Daniel, vittima di omofobia da più di tre anni, chiede aiuto: "Qualcuno si attivi per mettere fine a questa storia"

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A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Foto di Gabriele Bencreati
"Sono un ragazzo gay, che da tre anni, ma forse anche di più, è finito nel mirino dei bulli. Qualche
anno fa mi ruppero pure un braccio proprio per la mia omosessualità. E ora alcuni di quei ragazzi sono tornati a sfottermi, non si rassegnano". A parlare è Daniel Santucci, un ragazzo di 18 anni che vive a San Romano (Pisa), per raccontare la sua storia e trovare qualcuno che lo aiuti a  porre fine alle aggressioni omofobe a cui è soggetto.
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L'ultima aggressione omofoba subita da Daniel risale allo scorso lunedì pomeriggio. Il diciottenne aspettava il treno per recarsi a Pisa, quando, racconta al Tirreno, "cinque o sei ragazzi sono venuti verso di me e mi hanno offeso, tirato calci e pugni, per non parlare poi dei continui insulti. Dopo, spaventato e scosso, ho chiamato la centrale della polizia raccontando l'accaduto. La risposta che ho ottenuto non mi ha convinto: 'Eh ragazzo, sono affari tra voi giovani, noi non c'entriamo niente'. Non credo che sia così e per questo ho deciso di raccontare pubblicamente questo fatto. Sono stanco di subire le continue vessazioni da parte di questi ragazzi che non mi accettano per come sono".

Non trovando l'aiuto sperato nella polizia, Daniel ha parlato con la sua famiglia e ha spiegato ciò che subisce quando è fuori casa tempo. Insieme ai genitori hanno deciso di parlare con questo gruppetto di coetani. "Se non cambierà molto e se continueranno ad aggredirmi, sarò costretto a presentare una denuncia. Alcuni di loro non sentono ragioni, non vogliono accettarmi per quello che sono e continuano a prendersela con me con aggressioni verbali e fisiche solo perché sono gay."
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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Proprio il timore che questo incubo continui all'infinito ha spinto Daniel a rendere pubblico il suo disagio augurandosi "che qualcuno possa attivarsi e mettere fine a questa storia".

E ci auguriamo davvero che qualcuno intervenga ad aiutare Daniel a non subire più queste violenze prima che sia troppo tardi. 
Dispiace vedere come, a poche settimane dall'aggressione subita da Christian Cicilano, ancora una volta la Toscana si ritrovi al centro della cronaca per un caso di omofobia e non possiamo non chiederci perché, ancora una volta, la polizia non sia intervenuta per aiutare una vittima che ha chiesto il suo aiuto.