Mostra fotografica gay smantellata a Oristano. Quando l’omofobia è più forte dell'amore.

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
“Una forma di comunicazione del tutto pacifica alla mia città! Chi ha pensato bene di mandare la questura a cercarmi dove lavoro, mi ha fatto solo un favore, così avrò ancora modo di parlare di questo progetto! Grazie.”
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Con queste parole scritte sulla sua bacheca di Facebook l’artista oristanese Egle Picozzi ha commentato quanto avvenuto nelle scorse ore in seguito alla rimozione della sua istallazione.

La donna aveva dato vita a un progetto che prevedeva la sistemazione nelle strade di Orestano, anche quella in cui si trova il palazzo del Comune, di alcune cartoline che ritraevano l’amore fra due donne e due uomini, senza volgarità né esibizionismo. Tuttavia il suo lavoro non è piaciuto ad alcuni dei suoi concittadini che ne hanno ordinato la rimozione, spingendo gli agenti della questura a recarsi da lei per dei chiarimenti.
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http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
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E così il grido di libertà lanciato dalla Picozzi al fine di abbattere i pregiudizi, si è trasformato nell’ennesimo esempio di intolleranza verso le alterità sessuali e affettive in un’Italia sempre più incline alla discriminazione.