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A #QuelliInCoprifuoco VIncenzo Resisto presenta il nuovo libro "Siccitร " e confessa le sue "cose che non dici"

Nella penultima live di #QuelliInCoprifuoco, lo scrittore Vincenzo Restivo ha sorpreso tutti con la sua ironia, ma soprattutto con la sua profonditร  umana e professionale.

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#QuelliInCoprifuoco, da domani partono le dirette Instagram de Il mio mondo espanso con tanti cantanti, scrittori e artisti



 Mai come in quest'ultimo anno avvertiamo tutti la necessitร  di trascorrere serate in compagnia di amici, con cui chiacchierare e scherzare un po'. In quest'ottima di spensieratezza nasce #QuelliInCoprifuoco, una serie di live su Instagram.


Da domani, per tre settimane ogni martedรฌ, mercoledรฌ e venerdรฌ, alle 22:00 scrittori, cantanti e artisti si racconteranno come mai fatto prima. 


Nove artisti, infatti, hanno accettato di tenervi compagnia, parlando dei loro lavori ma sopratutto di loro fra il serio e faceto. Tante le "prove" a cui saranno chiamati a sottoporsi, fra queste le spinose domande del "Le cose che non dici" e il cimentarsi con generi e mondi distanti da loro. 


Un'ora di divertimento per sentire meno il peso di questo coprifuoco a cui le misure per contenere la diffusione del coronavirus ci hanno costretto a rispettare per il bene di tutti.


Gli ospiti di #QuelliInCoprifuoco

08/02  La cantante e conduttrice Mariana Somma

09/02 Il duo musicale I Monterosso

10/02 Lo scrittore Emiliano Di Meo

16/02 Lo scrittore e regista teatrale Paolo Vanacore

17/02 Lo speaker e autore Pio Russo

18/02 Lo scrittore Paolo Costa

23/02 Lo scrittore Vincenzo Restivo

24/02 Lo speaker Roberto Sdino

25/02 Lo scrittore Salvatore Improta


Quindi, appuntamento a domani sera alle 22. Diventa pure tu uno di #QuelliInCoprifuoco de Il mio mondo espanso.

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Approvazione delle unioni civili. Le emozioni e le riflessioni degli scrittori, dei giornalisti e politici italiani

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
“Ero alla Coop del mio quartiere,, mentre alla Camera erano alle prese con la votazione finale. Ho seguito l'iter parlamentare, ma non me la sono sentita di assistere anche a quest'ultimo atto. Per tutto questo tempo ho, infatti, cercato di mantenere una certa distanza tra la mia vita e le loro discussioni. A un certo punto ho cominciato a ricevere un sacco di messaggi dagli amici, e ho, cosรฌ, capito che ce l'avevamo fatta. Sono rimasto per un po' come sospeso in aria: da una parte ero certamente felice – 20 anni di mio impegno civile trovavano finalmente un esito positivo, seppur non ottimale; dall'altra parte mi รจ montata una sorta di stanchezza, di frustrazione, anche di collera, per tutti gli sforzi che abbiamo dovuto sostenere, e per tutte le brutte cose che abbiamo dovuto sentire, al fine di arrivare a questo risultato. Sono rimasto a metร . Alla fine ho cristallizzato questo pensiero: “Come insegnano 50 anni di movimento di liberazione, ricordare sempre che sia la rabbia sia la gioia, se vissute in pienezza da parte delle minoranze, sono ugualmente rivoluzionarie.” Guardo ora al futuro. A Francesco con cui posso finalmente unirmi civilmente anche in Italia (siamo giร  sposati in Canada). Agli anni che mi aspettano – che, come ho imparato sulla mia pelle di recente, potranno essere anche di malattia e di bisogno. E ho maggior fiducia in questo Paese.Mi racconta il sociologo Raffaele Lelleri, attualmente alle prese con l’indagine ConHIVere, quando gli chiedo come ha appreso la notizia che ci informava che, finalmente, anche in Italia abbiamo una legge che riconosce le unioni civili.”
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Una legge che per molti non รจ ottimale, ma che per tanti altri รจ vista come un passo in avanti. Un passo importante per una societร  come la nostra in cui, al solo pensiero di riconoscere le unioni fra persone dello stesso sesso, si ipotizzano teorie fantasiose, frutto di un’omofobia interiorizzata, che ponderazioni sensate.

