L'Angolo di P - La svolta
La Svolta
Raccontando tutti questi aneddoti sulla mia adolescenza mi rendo conto solo ora quanto questa sia stata vertiginosamente confusionaria. Le persone che entravano e uscivano e magari rientravano nella mia vita per farvi parte e allietarla o avvilirla; i pensieri che non mi lasciavano mai tranquillo martellandomi il cervello e provocando sconforto e tremenda incertezza sul mio futuro soprattutto se riguardavano il tanto agognato tema dell’amore.
Stefano aveva fatto parte dell’inizio di una nuova fase della mia vita; non potevo più definirmi un adolescente per quanto alcune esperienze che l’adolescenza vuole si facciano non erano state vissute da me. L’amore smisurato che avevo nei suoi confronti via via andava svanendo aiutato dopo un ennesimo anno di tortura interiore dal fatto che si infatuò di una mia lontana parente scesa da Roma per le vacanze estive.
Negli anni che seguirono successero ulteriori fatti particolarmente duri da affrontare ma che a vedere sotto gli occhi di chi analizza con il senno del poi, essenziali perché possa dire di essere ciò che sono oggi. Ursula, Luisa ed io nel frattempo eravamo diventati un trio inseparabile o almeno fino a quando qualche anno dopo Ursula di nascosto a tutti iniziava ad avere una relazione con mio fratello Enrico. Questo episodio venuto alla luce qualche mese dopo tramite una confessione di mia cugina Sara portò alla rottura di questo magico rapporto. Da parte mia perché mi sentii ferito da Ursula che mi aveva nascosto questo suo sentimento e questa storia; da parte di Luisa perché anche lei nutriva una forte attrazione per mio fratello palesata tra l’altro nelle nostre discussioni e per un certo verso consumata perché mio fratello ci era stato un paio di volte ma solo per farci del sano sesso. Dopo molti mesi ritornai a stringere un’amicizia salda con Ursula parlando e chiarendoci, e ora oltre ad essere una delle mie più care amiche è diventata anche mia cognata(all’inizio lo dissi anche a lei che non ci avrei scommesso, ma in fondo non posso che essere felice di avere una cognata che è anche una grande amica). Tutto ciò avveniva quando frequentavo per il secondo anno il mondo universitario. Io e Marzia continuammo il percorso di studi insieme nel frattempo poiché mi ritrovai a frequentare la sua stessa università spinto soprattutto dall’urgenza di dover fare il rinvio per il servizio militare. Con Marzia oramai non ci uscivo più insieme nei week end. Eravamo due colleghi nonché amici che si sentivano al telefono, frequentavano le lezioni insieme e uscivano per i negozi della città durante la settimana. I miei sabato sera li passavo con Luisa e il resto della combriccola(Matilde, Lucrezia, Stefano, Paolo l’amico di Stefano, Alfredo e altre meteore). Con loro come al solito si alternavano serate piacevoli trascorse a ridere e scherzare e serate assolutamente da dimenticare per le discussioni a cui dovevo assistere o in cui ero tirato io stesso in ballo.
Scorre ancora il tempo che mi porta all’anno immediatamente dopo quando conosco tramite Marzia una collega, Luciana. Con lei mi trovo subito bene, ci scambiamo i contatti virtuali, parliamo ore ed ore davanti il computer, inizio ad uscirci insieme e provo ad unire il suo esile gruppo al mio. Conosco il suo ragazzo, Salvo tramite un forum e poi di presenza e tramite questo forum stringo una grande amicizia con una ragazza catanese che si trovava per studio a Trento; Greta era il suo nome.
Anche con Greta stavo parecchie ore davanti il pc a parlare e anche al telefono ci sentivamo molto spesso. Mi piaceva tantissimo parlare con lei tanto che l’estate successiva avvenne ciò che rivoluzionò il mio assetto sociale. Per dare una dimensione temporale più precisa si parla del 2004. Con il mio gruppo consueto oramai era un vedersi tanto per passare qualche ora fuori casa. c’era tantissima tensione nell’aria, la si avvertiva appena ci si vedeva. Matilde con me aveva un atteggiamento ostile, conscia del fatto che la mia vita non ruotava più solo ed esclusivamente attorno a loro, questo la destabilizzava non poco. Parlavo di Greta continuamente, avevo portato nel “gruppo” Salvo e Luciana(erano in effetti loro che dovevano avercela con me per questo mio coinvolgerli =)…) non ero più il Gianni di cui si poteva usufruire quando si voleva, sempre disponibile per ogni capriccio o favore. Come se non bastasse a maggio di quello stesso anno Marzia iniziò ad invitarmi a uscire con lei durante il week end, soprattutto il venerdì perché con alcune sue amiche di vecchia data aveva incontrato delle persone carine e si ritrovavano a ballare musica hip hop in un locale del centro. Cosi Marzia, che vede sempre oltre rispetto gli altri, avvertendo la mia insofferenza cercava di coinvolgermi in queste serate.
