Emma: "se avessi una figlia gay, vorrei che crescesse in un mondo in cui le fossero garantiti gli stessi diritti di tutti"

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Dopo il suo appello dal palco del Gay Village, il messaggiosu Instagram a favore dei diritti gay,  un
videoclip in cui racconta anche la storiadi un amore gay e la sua partecipazione al  progetto ‘Sì, lo voglio!’, Emma Marrone torna a parlare a favore dei diritti LGBT dalle pagine della rivista ‘Grazia’.
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Durante l’intervista la cantante pugliese ha detto:
Penso alle persone che amo e al fatto che, se avessi una figlia gay, vorrei che crescesse in un mondo in cui le fossero garantiti gli stessi diritti di tutti. Soprattutto quello di essere felice. Nessuno può giudicare quando un amore è sano oppure no".
Diritti di cui proprio oggiil Senato doveva occuparsi discutendo sul DDL Cirinna, prima che arrivasse la notizia dello slittamento – il secondo nel giro di poche settimane – al 2 febbraio prossimo.

Sempre dalla pagine del settimanale diretto da Silvia Grilli, Emma racconta ciò che le disse il padre quando iniziarono a correre voci su una sua presunta omosessualità:

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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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“Quando, all'inizio della carriera, si parlò della mia presunta omosessualità, chiamai subito a casa. E papà mi disse: 'Non mi importa se torni con un uomo o una donna, basta che torni con qualcuno che ti rende felice'".

E quando le viene chiesto se è lesbica o no, risponde:
"Se lo fossi non avrei problemi a dirlo, ma sono d'accordo con chi sceglie di non farlo. Non voglio 'difendermi': essere gay non è un'accusa, né un insulto. Il coming out dovrebbe essere un fatto privato, un'esigenza personale, non una giustificazione o una scusa in un clima di caccia alle streghe".

Fonte: Ansa.it