Un nuovo mondo - Cinquataduesima Puntata

Nelle puntate precedenti



Arriva puntuale il giorno dell’esame che va bene e alla fine Manu chiede due minuti per parlare con il ragazzo di cui è innamorato, ma l’incontro non ha l’esito desiderato. Uscito dall’aula, Daniel confessa a Fabrizio di voler partire il più presto possibile per qualche giorno, l’amico capisce il suo volere e lo appoggia. Arrivato sotto casa i due si salutano e quando Fabrizio sta per entrare nel portone si sente chiamare, è Andrea che è venuto per sapere come è andato l’esame. Dopo qualche scambio di parola i due si baciano e Andrea convince Fabrizio ad andare a casa sua per fare l’amore. Quando l’amplesso finisce, Fabrizio sente squillare il telefono di Andrea e rispondendo sente la voce di Matteo. Il ragazzo chiude la conversazione si riveste e lascia la casa. Per strada prova a chiamare Alberto e Daniel ma nessuno risponde, ad un certo punto si sente chiamare ed è Luca. Dopo qualche istante li raggiunge Matteo e Fabrizio gli tira un pugno. Dopo un po’ di frastuono arriva pure Andrea, allora Luca porta a casa sua il giovane amico. Quando arrivano, c’è pure Alberto che è rientrato da poco. Qui Fabrizio racconta quello che è successo. Quando torna a casa riceve una chiamata di Daniel e fissano un appuntamento per vedersi a mezzanotte. Arrivati al pub di Simone scoprono che il ragazzo si è fidanzato con Ale, l’amico di Manu che chiede a Daniel di andare dal suo amico che era rimasto a casa ad ubriacarsi e dopo un po’ di incertezza, anche grazie alla spinta di Fabrizio, corre da lui. Intanto Fabrizio rimane al pub con Ale, Simone che gli raccontano sommariamente come si sono conosciuti e quando stanno per fare un altro giro di 4 bianchi, Fabrizio viene chiamato da un ragazzo. Si tratta di Biagio, un suo collega di università, che da tempo ha un debole per il ragazzo. I due così restano a parlare nel pub fino a quando Biagio non domanda a Fabrizio se vuole andare a fare un giro assieme. Ma per strada Fabrizio e Biagio incontrano Matteo



- Vedo che ti sei calmato rispetto a oggi e ti stai consolando.



- Mi spieghi cosa vuoi da me? Non sei contento di avermi rovinato la vita?



- Ma come? Parli così di fronte il tuo accompagnatore? Non è carino da parte tua



- Matteo smettila!



- A – Andrea, tu qui…



- Fabrizio non è come sembra



- Non c’è bisogno che continui a giustificarti. Biagio scusami, ho bisogno di restare da solo



E così Fabrizio va via lasciando Biagio, Andrea e Matteo in asso. Per strada chiama Alberto chiedendogli se può passarlo a prendere e essendosi sentito dire di sì, lo aspetta seduto su un gradino, qui però il ragazzo viene raggiunto da un uomo ubriaco che picchia Fabrizio derubandolo. Quando l’uomo si allontana, Fabrizio si siede sul gradino e perde i sensi. Intanto Manu, arrivato a casa di Manu, si rende conto che non c’è e leggendo un bigliettino indirizzato ad Ale in cui gli diceva che andava nella vecchia casa della madre, decide di tornale al pub per parlare con l’amico di Manu e qui scopre dalla tv cosa è successo a Fabrizio. La notizia sconvolge tutti e Daniel scappa all’ospedale insieme a Biagio che intanto era tornato al pub che chiedere informazioni sullo stesso Fabrizio.



- Manu può aspettare, adesso Fabrizio ha bisogno di me.



- Ma…



- Fallo andare. Chiama tu Manu e spiegagli cosa è successo, sono sicuro che capirà – dice Simone ad Ale.



- Ok.



- Daniel, non appena finiamo di chiudere il locale, ti raggiungiamo.



- Perfetto! Vado allora.



- Daniel, posso venire con te? – mi chiede Biagio.



- Certo. Forza smuoviamoci.



Arrivati in ospedale raggiungono Luca e Alberto e i genitori del ragazzo che vedendolo gli chiedono se avessero avvertito Andrea.



- Hai sentito Andrea? Penso che a Fabrizio farebbe piacere trovarlo qui quando sarà uscito dalla sala operatoria.



- Beh, veramente…



- Signor Bianco – interviene Luca - lo abbiamo avvisato noi. Sta arrivando.