“Sono felice che sia stato fatto un passo avanti affinchรฉ l’Italia non debba essere considerata, rispetto a tanti altri paesi, un luogo dove i doveri sono per tutti, ma non lo stesso si possa dire dei diritti. Certo non bisogna adagiarsi, e ci sono ancora molte faccende per cui discutere e se necessario lottare. Siamo lontani dalla necessaria consapevolezza, nei cittadini tutti ma ancora di piรน nelle istituzioni, che le persone debbano essere considerate in quanto tali, e non per le loro preferenze sessuali o per qualcosa che nulla ha a che fare con la pura dignitร  umana. Nessuno si รจ mai sognato nemmeno lontanamente di fare un interrogatorio a chi si sposa o a chi decide di fare un figlio, sondandone le capacitร  o le reali intenzioni, per dare poi il benestare alla relativa attuazione. E questo sebbene sia chiaro quanto ciรฒ a volte sarebbe (stato) auspicabile se non necessario. Si dร  per scontato che il libero arbitrio possa anzi debba essere messo in discussione solo nel momento in cui dร  segni di poter danneggiare o limitare il benessere e la libertร  altrui. Ecco, ciรฒ purtroppo non accade affatto nel nostro paese. Troppo spesso chi non รจ allineato a pochi, superficiali, discutibili principi (assolutamente estranei alla nostra Costituzione) viene automaticamente messo sotto la lente d’ingrandimento, costretto alle imposizioni di giudizi altrui, famigeratamente insindacabili. Sembra quasi che di queste persone si metta in dubbio l’intelligenza, o ci si senta autorizzati a valutarne l’umanitร , la personalitร . Ecco, non รจ cosรฌ. Forse vi giunge nuovo, ma ogni singolo individuo, nel bene e nel male, puรฒ decidere della propria vita, e un paese democratico deve garantire a tutti, indistintamente, questo potere. Nella misura in cui non si vada a danneggiare o a limitare la libertร  e il benessere altrui, ciรฒ deve essere valido per tutti. O meglio, mi auguro che lo sarร , sempre di piรน.Mi dice, invece, lo scrittore Roberto Fustini.

Ha ragione nel dire che non bisogna adagiarsi su questa legge, perchรฉ la strada per un riconoscimento pieno รจ ancora lunga e piena di insidie. Non a caso due secondi dopo l’approvazione alla camera, le destre, tutte, hanno invocato al referendum abrogativo, costruendo un comitato al fine di realizzarlo in tempi brevi, con l’intento di rimandare al mittente, a Matteo Renzi, una legge che va contro la loro visione della vita, nonostante abbiano gay fra gli amici piรน carissimi.

“L'Italia, fanalino di coda in Europa, ha approvato a colpi di maggioranza bulgara , la legge sulle unioni civili. รˆ evidente che il nostro paese รจ carente in tema di diritti.  Questo รจ dimostrato dal fatto che alcuni conservatori vogliano abrogarla con un referendum. Questo dimostra quanto questo paese sia arretrato culturalmente. Un paese di vecchi politici che non sanno guardare al futuro e non sanno nemmeno avere tesoro di quanto accaduto nel passato. Ricordo solo la legge sul divorzio quanto fu contestata e osteggiata, specie nella quotidianitร , additando sulla pubblica via uomini e donne che commisero il peccato di sciogliere ciรฒ che dio aveva unito. Oggi รจ la stessa classe politica che si ispira al centro destra e pluridivorziata, attacca la legge sulle unioni. La storia darร  ragione ai sostenitori dei diritti, di quei diritti ora non piรน negati, ma resi patrimonio di tutti. Guardiamo agli altri paesi europei, non per imitarli o copiarli, ma per generare quel qualcosa in piรน che ci possa rendere unici, generatori di una umanitร  che sia figlia degli ideali che ci ispirarono al pensiero, prima, e la materializzazione, poi ,dell'Europa unita. Oggi si scrive una pagina nuova nel grande libro della Costituzione, compito nostro รจ di migliorare la legge sino al matrimonio egualitario. La prima battaglia l'abbiamo vinta, ora avanti tutti per vincere la guerra. Mi racconta, invece, lo scrittore e giornalista Sergio Rozzi.

Giร , l’Italia รจ veramente fanalino di coda in questioni di diritti, basti pensare alla legge contro l’omofobia che รจ stata accantonata e  che ancora nessuno ha intenzione di riprendere in mano, nonostante le aggressioni siano in aumento settimana dopo settimana.
Non c’รจ la voglia di andare avanti, di un cambiamento che renda all’Italia quella dignitร  e maestositร  che fino a cento anni fa aveva. Ora la si continua a umiliare  plasmando un modello, quello fascista, che ha fatto piรน male che bene, ma che sia la politica sia le persone comuni continua a guardare con nostalgia, forse, non capendone il danno reale che ha recato al Paese.

