“La scena del bacio abbiamo dovuto girarla sette volte” - Luca Seta e Andrea Montovoli parlano del loro ruolo gay in Infernet
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
Uscirà il 28 aprile in 40 sale italiane il film ‘Infernet’ e per l’occasione Luca Seta e Andrea Montovoli parlano del ruolo che interpretano nella pellicola
diretta da Giuseppe Ferlito, in un’intervista
a Vanity
Fair.
I due attori indosseranno i panni di due ragazzi gay che finiscono
nelle mira di una baby gang che li
picchia e poi pubblicherà il video girato durante l’aggressione su internet.
Il film, sebbene ancora debba uscire, da mesi, anche grazie alla
presentazione alla 72^ edizione dellaMostra del cinema di Venezia, ha già fatto parlare di sé per via del bacio che i due attori si sono scambiati durante una scena del film.
“La scena del bacio abbiamo dovuto girarla sette volte prima di portarla a casa.” – Risponde, a Claudia Casiraghi, Andrea Montovoli
quando gli domanda come ha affrontato le implicazioni sociali nel film. “Internet
è un po’ come la Divina Commedia:
c’è un Paradiso, un Purgatorio e un Inferno. C’è l’Infernet, e muoversi al suo interno non è stato facile, specie
per il ruolo che avevo.”
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“Personalmente,
ho cercato di tenere separato l’approccio professionale e quello privato.
Essendo eterosessuale, ho trovato difficile affrontare la parte del gay.” - Risponde Luca Seta alla stessa domanda – “Detesto prendere con leggerezza i miei ruoli, dunque ho cercato
di approfondire la questione, andando alla ricerca di quella stessa dolcezza
che avevo negli occhi quando, adolescente, ero un’anima libera.”
E per
quanto riguarda le difficoltà politiche che stanno affrontando le coppie
omosessuali in questo momento in Italia, l’ex attore di ‘Un posto al sole’ risponde:
“Mi fa
quasi ridere pensare che, nel 2016, l’amore possa essere un problema. Viviamo
in un’era in cui figuri spregevoli convincono ragazzini a farsi saltare in aria
nei vagoni della metropolitana. Eppure, ancora, preferiamo preoccuparci
dell’intimità privata di una persona”.
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Mentre l'ex naugrafo Montovoli
risponde in un modo che lascia un po’ l’amaro in bocca, visto che, seppur per
finzione, ha vissuto sulla sua pelle cosa comporta vivere in un Paese che non
riconoscendo alcun diritto permette al primo cretino di picchiare dei ragazzi
solo perché gay:
“Sono un tipo all’antica, ma lungi dame fare del razzismo. Ho tanti amici gay e credo nelle evoluzioni. Dobbiamo progredire. In Italia e nel mondo, i
problemi sono altri.”
Foto prese dall’intervista a Vanity Fair
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