Cinquantaduesima Puntata



Andrea

Diverse ore prima



Dopo aver passato quelle ore con Fabrizio, mi sono sentito rinato. In tutti questi mesi mi è mancato stare con lui, averlo accanto, poterlo toccare e soprattutto, poterlo amare. Quando apro gli occhi, mi giro nel letto, per incontrare il suo viso, certo che ancora stia dormendo, ma vedendo la parte del materasso dove era disteso, vuota, non capisco perché Fabrizio sia scappato. Mi alzo, ancora nudo come ero, dal letto, per cercare nei pantaloni il cellulare e chiamarlo, ma ogni volta che la chiamata partiva, questa viene chiusa. Non riesco a capire cosa possa esser successo, perché sia scappato improvvisamente e soprattutto di nascosto.



Guardo l’orologio e mi rendo conto che le due ore di permesso prese dal lavoro, sono passate da un bel pezzo e quindi, vado a mettermi sotto la doccia per una rinfrescata veloce e vestendomi raggiungo il negozio. Quando ormai sono a pochi passo dall’ingresso, vedo che Fabrizio viene trattenuto da Luca, mentre Matteo è piegato e si tiene con lamano il viso.



- Ma che succede? Fabrizio perché te ne sei andato senza dirmi nulla?



- Non parlarmi tu, non voglio ascoltarti



- Perché?



- Andrea forse è meglio che lo lasci stare. Dai Fabrizio vieni ti porto a casa mia, tra poco Alberto dovrebbe rientrare. Io vado. Ci vediamo domani. Matteo non fare l’esagerato, ti ha solo sfiorato



- Luca mi stai veramente rompendo il cazzo adesso. Smettila di elevarti ad essere superiore. Non sei un cazzo e non ti puoi permettere a parlarmi così. Io non sono un tuo amico.



- Lascerò scivolare le tue parole, ma tranquillo ne riparliamo domani. Andrea tu, quando chiudi raggiungimi a casa.



- Non lo voglio vedere.



- Fabrizio calmati, farò in modo che non vi vediate. Andiamo adesso, su.



- Ma io…



- Non adesso Andrea – mi zittisce Luca – ne parliamo dopo. Adesso tornate dentro; abbiamo già dato abbastanza spettacolo per oggi.



- Sì! Come vuoi – e li vedo allontanare. – Mi spieghi cosa gli hai fatto? – mi rivolgo a Matteo che ancora ti tiene la guancia con la mano.



- E chi ti dice che io abbia fatto qualcosa? Certo in passato mi sono fatto te, ma oggi neppure ho toccato quel ragazzino.



- Sei uno stronzo quando fai così.



- Dai non te la prendere. Ormai voi ragazzi di oggi non sapete più scherzare.



- Invece i ragazzi di ieri come te sanno essere stronzi con nessun’altro.



- Touché! Comunque signorino, torniamo a lavoro.



- Vai tu, io mi fumo una sigaretta.



- Non ti sembra che la pausa sigaretta sia stata già lunga?



- Matteo, per favore, non rompere il cazzo.



- Lasciamo stare, oggi non sei in vena di scherzare. Fumati la sigaretta, ma tra sette minuti ti voglio in negozio. – dice mentre entra dentro.



- Fottiti, coglione. – dico a denti stretti mentre cerco nella tracolla il pacchetto di sigarette.



Accesane una, inizio a pensare a cosa abbia preso a Fabrizio per scappare in quel modo e picchiare Matteo, ma più ci penso e più mi rendo conto di quanto gli abbia fatto del male con il mio tradimento e mi sento una merda.



Quando finisco di lavorare, corro a casa di Luca e Alberto, sperando di trovare Fabrizio ancora lì, ma le mie speranze vengono disilluse nel momento in cui vengo fatto accomodare in casa; non c’è più. Alberto mi saluta velocemente e scappa a lavoro dicendomi che è in ritardo e rimasto da solo con Luca, gli chiedo di spiegarmi bene l’accaduto.



- Luca è tutta colpa mia. Se non avessi fatto quella cazzata, adesso staremmo ancora insieme.



- - Ormai è andata come è andata, non ci pensare. Ora devi solo cercare il modi di continuate l’avvicinamento che c’è stato oggi.



- Ma come?



- Questo non posso di certo dirtelo io.



- Lo so! – e rimango un attimo in silenzio – Sai… quando nel pomeriggio sono andato a casa sua e l’ho baciato, ero sicuro che la tempesta fosse passata e lo stare assieme, poi, mi ha fatto ben sperare. Pur sapendo che ancora avrei dovuto fare molto per fargli riacquistare la fiducia in me, ero convinto che ormai ci stavamo ritrovando.



- -Sì, in effetti quello che è successo è stato importante per voi.



- Se non fosse arrivata quella chiamata…



- Non hai colpa di questo.



- Invece sì! Quello che è successo oggi è solo l’ennesima conseguenza del mio gesto.



- Dai, vedrai che si stimeranno le cose. Dai tempo aFabrizio di sbollire l’arrabbiatura e domani vai a parlargli, sono certo che ti ascolterà.



- Lo pensi veramente?



