Coming out Day – storie di coming out

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
In occasione del Coming out Day, vi propongo alcune storie di coming out tratte dal libro ‘Otre l’evidenza – racconti di vita… gay’ (Francesco Sansone, Tempesta editore) e il mio personale coming out che potete leggere nel libro ‘Io: nella gioia e nel dolore – Diario di un ragazzo in crescita’ (Amazon).
Ancora oggi i ragazzi hanno difficoltà a confessare la propria omosessualità a chi si vuol bene.  Ancora oggi c’è paura del rifiuto, di non essere capiti, di essere allontanati. Ed è per questo che giornate come queste sono importanti per infondere nei giovani la consapevolezza che essere se stessi sia importante indipendentemente dalle reazioni altrui perché una vita non può e non deve essere condizionata dagli altri.
Nessuna offesa, nessun sopruso  e nessuna umiliazione è importante quanto la consapevolezza di essere felici nel vivere la vita, la propria vita, nella serenità data dall’essere se stessi ogni singolo giorno.
Buon Coming out Day a tutti
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
Adesso anche in ebook qui 
Oltre  l’evidenza – racconti di vita… gay
Maurizio
Non nascondo che mi piacerebbe riuscire a trovare un ragazzo da amare e da cui essere amato. […] Sono certo che questo mio desiderio mi porterà, prima o poi, ad aprirmi anche con le altre persone a me vicine, iniziando dai miei genitori. Sì, perché ancora adesso non riesco a dire loro che sono gay. […] Oddio il nostro rapporto è piuttosto buono e se devo dirla tutta, immagino che non si farebbero grossi problemi nell’accettarmi. A volte mi viene l’istinto di dirglielo e togliermi questo peso una volta per tutte, ma voglio essere sicuro di trovare un modo giusto per farlo anche se suppongo non ce ne sia uno. Inoltre credo che mia madre abbia già qualche sospetto, quindi adesso tocca a me mettere da parte le scuse e affrontarli.

Salvatore
Tuttavia ancora oggi non sono riuscito a parlare con i miei genitori. Fra di noi c’è una differenza d’età che è da definirsi plurigenerazionale. Mio padre adesso ha novant’anni e mia madre è prossima al compimento del suo ottantesimo compleanno. Benché l’affetto che contraddistingue il rapporto sia enorme, a causa di questa grande differenza d’età, mi sono sempre bloccato nell’aprirmi con loro e sin da piccolo ho cercato di trovare i miei punti di riferimento in altri.
Da adolescente poi, a questo aspetto, si aggiunse il fatto che, in quanto figlio unico, i miei genitori riversavano su di me tutte le loro aspettative future, inclusa quella di vedermi felicemente accasato e a capo di una “famiglia tradizionale”. Non volevo deluderli dicendo loro che tutte le loro proiezioni non si sarebbero avverate e quindi tralasciai di affrontare questo argomento seppur mi facesse star male. […]  Oggi che non sono più un’adolescente e che ho le mie certezze, ho pensato più di una volta di sedermi a tavolino insieme a loro e confessare tutto, ma alla fine ho sempre rinunciato. Mi sembrerebbe solo un atto di puro egoismo che magari, in nome di una presunta onestà intellettuale, gli provocherebbe molto dolore.

Fabio
Per quanto riguarda i miei genitori, ancora non ho parlato con loro della mia omosessualità, ma, forse a breve, lo farò. Non ho eccessiva paura della loro reazione, perché li conosco e penso che metteranno la mia felicità davanti a tutto. Ovviamente l’imbarazzo di parlare di aspetti così
Intimi e personali con i propri genitori c’è, e forse è quello che mi frena. Ma so che, se voglio davvero vivere liberamente e senza problemi la mia vita, devo renderli partecipi di questa importantissima porzione della mia esistenza. D’altronde non ho più intenzione di nascondermi.
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Lo trovi qui  
Io: nella gioia e nel dolore – diario di un ragazzo in crescita
Caro Diario
Oggi ho pensato che fosse arrivato il momento per dire alla mia famiglia di essere  gay. Se ti stai chiedendo perché abbia deciso di compiere questo passo, devi sapere che ho sempre pensato che la famiglia sia la fonte della mia forza e avendo avuto sempre un rapporto invidiabile con i miei genitori e le mie sorelle, non potevo tenere loro nascosto questa mia realtà. […] Così oggi, poco dopo il pranzo, li ho invitati a seguirmi in soggiorno dicendo che avevo bisogno di comunicare loro qualcosa.
- Che cosa dovevi dirci Fra’? - Ha iniziato mia madre poco dopo essersi seduta sulla sedia posta di fronte me.
- Beh! Veramente... insomma... - Ho iniziato a borbottare alcune cose senza senso che hanno infastidito mia sorella Vanna la quale mi ha zittito sollecitandomi a dire ciò che dovevo senza perdere altro tempo.
- Sono gay! - Ho detto dopo vari tentennamenti.
Dopo quest’affermazione il silenzio si impadronito della stanza. Nella testa iniziavo a  dirmi: ecco, ho rovinato tutto, sono perduto, vado a fare le valigie, ma dopo tre minuti il ronzio delle mosche che svolazzavano in soggiorno è stato interrotto dalla voce di mia madre.
- Io sono eterosessuale, hai problemi? - Mi ha detto lasciando nascere sul suo volto un sorriso che ai miei occhi è apparso più lucente di un faro.
- Io... problemi? No, per nulla! - Ho detto ancora incredulo per ciò che mi era appena stato detto.
- Neppure io. - Ha continuato mia madre sempre con il sorriso.
- Ascoltami Fra’. - È intervenuta mia sorella Marzia. - Ciò che m’interessa è che porti  a casa un ragazzo bello, con un culo degno d’essere guardato e, soprattutto, simpatico perché un altro antipatico come te non lo voglio in casa, va bene? –
- Va bene! –
- Quello che c’interessa realmente… – Ha ripreso mia madre. - È che tu sia felice,  tutto il resto non ha valore, l’unica cosa che ti posso dire è di stare attento. –
- Stai tranquilla, farò attenzione. –
[…] L’unico che non ha detto nulla è stato mio padre che per tutta la conversazione è rimasto a fissarmi. Il suo sguardo però non era di rimprovero, ma era d’approvazione. […] Sai, ora che ho trovato il loro appoggio credo che andare
avanti sui miei passi sarà meno pesante di quanto mi aspettassi.