“Quel che penso della legge sulle unioni civili รจ il pensiero di tanti.  Si tratta di una legge fortemente discriminatoria.  Ed รจ proprio quella che ci meritiamo. L'Italia รจ un paese ancora troppo retrogrado, bigotto, ignorante per essere in grado di varare una legge "giusta" su certi argomenti, a dimostrarlo bastano tutti quei politici - troppi anche loro - che rappresentano quella parte di paese. Detto ciรฒ, resta comunque un passo importante nella conquista per l'uguaglianza e perciรฒ รจ una battaglia vinta. Ma la guerra ancora no... Afferma lo sceneggiatore della web serie ‘Lista dinozze”, Francesco Calella.

Ora , dunque, bisogna guardare al presente e al futuro, e benchรฉ questa legge sulle unioni civili non รจ quella che ci si aspettava, รจ un qualcosa a cui bisogna guardare con fiducia, come a un incentivo. Un modo per sperare che le cose cambino davvero, senza aspettare altri trent’anni.

“Sono felice. Mi sento alleggerito. E credo di parlare a nome di tutti quelli che, come me, non hanno mai smesso di crederci. รˆ il primo passo verso la civilizzazione e verso la consapevolezza che l’Italia stia finalmente uscendo da quella foschia medievale che tanto non ci permetteva di vivere come si deve. รˆ il primo passo, ripeto, non il traguardo - per quello c’รจ bisogno di alte lotte e per quelle lotte, si รจ sempre pronti a mettersi in discussione.”  Mi dice lo scrittore e attivista Vincenzo Restivo, e anche il suo collega Christian G. Moretti รจ dello stesso avviso: “Undici maggio 2016, una data da annotare, da ricordare, da scolpire nella mente di ogni italiano, una data in cui si รจ deciso di dire basta all’attesa, al sopruso del tempo e alla discriminazione di tradizioni anacroniste. Una data in cui, dopo tanti anni all’estero, mi sono sentito con il cuore in Italia. Seduto sulla mia poltrona, sorseggiando il mio tรจ verde e con le mie due cagnoline, Pixie e Coco, sulle ginocchia, ho seguito la discussione del voto finale. A volte mi sono arrabbiato, altre mi sono commosso, altre mi sono fermato a riflettere. รˆ vero, รจ una legge mutila, una legge che non rivendica il 100% che tutti vorremmo e che non sancisce un traguardo ma un punto d’inizio; ma รจ proprio questo quello che importa, in Italia, dopo trent’anni, abbiamo finalmente un punto da dove cominciare, una base su cui ergere le battaglie future, un’ancora alla quale aggrapparci e non รจ poco. รˆ vero, si poteva fare molto di piรน, molto meglio ma non festeggiare significherebbe unirsi a tutti coloro che si sono astenuti dal votare o che hanno votato contro questa legge e, io, proprio non me la sento di dargliela vinta a chi tira in ballo, in maniera deplorevole, la filosofia per giustificare le sue tendenze radicalmente omofobe. Ora perรฒ abbiamo un pilastro sotto di noi, non vi รจ piรน il vuoto, e questo pilastro non potrร  togliercelo piรน nessuno. L’Italia ha vendicato tutti coloro che nei secoli non hanno mai avuto questa possibilitร , tutti quei suoi figli che sono nati, cresciuti e morti nella menzogna e nella minoranza, i cieli italiani si sono riempiti di urla di gioia, di grida di liberazione che, da secoli, erano sepolti nel fango e nella pece nera di un peccato che ci รจ stato affibbiato senza se e senza ma. Queste urla sono piรน forti della discriminazione e dell’offesa. Abbiamo, dunque, il dovere di festeggiare questa vittoria, glielo dobbiamo a tutti i nostri fratelli e sorelle che non hanno potuto vivere questo momento; non farlo significherebbe dare uno schiaffo alle loro vite.”
“รˆ un po’ difficile definire come mi sono sentito io dinanzi a questa notizia, e anche come ci siamo sentiti entrambi, io e il mio compagno, proprio per la portata di un evento del genere. Direi di sicuro frastornato e incredulo, per quanto mi riguarda, per il semplice motivo che dopo tanti anni di lotte e speranze disattese, avere un riscontro tangibile ha fatto sicuramente un effetto strano.
Una vittoria, un pizzico di gioia da commisurare comunque a quanto ancora manca per un pieno riconoscimento delle nostre coppie e delle famiglie esistenti. Un primo pensiero infatti รจ comunque andato ai bambini che, ancora oggi, sono stati lesi del diritto di avere due genitori ufficialmente riconosciuti come tali, e come sarebbe dovuto essere.
Poi sรฌ, gioia e voglia di fare un po’ di festa, ma in intimitร : questa legge, per me e per chi amo, รจ un primo passo verso un viaggio che deve per forza condurre al riconoscimento pieno di quello che siamo. Due uomini che si amano e che hanno il diritto non solo di sentirsi famiglia, ma di esserlo agli effetti della legge. Mi dice, invece, lo scrittore Francesco Mastinu, comprendendone l’incredulitร  avuta lo scorso 11 maggio.
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Quando aspetti per tanto tempo una bella notizia, una volta che arriva ha nรฉ sapore nรฉ odore, e ti ci vuole del tempo per assaporarne l’importanza. Ma adesso quella notizia รจ un dato di fatto, almeno per ora, e quindi ora รจ tempo di festeggiare. Si, lo dobbiamo fare, รจ giusto, anche se dentro rimane una certa amarezza per tutto quello fatto e detto dalla politica.