Accettai quando si presentò il compleanno di una nostra amica in comune che lei aveva continuato a frequentare; Sabrina.
Mi trovai catapultato in un mondo nuovo, goffo come sempre nel ballare ma con la voglia di far esplodere quel ritmo cosi musicale dentro di me. Non mi ci volle molto per abituarmi a quella musica coinvolgente e farmi muovere da quelle onde sonore. Mi stavo divertendo davvero in quel contesto e mi piaceva tanto lasciare liberi i miei nervi tramutati in elettricità pronta a far scuotere il mio corpo irrigidito. In quell’occasione conobbi anche gli amici di Marzia conosciuti da lei in quel contesto. Con loro riuscii subito ad instaurare una buona comunicazione, mi sentii subito a mio agio e iniziai a scherzare con loro e loro con me come se ci conoscessimo da molto tempo. Flavio e Benedetto mi rubarono da subito il cuore, forse perché con la tensione che si respirava nel mio gruppo ogni volta che ci si vedeva non mi pareva vero di sentirmi rilassato con questi due sconosciuti. Non mancò occasione di ripetere l’esperienza del marabù(il locale dove si ballava hip hop) con queste nuove conoscenze e con la mia amica del liceo, e questa nuova esperienza scuoteva l’animo delle mie vecchie amicizie soprattutto di Matilde e Lucrezia. Al mio compleanno Marzia decise di farmi una festa a sorpresa proprio in quel locale coinvolgendo anche Ursula e dicendolo anche a Lucrezia e Matilde per dirlo al resto del mio gruppo. Ursula partecipò con grande entusiasmo mentre di Lucrezia, Matilde e il resto del gruppo non ci fu nemmeno l’ombra. Lucrezia spiegò dopo che le pareva di aver ricevuto un sms pubblicitario per questo non ci fece caso(strano che proprio da Marzia dovesse partire un sms pubblicitario). Da li iniziò a incrinarsi il mio rapporto con il vecchio gruppo e non ci volle molte perché si rompesse del tutto, solo qualche giorno. Proprio nel giorno del compleanno di Matilde che cadeva tre giorni dopo il mio, decisi di fare una gita fuori porta, prendere da solo il pullman per Catania e partire per andare a trovare e vedere finalmente per la prima volta la mia amica Greta in carne ed ossa. I commenti che Luciana mi disse vennero fatti quella sera dai miei “amici” non furono normali. Non si capacitavano come per un’amica io avessi avuto il coraggio di prendere un pullman da solo e farmi due ore e quaranta minuti di viaggio. Ipotizzavano che forse nutrivo dei sentimenti per Greta, ma ne scartarono l’idea poiché dai miei racconti e da quelli di Luciana e Salvo sapevano che era fidanzata. Allora si misero a ipotizzare che forse ci andavo per un’altra persona, perché in effetti nel forum avevo stretto una bella conoscenza con un ragazzo catanese che conosceva anche Greta, Nunzio, con cui mi vidi anche in quella giornata. Al mio ritorno da questa gita fuori città potete immaginare quello che seguì. Ruppi definitivamente i miei rapporti con i vecchi “amici” di sempre, perché avevano troppo ricamato e in maniera maligna nei miei confronti e perché piuttosto che essere felici del mio spiccare il volo cercavano in tutti i modi di tarpare le mie ali ormai troppo ampie per rimanere in quel nido stretto e a volte soffocante e dopo qualche settimana di ritrovata solitudine Marzia mi raccolse per farmi passare una delle estati più belle fino ad ora trascorse. Iniziai definitivamente ad uscire con lei, Sabrina, Benedetto e Flavio. Loro diventarono il mio nuovo punto di riferimento sociale. Fu questa la svolta essenziale della mia vita. Da questo momento in poi questa fu la fase in cui prendeva corpo il pensiero di aver buttato la mia adolescenza per certi versi nel cesso e che era arrivato il momento di mordere la vita. Mi ci vorranno ancora tre anni per arrivare a fare tutto ciò, ma in questa nuova fase mi sentivo ancora più libero e stavo iniziando a credere che un ruolo in questo mondo era giusto che lo giocassi anche io, e queste nuove amicizie mi daranno la spinta per far si che ciò accada. Queste amicizia ed altri eventi che ancora una volta scuoteranno l’equilibrio che forse io stesso mi costringevo a voler stabilire ma che in effetti nella mia vita ancora non c’era…con la svolta mi ci volle un po’ ma avvenne il salto!
Alla prossima
Gianni
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