Un nuovo mondo - Quarantottesima Puntata

Prologo
Non perdetevi questa puntata perché è molto decisiva; da oggi si entra nella fase calda della storia in vista del finale che ci sarà a Maggio. Non vi anticipo nulla, ma spero di non riceve troppe offese nei commenti da oggi in poi ehehheh
Prima di salutarvi ci tengo a informarvi che questo week end  Il mondo espanso dei romanzi gay, sarà completamente dedicato allo scrittore Marino Buzzi; sabato scoprirete qualcosa di più sul suo romanzo Confessioni di un ragazzo perbene, mentre Domenica saprete qualcosa in più di lui, tramite un' intervista esclusiva per il blog.
Buon fine settimana
Francesco Sansone



Nelle puntate precedenti
Sono passati diversi mesi dalla sera in cui Andrea ha confessato di aver tradito Fabrizio, ma quest’ultimo non riesce a dimenticarlo, lo ama ancora. Intanto ha deciso di dedicarsi completamente al primo esame all’università. L’esame in questione è quello di Psicologia della salute, la materia insegnata da Manu che continua ad essere il principale motivo del malessere di Daniel.

Fabrizio incontra Simone e quest’ultimo lo invita a passare la sera dal suo pub e dopo un po’ di titubanza, accetta. Qui Simone risulta essere un po’ pesante nell’atteggiamento, tanto da spingere Fabrizio ad andarsene, ma bloccato da Simone scoppia tirando fuori tutto il suo dolore.

Arriva puntuale il giorno dell’esame che va bene e alla fine Manu chiede due minuti per parlare con il ragazzo di cui è innamorato, ma l’incontro non ha l’esito desiderato. Uscito dall’aula, Daniel confessa a Fabrizio di voler partire il più presto possibile per qualche giorno, l’amico capisce il suo volere e lo appoggia. Arrivato sotto casa i due si salutano e quando Fabrizio sta per entrare nel portone si sente chiamare, è Andrea che è venuto per sapere come è andato l’esame. Dopo qualche scambio di parola i due si baciano e Andrea convince Fabrizio ad andare a casa sua per fare l’amore. Quando l’amplesso finisce, Fabrizio sente squillare il telefono di Andrea e rispondendo sente la voce di Matteo. Il ragazzo chiude la conversazione si riveste e lascia la casa. Per strada prova a chiamare Alberto e Daniel ma nessuno risponde, ad un certo punto si sente chiamare ed è Luca. Dopo qualche istante li raggiunge Matteo e Fabrizio gli tira un pugno. Dopo un po’ di frastuono arriva pure Andrea, allora Luca porta a casa sua il giovane amico. Quando arrivano, c’è pure Alberto che è rientrato da poco. Qui Fabrizio racconta quello che è successo. Quando torna a casa riceve una chiamata di Daniel e fissano un appuntamento per vedersi a mezzanotte. Arrivati al pub di Simone scoprono che il ragazzo si è fidanzato con Ale, l’amico di Manu che chiede a Daniel di andare dal suo amico che era rimasto a casa ad ubriacarsi e dopo un po’ di incertezza, anche grazie alla spinta di Fabrizio, corre da lui. Intanto Fabrizio rimane al pub con Ale, Simone che gli raccontano sommariamente come si sono conosciuti e quando stanno per fare un altro giro di 4 bianchi, Fabrizio viene chiamato da un ragazzo. Si tratta di Biagio, un suo collega di università, che da tempo ha un debole per il ragazzo.

- Era da un po’ che volevo parlarti, ma non ho mai avuto il coraggio. Ogni volta che ti vedevo in aula o per i corridoi dell’università, non riuscivo ad avvicinarti e questa sera se non avessi una dose di alcool in corpo non so se ci sarei riuscito.

I due così restano a parlare nel pub fino a quando Biagio non domanda a Fabrizio se vuole andare a fare un giro assieme.

- Simone, Ale io vado a fare un giro con Biagio e poi mi accompagna a casa.

 




Quarantottesima Puntata

Fabrizio

- Allora, dove si va? – chiedo a Biagio

- Non so… tu che idea hai?

- Beh…

- Per torglieti dall’imbarazzo, che ne dici di andare a casa mia? Non è una reggia, se per questo non è neppure una casa, è solo un mini appartamento, però è accogliente.

- Veramente…

- Scusa forse ti sono sembrato avventato, ma l’invito non aveva un secondo intento, te lo giuro.

- Non c’è bisogno che giuri, figurati… e poi cosa vuoi che sia andare a casa di un amico a chiacchierare.

