delle pietre. Mi sono fermato per valutare bene la distanza e il pericolo. È volata la prima pietra che mi è caduta vicino, per fortuna senza colpirmi. Impaurito ho aumentato il passo. Dietro di me sentivo ancora le offese e altre 2 pietre cascare in terra." Inizia così la mia chiacchierata con Christian Cicilano, il ragazzo di 28 anni di Castelfiorentino preso di mira da un gruppo di sei ragazzi la sera del 29 dicembre scorso.
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E Christian lo deve essere per davvero fiero di se stesso. Non è facile trovare il coraggio di denunciare un'aggressione ed esporsi affinché altri ragazzi seguano il suo esempio, venendo, così, anche allo scoperto con la famiglia che ancora non sapeva della sua omosessuali. "Ho praticamente fatto coming out con mia madre in 3 secondi. La sua reazione? Ha tirato fuori delle collane e mi chiedeva consiglio su cosa mettersi per il cenone. Steriotipone? No! Lo fa sempre, mi chiede sempre consigli. Ma il fatto che abbia reagito così, come se le avessi detto 'Mamma, mi sono fatto i capelli' , vuol dire che lei mi ama, che lo ha sempre saputo e che non cambia niente."
Le sensazioni
sono tante. Si passa dallo stupore del gesto, perché
non pensiamo che un essere umano possa trasformarsi in mostro, alla rabbia, allo sgomento. Per fortuna la
paura si impossessata di me per poco. È prevalsa la forza di reagire.
Come si cambia la quotidianità di un ragazzo dopo un’aggressione omofoba?
La
quotidianità non si cambia e non va
cambiata. Bisogna sempre camminare a testa alta. Magari mi sono accorto che è cambiata la coscienza delle persone. Molte si sono
svegliate. Molte mi sorridono, tante mi scrivono, alcune mi fermano...
Ciò
che mi ha colpito di te, te l’ho già detto quando ti ho proposto quest'intervista, è la tua reazione. Non solo hai denunciato l’episodio
alle forze dell’ordine, ma su facebook hai invitato tutti
coloro che hanno subito o subiscono violenza omofoba a seguire il tuo esempio.
Puoi spiegare anche ai nostri lettori l’importanza di denunciare questi casi?
Io sul mio
profilo Facebook scrivo di tantissime cose, da sempre. Denuncio molto spesso casi di questo tipo o
altri. Casi di degrado e di disagio. Quindi a caldo e di getto ho scritto quel
post, veramente senza pensare alla bomba che avrei sganciato. Poi a freddo, mi
sono detto : " che cazzo ho fatto! ? " . Ma riflettendo mi sono detto
che non sarebbe stato giusto tacere e fare finta di niente. Non era giusto. Non
è da me. Poi ho pensato alla realtà nella quale vivo, ho pensato ai tanti
ragazzi e ragazze che magari, per paura, non hanno denunciato, ma hanno subito violenza fisica con tanto di
ferite. Non è giusto subire ingiustizie. Non è
giusto che qualcuno usi la violenza, di qualsiasi tipo essa sia, nei confronti
di nessuno.
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Tornando al tuo
sfogo su Facebook, se così possiamo chiamarlo, hai usato anche
parole forti contro l’amministrazione comunale perché,
cito: “che ancora
oggi, dopo svariate e svariate segnalazioni fatte anche dal sottoscritto, non ha risolto la questione sicurezza
alla stazione.” Quindi non è la prima volta che aggressioni di questo genere
avvengono, giusto?
Beh, la mia rabbia nei confronti dell'amministrazione comunale era anche lecita, visto
che il territorio stazione è diventato ingestibile.
Ci sono stati casi di aggressioni di altro tipo. Casi non denunciati o
comunque che non hanno avuto il meritato interesse, ingiustamente.
Siamo
entrati nel 2016 e questo dovrebbe essere l’anno in cui il governo dovrebbe approvare quella legge sulle
unioni civili, la cui discussione è stata rimandata diverse volte, proprio come quella contro l’omofobia, ferma al senato da ben 2 anni. Credi che
questa volta sia quella buona?
Lo
spero, ho fiducia in questo governo. Però dovrebbe cambiare la cultura di base. Spero soprattutto
che venga fatta al più presto una legge contro
l'omofobia.
Forte
della tua esperienza, che cosa diresti a tutti i politici contrari a queste
leggi per convincerli a votare a suo favore?
Purtroppo
non solo i politici sono contrari, ma anche molti cattolici. La chiesa dovrebbe
professare meglio il bene e l'uguaglianza. (Altro sfogo).
Ai
politici contrari non saprei più che dire... non devo convincere nessuno, perché trovo atroce che qualcuno si possa sentire in dovere e in diritto di decidere per altre persone. Nel 2016 alcuni diritti dovrebbero essere alla base della cotanta libertà democratica di cui l'Italia si vanta. E poi, francamente, di politici che vanno in giro per le tv o sui giornali a dire cosa è la famiglia, quando loro ne hanno 18... beh, è ridicolo.
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