Altri Mondi - Partito gay italiano - Intervista Davide Cuppini

Anteprima
Il blog torna attivo dopo una settimana di differita e un giorno di pausa causa trasloco, infatti vi scrivo dalla nuova "sede" campana. Si torna oggi con le interviste di "Altri Mondi" che questa settimana vi consentirà di conoscere meglio il Partito gay italiano, tramite un'intervista al presidente fondatore Davide Cuppini. Tuttavia a causa del mio trasloco, l'intervista non è completa, mancano ancora due domande, ma spero di completarla in giornata stessa, diversamente farò un richiamo all'intervista nei giorni prossimi. Non mi resta che salutarvi e darvi ancora una volta il benvenuto nel mio mondo espanso. A domani
Francesco Sansone



Partito gay italiano -  Intervista Davide Cuppini


Davide sei il presidente fondatore del Partito gay italiano. Cosa ti ha spinto a fondare un partito del genere?
   Il totale disinteresse dei politici nei confronti del riconoscimento dei nostri diritti, per l'incuria nella gestione del nostro Paese, per la voglia di fare qualcosa per tutti, come vedi le motivazioni sono tantissime. Soffermandomi sui siritti lgbti è palese quanto tutti i partiti gay-friendly, che tanto promettono quando si è in periodo elettorale, li mettano immediatamente nel dimenticatoio asserendo che esistono altre priorità. Qui si parla delle nostre vite, dei nostri affetti e della nostra sicurezza, non sono forse importanti o dobbiamo veramente credere di essere cittadini di serie B? In passato sono state combattute grandi battaglie per arrivare alla vivibilità che abbiamo oggi, ma le associazioni ora hanno incentrato molto delle loro attività nel creare aggregazione più che lotte politiche, quindi per fare qualcosa attivamente c'era bisogno di una nuova realtà di stampo politico.

Il Partito gay italiano, così come oggi è conosciuto, è nato nel 2008 dalla fusione di tre associazioni, il Partito gay italiano, il Partito Lesbico Italiano ed il Partito Transessuale Italiano. Perché avete deciso di unirvi in un unico centro?
   Inizialmente i Comitati promotori erano tre, li avevamo creati per garantire un egual peso e rappresentatività. Ma come potrai facilmente immaginare la separazione dei tre gruppi portava anche una gran dispersione di iniziative, energie e perfino fondi. Da qui l'idea di fonderli in un unico movimento ed unire le forse. Nella storia dell'associazionismo italiano abbiamo già vissuto fasi scissionistiche, noi abbiamo affrontato il processo inverso: l'unione.



Sul vostro sito internet http://www.partitogay.it/ è presente una pagina in cui si possono vedere le zone del paese che ancora non hanno un coordinatore regionale. Chi volesse ricoprire questo ruolo, che competenze dovrebbe avere e che tipo di lavoro dovrebbe svolgere?
   Voglia di fare e di mettersi in gioco in primis. Il coordinatore è il diretto rappresentante regionale del Partito, promotore delle iniziative nazionali e di quelle locali per l'area di sua competenza. Ma non è un sottoposto. Coordinatori regionali, soci e qualsiasi altra figura esistente o che verrà creata col tempo avranno diritto di esprimere opinioni, proporre iniziative,... in parole povere ognuno potrà svolgere un ruolo attivo ed il coordinatore ha anche il compito di convogliare tutto questo anche a chi nel Partito svolge un ruolo che lo rende lontano dal contatto diretto con le persone, perché allontanarci da chi rappresentiamo sarebbe la morte del nostro gruppo. Se mai succedesse scioglierei immediatamente il Partito.