Finalmente anche in Italia abbiamo fatto un passo avanti nei diritti civili, passo che comunque ci fa essere sempre il fanalino di coda tra i paesi piรน progrediti. Ecco perchรฉ, quella che su carta รจ una bella notizia, non mi fa gioire come vorrei. Perchรฉ? Perchรฉ le coppie omosessuali adesso sono marchiate come tali... esisteranno coppie gay e coppie etero. Per me non รจ giusto. 
E a tutti quei bambin* di famiglie arcobaleno che rimangono tutt'oggi senza diritti? Nessuno ci pensa?
Ma, un passo รจ comunque stato fatto, accontentiamoci, gioiamo e continuiamo a lottare per i nostri diritti puntando al matrimonio egualitario. Continuiamo a lottare, e a giugno scendiamo in strada partecipando ai vari gaypride.” Mi dice il consigliere comunale Flavio Tani e con le sue parole la voglia di lottare si accende e quest’anno scendere in piazza per dimostrare che non ci siamo accontentati รจ piรน importante che mai. 
Accantoniamo le scuse e andiamo a dire alla politica che il suo compito non รจ finito, ma รจ solo all’inizio. Lo dobbiamo a noi, a chi ci ha preceduto e a chi verrร  dopo di noi.
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#GayPride2016: Campania Pride – Lo scrittore e attivista Vincenzo Restivo ci racconta come sarร  il primo gay pride di Caserta

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Giugno รจ alle porte e, come ogni anno, si avvicina il periodo in cui le persone LGBT* e friendly scenderanno in piazza per rivendicare quei diritti che a una parte della societร  sono ancora preclusi. I pride di quest’anno, inoltre, potrebbero entrare nella storia come le prime parate in cui si festeggia il riconoscimento della legge sulle unioni civili.
Come sempre accade, Il mio mondo espanso farร  un giro per il Paese per intervistare le varie associazioni e fornirvi qualche informazione in piรน su come saranno strutturate le parate dell’orgoglio gay.
Per iniziare questo viaggio, partiamo da Caserta, la cittร  campana scelta come luogo d’incontro di tutta la comunitร  LGBT* partenopea  che vuole per manifestare per i propri diritti.  Abbiamo contattato un amico di questo portale, lo scrittore (qui per conoscere i suoi romanzi) e attivista Vincenzo Restivo per chiedergli di parlarci di questo evento, voluto fortemente anche dalla Rain, l’associazione LGBT* casertana di cui fa parte.
La Rain รจ una realtร  che lavora da piรน di due anni per garantire la tutela dei diritti umani e civili delle persone LGBT* (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) sul territorio casertano e il loro inserimento nella societร  e nel mondo del lavoro senza nessun tipo di discriminazione. Opera su tutto il territorio casertano attraverso eventi mirati all’inclusione dei ragazzi omosessuali, e all’accettazione della loro condizione. Si impegna anche, e soprattutto, grazie a incontri nelle scuole del territorio, all’avvicinamento delle nuove generazioni alle argomentazioni e a tutto ciรฒ che concerne l’abolizione di ogni forma di violenza nei confronti delle persone LGBT*. รˆ attiva anche attraverso incontri culturali come mostre fotografiche, presentazione di libri e tutto ciรฒ che possa aiutarla portare avanti il suo messaggio.
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D. Quest'anno il Campania Pride si svolgerร  a Caserta. Come รจ stata scelta Caserta e come ha contribuito la Rain a questa decisione?
R. La proposta che fosse Caserta la prossima tappa, รจ stata fatta durante il Campania Pride tenutosi a Benevento lo scorso anno. Rain ha accolto l'iniziativa con grande entusiasmo e seppur, una realtร  ancora giovane, ha deciso di accettare la sfida. Non รจ facile, ma la passione e la forza nel credere in quello che si fa e nei traguardi da raggiungere, ci fa andare avanti sempre piรน perseveranti. Caserta รจ , tuttavia, una realtร  che ha bisogno di uno spint. Caserta deve svegliarsi perchรฉ, anche se non sembra, รจ pronta. Il tempo รจ arrivato. E il Pride รจ un ottimo inizio.

