Picchiato per strada perché indossava una camicia rosa

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Si può picchiare qualcuno solo per il colore di una camicia? Può l’omofobia basarsi su un colore per definire qualcuno gay e picchiarlo? A quanto pare sì e la storia che arriva dalla nuova Zelanda lo dimostra.

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Kent Morgan stava camminando a piedi in un vicolo vicino casa dopo aver trascorso una serata in un locale, quando due uomini si sono avvicinati e uno gli ha detto che «la camicia rosa la indossano i gay».
Il ragazzo li ha ignorati, ma gli uomini hanno continuato a molestarlo verbalmente prima di picchiarlo:
«Ho pensato non rispondere, anche perché sembrava avessero bevuto un paio di birre. Questo evidentemente li ha infastiditi dato che hanno iniziato a gridare: “Ca..o, non ignorarci amico”, ma io l’ho fatto e ho continuato a camminare.» ha raccontato Morgan al sito Pinknews.
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Il trentaduenne ha detto, poi, di aver sentito dei passi dietro di lui e che, a quel punto, era certo che lo avrebbero attaccato da lì a poco, e così è stato:
«Un ragazzo mi ha bloccato mentre l’altro mi ha colpito agli occhi tre o quattro volte. Sono riuscito a liberarmi, afferrando le orecchie del ragazzo dietro di me e tirandole. Ha strillato e quando scappavo ha continuato a inveire contro di me e la mia maglietta rosa.»
Kent Morgan adesso è sconvolto per l’attacco omofobo subito, ma in via di guarigione.  
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Questa storia ha dell’incredibile perché è l’emblema della stupidità omofoba. Morgan, infatti, non è gay ma semplicemente un ragazzo eterosessuale che ama il colore rosa. Un eterosessuale che ha avuto la sfortuna di trovarsi di fronte ai degli idioti omofobi che, sulla base di luoghi comuni,  lo hanno picchiato. Una facilità di giudizio a cui molti omosessuali sono costretti quasi quotidianamente nell’indifferenza più assoluta. E poi qualcuno ha il coraggio di dire che i malati sono i gay…