Zika - Uomo punto da zanzara infetta contagia compagno tramite rapporto sessuale

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani

Negli Stati Uniti è stato reso noto il primo caso di diffusione del virus Zika all’interno di una coppia gay. Un uomo, ha comunicato il Centers for DIsease Control and Prevention, ha infettato il proprio compagno attraverso un rapporto sessuale. Il rischio che il virus potesse essere trasmesso attraverso il sesso era risaputo, ma questo è il primo caso registrato fra persone dello stesso sesso.

  Continua sotto...

Lo trovi qui  

Una notizia che di certo potrebbe allarmare molti e benché i dati pubblicati dall’università di Oxford le persone a rischio sono concentrate in Asia, Africa e Sud America, per un totale di 2,2 miliardi, l’annuncio di queste ore dell’Oms smentisce, in qualche modo, quanto fin’ora affermato. Infatti secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il rischio che il virus Zika si possa diffondere anche negli stati del Sud degli States, arrivando fino a New York, è alto.

L’arrivo dell’estate, inoltre, potrebbe creare un altro fenomeno. Infatti ci sarebbe il rischio di una diffusione anche in Europa. Con il caldo, l'arrivo delle zanzare potrebbe creare diversi casi di Zika.

“La possibilità di una diffusione locale, combinata a quella per via sessuale, potrebbe tradursi in un numero importante di persone infettate e di complicazioni.” Ha  dichiarato l’assistente del direttore generale dell’Oms Marie – Paule Kieny durante la conferenza stampa tenuta a Parigi.

 Continua sotto...

Adesso anche in ebook qui 

Ma che cos’è, di fatto, il virus Zika?

Il virus Zika fa parte di quelle malattie che provocano dengue, febbre gialla, encefalite del Nilo occidentale e encefalite giapponese, e si manifesta attraverso una malattia nota come zika o febbre Zika, causata, appunto, da una puntura di zanzare Aedes, in ambienti equatoriali, e di zanzare tigre, in quelli temperati. Una volta infettati, si può diffondere il virus attraverso rapporti sessuali, saliva, urine e latte materno.

Fonte: Repubblica.it