D. Da attivista che si รจ battuto per sdoganare l'omosessualitร  in cittร , cosa significa questo evento?
R. Significa cambiamento, come ti dicevo. Voglia di farcela,  significa voglia di continuare a imporsi in una realtร  ancora troppo restia.

D. E da semplice ragazzo casertano?
R. Da semplice casertano posso dire lo stesso. Che รจ un inizio di rinnovamento. La possibilitร  di dare una nuova faccia alla mia cittร  e alla mia provincia. Quella provincia che, purtroppo, non ha mai brillato per comprensione. Rain sta cambiando un po' la storia, mettiamola cosรฌ. Un po' com'รจ successo con Stonewall (sorride, n.d.b.) Siamo i nuovi rivoluzionari.

D. Parli di una Caserta restia ad accettare l'omosessualitร  e le minoranze in generale. Ci spieghi meglio in cosa si evince questa chiusura e cosa comporta nella vita di un giovane gay?
R. Caserta รจ restia ma nello stesso tempo pronta. Due facce di una stessa realtร  che cozzano inevitabilmente. Rain in questi ultimi tempi รจ stata molto attiva nelle scuole del territorio con convegni mirati all'accettazione delle minoranze, all'abbattimento della violenza omofoba, a istruire le nuove generazione su cosa voglia dire effettivamente la sigla LBGT*

D. Torniamo al pride. Immagino ci saranno diversi eventi collegati a esso. Ci dici un po' cosa succedere nella settimana precedente alla parata?
R. Stiamo lavorando affinchรฉ ci sia un Pride Park, un luogo aperto in orari prestabiliti dal 21 al 26 giugno. Il Pride Park sarร  sia un luogo che un’occasione d’incontro fra le persone LGBT* e la cittร . Il suo calendario vede intervallarsi dibattiti sulle questioni LGBT*, con relatori e ospiti del mondo istituzionale, sociale e culturale (continueremo lรฌ anche la nostra rassegna di libri a tema LGBT - LIBERI- Che cosa possono le parole? che รจ giร  al suo secondo anno), esibizioni musicali e spettacoli teatrali e di intrattenimento, tra stand delle associazioni, punti ristoro e area sport e fitness. Come luogo รจ stato ipotizzato l’ex Canapificio gestito da importanti e storiche realtร  di Caserta.
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D. E la parata quando si svolgerร  e che percorso seguirร ?
R. Abbiamo scelto il 25 giugno 2016 come data per la parata-marcia del Caserta Campania Pride 2016 e il periodo dal 21 al 26 giugno per il Caserta Pride Park. Il percorso del 25 giugno 2016 ha la partenza da piazza Luigi Vanvitelli alle ore 16:00. Da qui il percorso รจ corso Pietro Giannone, via Sant’Antonio da Padova, via Andrea Mantegna, via Sandro Botticelli, via Luigi Settembrini, via Giuseppe Maria Bosco, a destra a piazza Cattaneo verso viale Vincenzo Cappiello, viale Alberto Beneduce, piazza Andolfato, via Unitร  italiana, corso Trieste, piazza Dante, via Giuseppe Mazzini, via Raffaele Gasparri, Piazza Antonio Gramsci, Viale Giulio Douhet e arrivo in piazza Carlo III . Il tutto per una lunghezza effettiva di 4,4 Km