- Io però spero che noi due non saremo amici. – Queste sue parole mi lasciano in silenzio, non so che fare. Se da un lato vorrei andare e lasciarmi andare, dall’altra parte ho paura, perché sarebbe la prima volta che farei del sesso con un ragazzo che non è Andrea e non so se sono già pronto per questo. – Perché rimani in silenzio? Non volevo metterti a disagio.

- Non si tratta di questo è che… tu saresti il primo ragazzo con cui farei qualcosa dopo Andrea e non so se…

- Io saprò aspettare fino a quando tu non sarai pronto, non potrei mai forzarti.

- Sì, però… non so quando riuscirò a uscire da questo stato.

- Io non ho fretta!! Allora vuoi che andiamo a casa mia, oppure continuiamo ad andare in giro per strada?

- Vedo che ti sei calmato rispetto a oggi e ti stai consolando.

- E questo chi è? – mi domanda Biagio

- Piacere, mi chiamo Matteo e oggi questo ragazzino mi ha dato un pugno.

- Beh, se lo ha fatto avrà avuto i suoi buoni motivi.

- In effetti è vero, gli ho rubato il ragazzo.

- Mi spieghi cosa vuoi da me? Non sei contento di avermi rovinato la vita?

- Ma come? Parli così di fronte il tuo accompagnatore? Non è carino da parte tua

- Forse se non vuole che questa volta sia io a darle un pugno, e potrei anche non fermarmi al semplice colpo in faccia, è meglio che se ne vada.

- Uhhh come è coraggioso questo ragazzino.

- Matteo smettila!

- A – Andrea, tu qui…

- Fabrizio non è come sembra

- Non c’è bisogno che continui a giustificarti. Biagio scusami, ma io devo andare via

- Vengo con te.

- No per favore, ho bisogno di restare da solo

- Ma…

- Scusami – e dicendo questo me ne vado lasciandoli in asso e correndo mi ritrovo di nuovo al pub, ma non voglio che Simone e Ale mi vedano in queste condizioni e così chiamo Alberto.

- Alberto, scusami se ti disturbo mentre lavori.

- Piccolo non dirlo neppure per scherzo. Che succede?

- Dove sei?

- Sono sull’ambulanza sto per tornare in ospedale, Tu dove sei?

- Al centro.

- Vuoi che ti passi a prendere?

- Sì per favore.

- Arrivo.

- Grazie. Chiuso il telefono, mi siedo in uno scalino aspettando che Alberto arrivi e con le braccia attorno alle gambe e il capo inchinato sulle cosce, inizio a piangere sneza neppure capire il perché. Non so se piango perché Matteo mi abbia attaccato così ingiustamente, se per aver lasciato Biagio in asso o per aver visto Andrea insieme a Matteo. Dopo che Luca mi ha portato via dal negozio, lui non s’è fatto sentire. Non s’è preoccupato neppure di mandarmi un messaggio e adesso lo vedo per strada con Matteo. Questo significa che fra i due non c’è stato solo del semplice sesso? No, non è possibile non ci posso credere. Se fosse così, perché sarebbe venuto sotto casa chiedendomi un’altra possibilità?

- Ehi amico, hai una sigaretta?

- Co-cosa?- più che dalla domanda, vengo destato dalla puzza di sporco e di vino che mi arriva al naso.

- Sei sordo? Hai una sigaretta?

- No, mi spiace

- Allora mi dai qualche euro per comprarne un pacchetto?

- Scusami non è ho. Adesso devo andare

- Ehi, dove vai? – e dicendolo, mi afferra per la spalla.

- Lasciami.

- Tu dammi tutto quello che hai e io ti lascio andare.

- Ma non ho niente.

- Non scherzare con me, signorino

- Ma è la verità

- Allora non ti offenderai se controllo – e inizia a frugare fra le tasche e quando trova il portafogli contenente una ventina di euro, la sua faccia cambia espressione – E quindi non avevi soldi è vero? Ora ti insegno io mentire. – Non riesco a capire quello che succede. Mi ritrovo per terra che vengo colpito dai calci. Perdo sangue da per tutto. Le sue parole di minaccia risuonano nella mia mente. Ormai non sento più il mio corpo o forse il dolore è così acuto che non riesco più ad avvertirlo. Quando va via mi dice qualcosa che non riesco a sentire. Mi giro e cerco di alzarmi. Riesco solo a sedermi sul gradino su cui mi trovavo prima e aspetto che Alberto arrivi. Mi guardo e vedo che sono pieno di sangue e inizio a tremare. Mi rendo conto soltanto adesso che sono solo. Appoggio la testa contro il muretto e mi lascio andare alla stanchezza.

Continua...