Bagnasco contro adozioni e unioni gay e la fantomatica “teoria gender”. Ecco cosa ha detto.

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Il cardinale Angelo Bagnasco è tornato a dire la sua sulle adozioni da parte di coppie gay e la fantomatica "teoria gender", con cui si starebbe cercando di fare il lavaggio del cervello ai bambini.
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Sulle adozioni gay, per le quali ha ribadito la contrarietà assoluta della chiesa, il presidente della Cei ha detto:
«Non possiamo non dire una parola, sempre rispettosa ma chiara e convinta, circa il diritto dei figli a essere allevati da un papà e una mamma, nella differenza dei generi che, come l’esperienza universale testimonia, completata l’identità fisica e psichica del bambino.  Si nega ai minori un diritto umano basilare, garantito dalle Carte internazionali e riconosciuto da sempre nella storia umana. Tale diritto non può essere schiacciato dagli adulti, neppure in nome dei propri desideri. Essere genitore è una cosa buona e naturale, ma non a qualunque condizione e a qualunque costo.»

Bagnasco ha pronunciato della parole per difendere la famiglia tradizionale che, secondo lui, starebbe subendo un continuo attacco denigratorio per favore di “altri tipi di unione”:
«La bellezza e la necessità della famiglia, fondata sul matrimonio e aperta alla vita, non verranno mai meno, anche se un certo pensiero unico continua a denigrare l’istituto familiare e a promuovere altri tipi di unione, che non sono paragonabili in ragione delle peculiarità specifiche della famiglia, a partire dalla valenza educativa per i figli e dall’importanza vitale che la famiglia costituisce per il tessuto sociale. Non si  comprende, al di fuori di una visione ideologica,la costante e crescente azione per screditarla e presentarla come un modello superato o fra altri, tutti equivalenti.»
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In fine torna a puntare il dito contro la immaginaria teoria gender:
«Nessuna iniziativa, come nessun testo che promuova concezioni contrarie alle convinzioni dei genitori, deve condizionare in modo diretto o indiretto lo sviluppo affettivo armonico e la sessualità dei minori che, in quanto tali, non possono difendersi.»

Peccato che i diritti dei minori non vengano presi in considerazione dalla Chiesa di fronte a quei preti che abusano di bambini e adolescenti. Peccato che questi diritti vengano calpestati dalla Chiesa quando fornisce un risarcimento alle famiglie per evitare la diffusione della notizia. Peccato che i diritti dei minori non vengano considerati quando un prete pedofilo viene trasferito in un’altra sede senza subire una condanna.

E poi non si può sentir parlare di indottrinamento o imposizione da parte di chi, e la storia mondiale lo insegna, ha imposto il proprio credo con guerre e sottomissioni.
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