Quali progetti avete in mente di realizzare nei prossimi mesi?
   Quello a cui per molto tempo abbiamo lavorato è pronto, ma i tempi non sono ottimali per la sua realizzazione. Abbiamo redatto una proposta di legge per i PACS, grazie all'aiuto anche di un personaggio politico molto conosciuto all'interno della comunità lgbt e il lavoro di uno staff di avvocati per verificare la sua pertinenza con la legislazione vigente. Ci sono voluti mesi e mesi ma finalmente è pronto. Quando avremo i coordinatori regionali, sperando che nel frattempo il panorama politico sia mutato, inizieremo la raccolta di firme per una presentazione popolare del progetto di legge. In più stiamo progettando una manifestazione a livello nazionale, ma di questo ne parlerò solo quando avremo definito meglio l'idea.



Chi volesse sostenervi o iscriversi nel partito, cosa dovrebbe fare?
   A breve sarà presente nel sito il modulo di iscrizione da scaricare, compilare e rispedire. Per il momento possono pur sempre mettersi in contatto con noi attraverso l'indirizzo e-mail: info@partitogay.it



Immagino che da quanto è iniziata questa esperienze, avrai raccolto diverse testimonianze di persone. C’è una storia che ti ha colpito profondamente e perché?
   Sono venuto a conoscenza di fatti che non capitano più nemmeno nei Paesi in cui l'omosessualità è tutt'ora considerata un reato. Corsi di guarigione, terapie psichiatriche e perfino un esorcismo. Ma quello che più mi ha colpito è la storia di un ragazzo di Brescia che fin da piccolo ha subito molestie in famiglia e quando da grande ha deciso di parlare della propria sessualità in casa è stato cacciato. Ora vive all'estero e la prossima estate dovrebbe sposarsi con il suo compagno. La sua storia mi ha stretto il cuore, ma ha veramente un finale da "e vissero felici e contenti"!


Sempre sul sito è possibile leggere il vostro programma polito che fra i numerosi punti che affronta, si occupa delle coppie di fatto. Credi sia possibile che in questo paese le cose in merito al riconoscimento delle coppie di fatto possano cambiare, considerando che fino a pochi giorni fa alcuni esponenti di entrambi gli schieramenti della politica italiana si sono scagliati contro una semplice campagna pubblicitaria che sosteneva di essere aperta a tutti i tipi di famiglie?
   Il fatto che i nostri politici abbiano comportamenti simili non vuol dire che tutti gli italiani la pensino uguale. Ho ricevuto in questi anni migliaia di e-mail da persone eterosessuali che ci appoggiavano io pieno, alcuni di loro aspettano che ci sia il modulo per iscriversi. I PACS non sarebbero a solo beneficio della comunità lgbti, ma anche di tutte le coppie etero che non credono più nell'istituzione del matrimonio. Quindi sarebbe un beneficio per tutta la popolazione e non solo di una parte degli italiani.


Al sole 24 ore gay è il nome del blog del Partito gay italiano. In che base scegli gli argomenti da affrontare e pubblicare?
   Purtroppo devo dirti che il progetto de Al Sole 24 Gay è stato cancellato. Avevamo iniziato quest'avventura riportando tutte le notizie di appartenenza alla comunità lgbti senza alcuna selezione o censura. Avevamo creato un punto d'informazione a 360° ma purtroppo abbiamo ricevuto una bella minaccia di querela perché uno degli articoli non era stato autorizzato per la riproduzione. Abbiamo provato a studiare altre formule ma... la mole di lavoro diventava veramente enorme e abbiamo preferito non disperere le nostre energie e concentrarle sul Partito. Comunque a nome di tutti coloro che ci aiutavano e di tutte le persone che venivano sul blog vorrei tanto ringraziare la persona che ci ha indotto a terminare il progetto. Nemmeno i portali gay più rappresentativi riuscivano a raccogliere un numero di informazioni e articoli ogni giorno quanto Al Sole 24 Gay e quando finalmente si crea un qualcosa di simile, per un interesse personale/professionale (ricordo che non c'era alcun fine di lucro e nessuna fonte di reddito dal blog) lo si fa affondare.
F.S.