#GayPride2016: Campania Pride – Lo scrittore e attivista Vincenzo Restivo ci racconta come sarà il primo gay pride di Caserta

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Giugno è alle porte e, come ogni anno, si avvicina il periodo in cui le persone LGBT* e friendly scenderanno in piazza per rivendicare quei diritti che a una parte della società sono ancora preclusi. I pride di quest’anno, inoltre, potrebbero entrare nella storia come le prime parate in cui si festeggia il riconoscimento della legge sulle unioni civili.
Come sempre accade, Il mio mondo espanso farà un giro per il Paese per intervistare le varie associazioni e fornirvi qualche informazione in più su come saranno strutturate le parate dell’orgoglio gay.
Per iniziare questo viaggio, partiamo da Caserta, la città campana scelta come luogo d’incontro di tutta la comunità LGBT* partenopea  che vuole per manifestare per i propri diritti.  Abbiamo contattato un amico di questo portale, lo scrittore (qui per conoscere i suoi romanzi) e attivista Vincenzo Restivo per chiedergli di parlarci di questo evento, voluto fortemente anche dalla Rain, l’associazione LGBT* casertana di cui fa parte.
La Rain è una realtà che lavora da più di due anni per garantire la tutela dei diritti umani e civili delle persone LGBT* (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) sul territorio casertano e il loro inserimento nella società e nel mondo del lavoro senza nessun tipo di discriminazione. Opera su tutto il territorio casertano attraverso eventi mirati all’inclusione dei ragazzi omosessuali, e all’accettazione della loro condizione. Si impegna anche, e soprattutto, grazie a incontri nelle scuole del territorio, all’avvicinamento delle nuove generazioni alle argomentazioni e a tutto ciò che concerne l’abolizione di ogni forma di violenza nei confronti delle persone LGBT*. È attiva anche attraverso incontri culturali come mostre fotografiche, presentazione di libri e tutto ciò che possa aiutarla portare avanti il suo messaggio.
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D. Quest'anno il Campania Pride si svolgerà a Caserta. Come è stata scelta Caserta e come ha contribuito la Rain a questa decisione?
R. La proposta che fosse Caserta la prossima tappa, è stata fatta durante il Campania Pride tenutosi a Benevento lo scorso anno. Rain ha accolto l'iniziativa con grande entusiasmo e seppur, una realtà ancora giovane, ha deciso di accettare la sfida. Non è facile, ma la passione e la forza nel credere in quello che si fa e nei traguardi da raggiungere, ci fa andare avanti sempre più perseveranti. Caserta è , tuttavia, una realtà che ha bisogno di uno spint. Caserta deve svegliarsi perché, anche se non sembra, è pronta. Il tempo è arrivato. E il Pride è un ottimo inizio.

D. Da attivista che si è battuto per sdoganare l'omosessualità in città, cosa significa questo evento?
R. Significa cambiamento, come ti dicevo. Voglia di farcela,  significa voglia di continuare a imporsi in una realtà ancora troppo restia.

D. E da semplice ragazzo casertano?
R. Da semplice casertano posso dire lo stesso. Che è un inizio di rinnovamento. La possibilità di dare una nuova faccia alla mia città e alla mia provincia. Quella provincia che, purtroppo, non ha mai brillato per comprensione. Rain sta cambiando un po' la storia, mettiamola così. Un po' com'è successo con Stonewall (sorride, n.d.b.) Siamo i nuovi rivoluzionari.

