Barista, picchiato per la sua omosessualità, parla all'aggressore: «Puoi rompermi la faccia, ma non intaccherai il mio spirito.»

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Si chiama Thomas Castellani il barista del famoso gay bar Badlands di San Francisco pestato, presso il quartiere Castro, la scorsa settimana.
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Dopo una serata trascorsa nel popolare bar karaoke, Castellani è stato aggredito, uscendone con la mascella rotta e altre lesioni.
La sorella della vittima, Julia DePetrillo, ha attivato una raccolta fondi per sostenere le cure mediche attraverso il sito GoFundMe, sapendo che il fratello non l’avrebbe mai fatto, essendo la persona più autonoma che conosca e che mai avrebbe chiesto un aiuto di questo tipo. Intanto la raccolta fondi, in soli quattro giorni, ha superato i 7,500 dollari e Castellani ha dedicato delle parole di gratitudine nei confronti di tutti coloro che lo stanno aiutando, rivolgendo alcune parole anche al suo aggressore:
«Puoi rompermi la faccia, ma non intaccherai il mio spirito. Non puoi prendere l’amore che sto ricevendo. Mi sento fortunato. Guarirò e tornerò di nuovo bello. Tu hai portato soltanto un cattivo karma e una lunga degenza in questo inferno, ma il tuo odio e il tuo male mi hanno fatto avvolgere da tanto amore, aumentando la mia richiesta spirituale.»
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Sfortunatamente Thomas non riesce a spiegarsi il perché della violenza subita, forse, dice, poteva essere qualcuno che tempo fa ha allontanato dal bar o qualche omofobo casuale. Gli unici fatti di cui è certo sono la brutalità con cui lo ha colpito. Inoltre, esclude un tentativo di rapina, dato che non gli ha portato via nulla.
Fonte: gaystarnews Foto: GoFoundMe
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