D. Ogni anno quando si avvicina questo periodo vengon fuori le solite polemiche sull'utilitร  che i pride hanno sul far approvare le leggi. In molti li definiscono delle carnevalate prive di senso. Cosa ti senti di risponde a tutti questi?
R. L'ipocrisia spesso regna sovrana anche tra gli stessi omosessuali. Come il presidente di Rain , Enzo Genovese, dice: “… piรน sento parlare di sobrietร  e piรน voglio farlo nudo questo Pride. Perchรฉ non c'รจ niente di piรน brutto del volersi conformare a una realtร  bigottamente inesistente. C’รจ ancora troppo tira e molla tra la volontร  di fare e la paura di farlo davvero. Le cose non vanno solo dette, vanno fatte concretamente e io voglio farle davvero. Perchรฉ il Pride รจ la fierezza di esser quel che si รฉ senza veli e veti.
C’รจ purtroppo una mascherata ostilitร  nei confronti di un evento che non porta altro che colore e innovazione. C'รจ chi facilmente grida allo scandalo e chi invece sostiene che preferirebbe un Pride in giacca e cravatta. Ma io mi chiedo, in tutto questo tripudio di "buon senso" e finti moralismi: che rivoluzione sarebbe senza colori?

D. Cosa speri rimanga al ragazzo, magari venuto dalla provincia e dove non ha modo di esprimere liberamente la propria sessualitร , una volta che ritornerร  a casa dopo aver preso parte al pride?
R. Spero che gli rimanga quel senso di bella sorpresa che rimase anche a me il giorno che partecipai al mio primo Pride a Roma, tempo fa. Ero ancora un ragazzino che di quell'esperienza tiene ancora conservato nella mente, i colori delle bandiere e l'odore inequivocabile di festa e quel desiderio di cambiamento che ancora non mi abbandona. Vorrei che questi ragazzi ritornassero alle proprie case con una speranza in piรน e per chi ancora non ne ha avuto il coraggio, che lo faccia, si liberi e lo dica una volta per tutte : sono gay e non sono solo! Caserta ha una nuova bella realtร , ha RAIN associazione LGBT*  casertana, che ha tutta le intenzioni di fare grandi cose.
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DDL Cirinnร  - Quello che i gay italiani speravano pensando a oggi

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Foto: Eustachio79
L’articolo che state per leggere era stato pensato per pubblicarlo ieri, quando ancora mercoledรฌ 27 gennaio era considerato la vigilia della discussione al Senato del DDL Cirinnร .
Intorno all'una abbiamo contattato alcuni amici de Il mio mondo espanso e de Il mondo espanso dei romanzi gay chiedendo loro di condividere con tutti noi le sensazioni che provavano sapendo che oggi, 28 gennaio, questo Paese avrebbe potuto cambiare la sua storia. Poi รจ arrivata la notizia che la discussione del decreto legge รจ stata spostata al 2 febbraio e la fiducia, perchรฉ di questo si trattava, di vedersi riconoscere i propri diritti ha lasciato posto all’ennesima delusione.
Tuttavia abbiamo pensato ugualmente di pubblicare i loro pensieri per dimostrare che prima di pensare  a “tanto non si farร  mai la legge” – forti dell’esperienza del 2006 -, in molti di noi c’era l’attesa della felicitร , del riconoscimento dei diritti, di vivere in un Paese civile.
Ovviamente non รจ ancora tutto perso, ma, se le favole insegnano qualcosa, a forza di gridare “al lupo, al lupo!”, difficilmente qualcuno continuerร  a crederci.
Italia, non deluderci!

“Sono molto fiducioso. Non tanto per domani, ma per il clima che si sta respirando. Clima di unitร  sociale. Nonostante le minoranze omofobe e ignoranti stiano cercando di screditare e ostacolare le unioni civili con una valanga di feroci bugie e disgustose offese, e nonostante la Chiesa sia febbrile nel commentare negativamente, ogni giorno, il progresso, sento che ce la faremo. L'Italia รจ pronta, รจ stanca di aspettare."

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“All’idea ho pensato: ‘Mio Dio domani potrei “unionizzarmi”!’ รˆ un’azione di responsabilitร , anche per chi รจ omosessuale, il definire i propri rapporti. Fin quando siamo nell'ombra finiscono nell'ombra anche le nostre responsabilitร . Penso ai tanti che per paura di rendersi visibili rinunceranno, mettendo in luce un percorso incompleto individuale e di coppia.  Noi viviamo in un paese di 13.000 anime. Io sono visibile, la mia compagna meno, perรฒ ne stiamo parlando. Bisogna mettere in conto che si esce dell’ombra. La gente vedrร  la coppia. Io sono pronta, lei un po’ meno. Ma lo faremo.”