D. Parli di una Caserta restia ad accettare l'omosessualità e le minoranze in generale. Ci spieghi meglio in cosa si evince questa chiusura e cosa comporta nella vita di un giovane gay?
R. Caserta è restia ma nello stesso tempo pronta. Due facce di una stessa realtà che cozzano inevitabilmente. Rain in questi ultimi tempi è stata molto attiva nelle scuole del territorio con convegni mirati all'accettazione delle minoranze, all'abbattimento della violenza omofoba, a istruire le nuove generazione su cosa voglia dire effettivamente la sigla LBGT*

D. Torniamo al pride. Immagino ci saranno diversi eventi collegati a esso. Ci dici un po' cosa succedere nella settimana precedente alla parata?
R. Stiamo lavorando affinché ci sia un Pride Park, un luogo aperto in orari prestabiliti dal 21 al 26 giugno. Il Pride Park sarà sia un luogo che un’occasione d’incontro fra le persone LGBT* e la città. Il suo calendario vede intervallarsi dibattiti sulle questioni LGBT*, con relatori e ospiti del mondo istituzionale, sociale e culturale (continueremo lì anche la nostra rassegna di libri a tema LGBT - LIBERI- Che cosa possono le parole? che è già al suo secondo anno), esibizioni musicali e spettacoli teatrali e di intrattenimento, tra stand delle associazioni, punti ristoro e area sport e fitness. Come luogo è stato ipotizzato l’ex Canapificio gestito da importanti e storiche realtà di Caserta.
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D. E la parata quando si svolgerà e che percorso seguirà?
R. Abbiamo scelto il 25 giugno 2016 come data per la parata-marcia del Caserta Campania Pride 2016 e il periodo dal 21 al 26 giugno per il Caserta Pride Park. Il percorso del 25 giugno 2016 ha la partenza da piazza Luigi Vanvitelli alle ore 16:00. Da qui il percorso è corso Pietro Giannone, via Sant’Antonio da Padova, via Andrea Mantegna, via Sandro Botticelli, via Luigi Settembrini, via Giuseppe Maria Bosco, a destra a piazza Cattaneo verso viale Vincenzo Cappiello, viale Alberto Beneduce, piazza Andolfato, via Unità italiana, corso Trieste, piazza Dante, via Giuseppe Mazzini, via Raffaele Gasparri, Piazza Antonio Gramsci, Viale Giulio Douhet e arrivo in piazza Carlo III . Il tutto per una lunghezza effettiva di 4,4 Km

D. Ogni anno quando si avvicina questo periodo vengon fuori le solite polemiche sull'utilità che i pride hanno sul far approvare le leggi. In molti li definiscono delle carnevalate prive di senso. Cosa ti senti di risponde a tutti questi?
R. L'ipocrisia spesso regna sovrana anche tra gli stessi omosessuali. Come il presidente di Rain , Enzo Genovese, dice: “… più sento parlare di sobrietà e più voglio farlo nudo questo Pride. Perché non c'è niente di più brutto del volersi conformare a una realtà bigottamente inesistente. C’è ancora troppo tira e molla tra la volontà di fare e la paura di farlo davvero. Le cose non vanno solo dette, vanno fatte concretamente e io voglio farle davvero. Perché il Pride è la fierezza di esser quel che si é senza veli e veti.
C’è purtroppo una mascherata ostilità nei confronti di un evento che non porta altro che colore e innovazione. C'è chi facilmente grida allo scandalo e chi invece sostiene che preferirebbe un Pride in giacca e cravatta. Ma io mi chiedo, in tutto questo tripudio di "buon senso" e finti moralismi: che rivoluzione sarebbe senza colori?

D. Cosa speri rimanga al ragazzo, magari venuto dalla provincia e dove non ha modo di esprimere liberamente la propria sessualità, una volta che ritornerà a casa dopo aver preso parte al pride?
R. Spero che gli rimanga quel senso di bella sorpresa che rimase anche a me il giorno che partecipai al mio primo Pride a Roma, tempo fa. Ero ancora un ragazzino che di quell'esperienza tiene ancora conservato nella mente, i colori delle bandiere e l'odore inequivocabile di festa e quel desiderio di cambiamento che ancora non mi abbandona. Vorrei che questi ragazzi ritornassero alle proprie case con una speranza in più e per chi ancora non ne ha avuto il coraggio, che lo faccia, si liberi e lo dica una volta per tutte : sono gay e non sono solo! Caserta ha una nuova bella realtà, ha RAIN associazione LGBT*  casertana, che ha tutta le intenzioni di fare grandi cose.