- Sì, quando si ama come vi amate voi, si superando certe cose, anche quelle più brutte.



- Lo spero. Ormai mi sento sempre più vuoto senza di lui. Il mio mondo è tornato allo squallore di quando ero piccolo, con la sola differenza che questa volta, l’ho causato io.



- Farti forza, Andrea! Dai, ti preparo qualcosa da mangiare.



- Chi tu?



- Sì, perché? Vuoi mettere in dubbio le mie abilità culinarie?



- Chi, io? – dico con evidente ironia



- Fanculizzati, va’!



Dopo aver cenato e chiacchierato per un bel po’, verso l’una saluto Luca e mi dirigo a casa. Mentre guido, sento squillare il telefono e, sperando sia Fabrizio, accosto e rispondo senza nemmeno guardare il monito.



- Ciao Andrea



- Matteo’ Che cosa vuoi a quest’ora?



- Sì… scusami… so che è tardi, però… Senti! Ė tutta la sera che penso a quello che è successo e volevo parlarti per scusarmi. Ti va di andare a bere qualcosa?



- Non credo sia opportuno.



- Non fatti pregare! Giuro che ti rubo solo il tempo di una birretta.



- Se devi parlarmi, farlo per telefono.



- Per favore Andrea, per me è importante.



- Oh diamine. Dove ci vediamo?



- Tra 20 minuti circa al wine bar dietro lo stradone. Io sono già qua.



- Perfetto. A tra poco.



Nel locale c’ un casino di gente. Guardo a destra e a sinistra per trovare Matteo, ma senza riuscirci. Infatti è lui a trovare me.



- Finalmente sei qui.



- Sì, ma non esultare. Dimmi quello che hai da dire e finiamola qua.



- Non bevi nulla? Ti vado a prendere una birra?



- Vado io. Tu resta qua. – E mi faccio spazio fra la gente per cercare di raggiungere il bancone.



Quando ritorno sulla strada, mi sembra di avere un dejà – vu del pomeriggio. Fabrizio era assieme a Matteo e con lui c’è anche un altro ragazzo.



- Vedo che ti sei calmato rispetto a oggi e ti stai consolando.



- E questo chi è? – mi domanda Biagio



- Piacere, mi chiamo Matteo e oggi questo ragazzino mi ha dato un pugno.



- Beh, se lo ha fatto avrà avuto i suoi buoni motivi.



- In effetti è vero, gli ho rubato il ragazzo.



- Mi spieghi cosa vuoi da me? Non sei contento di avermi rovinato la vita?



- Ma come? Parli così di fronte il tuo accompagnatore? Non è carino da parte tua



- Forse se non vuole che questa volta sia io a darle un pugno, e potrei anche non fermarmi al semplice colpo in faccia, è meglio che se ne vada.



- Uhhh come è coraggioso questo ragazzino.



- Matteo smettila!



- A – Andrea, tu qui…



- Fabrizio non è come sembra



- Non c’è bisogno che continui a giustificarti. Biagio scusami, ma io devo andare via



- Vengo con te.



- No per favore, ho bisogno di restare da solo



- Ma…



- Scusami – e scappa come una lepre.



- Che cazzo vuoi da me, spiegamelo! – grido a Matteo



- Ehi, abbassa la voce.



- Non che non l’abbasso. Ė così che ti volevi scusare? Lascia in pace me e Fabrizio da ora in poi. – Intanto il ragazzo che era con Fabrizio restava a guardare – E tu chi sei? Che cazzo guardi?



- Scusa, non volevo… - e se ne va



- Poverino – si intromette Matteo – lo hai trattato male.



- Matteo – mi avvicino a lui con il braccio teso all’altezza del collo. Lo spingo contro la parete – Ho davvero i coglioni pieni di te. Ti do un consiglio, meglio che da questo istante ti tieni alla larga da me, se non vuoi farti male.



- E come potrei, dato che lavoriamo assieme?



- Non crearti problemi, ti consegno ufficialmente le mie dimissioni. Da questo minuto io sono disoccupato.



Lascio la presa e mi allontano tentando di beccare Fabrizio in giro, ma pur cercandolo ovunque, non riesco a trovarlo e decido di andare sotto casa sua per vedere se riesco a beccarlo mentre rincasa e al costo di aspettarlo tutta la notte. In auto ricevo un’altra chiamata, ma questa volta guardo chi è. Leggo il nome di Luca e rispondo immediatamente.



- Luca è successo un casino…



- Andrea, ascoltami con attenzione!



- Così ,mi spaventi. Che è successo?



- Fabrizio…



- Cosa è successo a Fabrizio?



- Ė stato aggredito pesantemente e adesso è in sala operatoria



- C – cosa?



- Siamo tutti all’ospedale dove lavora Alberto…



- Arrivo! Fra tre minuti sono là.



Continua…