“Domani inizierร  l'iter legislativo del cosiddetto ddl Cirinnร . Probabilmente non segnerร  la fine delle battaglie per l'effettiva paritร  di diritti dei cittadini omosessuali. Il mio pensiero va a tutte le persone che nel corso del tempo, tanto piรน in periodi in cui esporsi per reclamare le proprie istanze non era facile e scontato. Non so che tipo di legge verrร  fuori dal frullino parlamentare, tra paventate limature al testo originali e altre magie, ma quello che conta รจ che un testo arriva in parlamento per dare finalmente dignitร  a tante persone che fanno parte a pieno titolo del tessuto sociale di questo Paese e come tali vogliono essere riconosciuti

“Mi auguro che non sia un altro salto nel vuoto come lo รจ stato col vecchio governo Prodi, dove il voto unanime dell’assemblea dei Senatori, come si รจ avuto anche in questi giorni, faceva sperare al meglio. Ma, c’รจ da dire che di acqua sotto i ponti ne รจ passata parecchia da allora e, per quanto รจ vero che il tempo induce a una certa evoluzione delle menti, ho piena fiducia nelle nuove generazioni. Il 23, durante la manifestazione “Sveglia Italia”, molte piazze d’Italia hanno fatto sentire il loro grido di ribellione a questo ostruzionismo. Ed era ora. La stessa cittร  di Caserta mi ha stupito. Piazza Ruggero era gremita, un successo in piena regola. Io ero sotto un gazebo a raccogliere firme per il registro delle unioni civili nella provincia di Caserta e numerosi sono stati i consensi. Ora Forza Nuova e quelli di Casa Pound , sabato saranno al Circo Massimo inneggiando a una “Famiglia tradizionale” per impedire che certi diritti vengano riconosciuti a chi ancora non li ha, politicizzando un’argomentazione etica che dovrebbe scindere da certi meccanismi deleteri. Quella gay non รจ una realtร  nรฉ politica nรฉ religiosa. รˆ semplicemente un dato di fatto. Ora se mi vieni a dire che non mi appoggi perchรฉ sei di destra o perchรฉ sei cattolico, non mi stai dando una valida motivazione al tuo astensionismo. Tuttavia c’รจ ancora troppa confusione in merito, come quella tra la questione adozioni e la stepchild adoption . รˆ ridicolo, ma per ora, รจ la realtร  dei fatti. Ci sarebbe molto altro da dire ma non vorrei risultare prolisso. Magari in un’altra occasione.

“Sinceramente, vivo con una certa tensione questo momento. Da un lato, credo che si tratti di un momento storico per il nostro Paese, assolutamente da cogliere. Faccio quindi del mio meglio per tenermi aggiornato e per rendere pubbliche la mia opinione e la mia esperienza personale. Dall'altro lato, cerco di mantenere una giusta distanza tra la mia autostima ed il dibattito in corso, di difendermi dagli attacchi. Non voglio che mi travolga e mi condizioni la valanga di omofobia e di strumentalizzazione che questa importante decisione pubblica ha risvegliato. 
Cerco di sorridere e di godermi la mia comunitร .
Francamente, il DDL Cirinnร  non rappresenta il mio ideale di uguaglianza. Io sono per il matrimonio punto e basta. Ho perรฒ scelto di difendere questa proposta legislativa, perchรฉ la mia vita non รจ fatta solo di princรฌpi, di soddisfazioni private, di amici selezionati; bensรฌ anche di contatti con mondi esterni, di rischi, di leggi. Ed io, a 45 anni e con una relazione di coppia quasi ventennale oramai, di una norma che cominci a tutelarmi ho davvero bisogno.”

“Di sicuro in queste ore viviamo un momento di forte attesa per quello che domani andranno a stabilire, per l’inizio della discussione da cui dipende, ricordo sin troppo bene, il peso che le nostre vite hanno per questo paese di cui siamo stati fino a oggi cittadini senza diritti e tutele. Io personalmente spero e spero tanto, forse con disillusione, ma anche con una certa dose di emozione, lo ammetto. Per quanto questa legge sia ammissibile solo come punto di partenza per un pieno riconoscimento dei nostri diritti e, di conseguenza, per la presa di coscienza dello Stato sui doveri che ha su tutti i cittadini, questo momento รจ il primo passo. Il piรน importante. E ovviamente penso al mio privato, al fatto che aspetto quindici anni per poter vedere riconosciuta, sebbene in modo diverso da quello che dovrebbe essere, l’unione (che per me andrebbe comunque definito matrimonio) con la persona che amo. Piccoli dettagli che mi confortano, se penso a una disgrazia o anche solo al fatto che domani potremmo diventare padri. Ai nostri progetti futuri che fino a oggi sono andati avanti nella terra di nessuno, resa tale dal vergognoso vuoto normativo rispetto all’amore delle persone omosessuali in Italia.
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“Il mio commento si potrebbe basare sulla guerra dei numeri; dopo il flashmob di Sveglia Italia i nostri antagonisti hanno cominciato immediatamente a sminuire le nostre piazze producendo articoli e discussioni sulla loro capienza e l'effettiva affluenza assicureranno che la loro sarร  molto piรน partecipata ed etc etc, ma secondo me sbagliano approccio. Noi abbiamo giร  vinto, la societร , i nostri amici, i familiari, le istituzioni e tutti sanno giร  chi siamo, che esistiamo. In questo momento storico non facciamo piazze per dimostrare di essere una maggioranza, ma le facciamo per incontrarci con la societร , creare una rete di persone. Con noi sono scese sigle sindacali e associazioni studentesche. I nostri antagonisti fanno manifestazioni chiuse al dissenso e circondate da cordoni di polizia. Non sono disposti a un dialogo e proteggono una forma progettata a tavolino. Io ci sono stato nei loro family day. Se fai domande alla gente, non ti rispondono e ti mandano ad un addetto stampa. Non sanno nemmeno loro cosa dire e perchรฉ stanno lร . Adesso saranno chiusi nella conca del Circo Massimo, isolati dal resto della cittร  da cordoni di polizia e sicurezza interna garantita da Forza nuova a differenza delle 100 piazze che hanno coinvolto e fatto partecipare la societร  di altrettante cittร . Loro saranno chiusi entro una bolla mediatica col solo scopo di farsi un mega selfie per finire sui giornali.
I partiti politici valutano e coltivano gli elettori del futuro e tra un popolo di giovani autodeterminati che organizzano flashmob in 100 cittร  e uno di vecchi e pensionati che portato a pascolare in un grande pratone a Roma, con viaggio organizzato da associazioni religiose ed altri partiti politici che in parlamento occupano pochi seggi. Sapranno fare i loro calcoli, che di certo non si basano su quante persone, ma su quanti elettori consenzienti occupano un metro quadrato."

“Domani potrebbe essere il gran giorno. Domani potrebbe essere il giorno che tutti ricorderemo. Domani potrร  essere il giorno che farร  dell'Italia un Paese civile. Domani potrร  essere approvato il DDL CIRINNร€. Tutti ne parlano, ma non tutti sanno cos'รจ. In breve :
-riconoscimento delle coppie di fatto;
-riconoscimento dei diritti e doveri delle coppie di fatto;
-stepchild adoption " l'adozione, da parte dell'altro genitore del figlio/a biologico/a del convivente"
-utero in affitto " non menzionato " .
Questi non sono solo diritti civili, sono anche diritti umani. 
Provo tante sensazioni, una su tutte: la felicitร . Mi sentirรฒ felice. Sarรฒ felice per il mio futuro. Sarรฒ felice per tutte le famiglie che hanno passato una parte della vita, o tutta, a combattere una battaglia contro l'ignoranza politica. Sarร  una vittoria per tutti.”

“รˆ di oggi la notizia che domani non ci sarร  alcun voto. Si attendeva almeno quello su sospensive e pregiudiziali di costituzionalitร , ma non ci sarร  neanche quello. L'iter parlamentare della legge sarร  ancora lungo e complesso. In generale, siamo sicuramente di fronte a un momento di grande importanza, poichรฉ potrebbe essere infranto un muro che impedisce ogni progresso per i diritti delle persone LGBTI da decenni. Tuttavia, per quanto questa legge, anche se dovesse passare nel suo impianto non emendato, consenta di fare un passo avanti e di rendere piรน sicure le vite e i progetti di molte coppie e dei figli e delle figlie delle famiglie omogenitoriali, abbiamo il dovere di non dimenticare che siamo ben lontani dall'uguaglianza che ci spetta e per cui lottiamo da tanto tempo. Le battaglie che ci aspettano per arrivare al risultato finale sono ancora molte e difficili ed รจ proprio questo il momento di essere particolarmente vigili, di prepararsi e di non perdere di vista la vera meta finale.”
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