Un mondo di notizie - settimana dal 10 al 16 Aprile 2011
Settimana dal 10 al 17 Aprile 2011
Domenica 10 Aprile 2011
S’è conclusa con una sentenza che costringe I ministeri delle Difesa e dei Trasporti a versare 20 mila euro di risarcimento a Danilo Giuffrida, un ragazzo gay di Catania che s’era visto sospendere la patente di guida dopo aver rivelato la sua omosessualità durante la visita di leva. Giuffrida adesso ha 28 anni, ma l’episodio si verificò quando diciottenne si presentò alla visita militare e disse ai medici di Augusta di essere gay. Questi comunicarono alla Motorizzazione civile che il giovane non possedeva i ''requisiti psicofisici richiesti'' facendo modo che gli venisse sospesa la patente di giuda in attesa di una revisione all’idoneità. Il ragazzo però non accettò la vicenda e si rivolse all’avvocato Giuseppe Lipera che presentò un ricorso al Tar di Catania affinché venisse annullato il provvedimento in quanto è assurdo considerare l’omosessualità una malattia psichica.
Lunedì 11 Aprile 2011
Ci risiamo, è capitato di nuovo. Due ragazzi sono stati aggrediti solo perché gay. L’aggressione è avvenuta a Napoli la sera di Sabato 9 Aprile, ma procediamo con ordine. Federico Esposito, segretario del comitato provinciale dell’Arcigay di Pistoia, e Antonello Sannino, presidente dell’Arcigay di Salerno, si trovavano per strada, dopo aver partecipato ad un corso di formazione, quando vengono aggrediti verbalmente e poi a calci e a colpi e come se non bastasse anche a colpi di uova.
"Eravamo quaranta, da tutta Italia, inviati a Napoli per un corso di formazione dell’Arcigay. Stavamo andando via e camminavo a fianco dell’altro ragazzo. Ad un certo punto si è avvicinata una persona che così, senza motivo apparente, ha cominciato a prenderci a calci. In un primo momento non abbiamo pensato ad una aggressione omofoba. Abbiamo invece avuto paura che si trattasse di un rapinatore, aveva un borsello e abbiamo temuto che avesse un arma" – commenta Esposito che continua dicendo di essersi reso conto presto che l'aggressione era di matrice omofoba - Ci urlavano “lavatevi” . E’ arrivata un’altra persona con una spranga e a quel punto siamo rientrati a corsa nella sede dell’associazione. Ci avevano visto uscire di lì ed era stato quello il motivo dell’aggressione. Poi siamo andati al pronto soccorso, ci hanno dato degli antidolorifici e poi abbiamo presentato la denuncia. Per i prossimi passi valuteremo. Siamo rimasti molto male e sono rimasti malissimo anche i ragazzi di Napoli, una città dalla mentalità aperta.
La polizia ha fermato e schedato l’aggressore, mentre da tutta Italia sono partiti messaggi di solidarietà ai due giovani, e naturalmente anche io esprimo tutta la mia solidarietà.
Martedì 12 Aprile 2011
Ė polemica all’Arcigay di Bari, per la decisione di affidare ad un eterosessuale la direzione della sede barese. Il neoeletto è Francesco Brollo, 36 anni, ha ricevuto l’incarico durante il Terzo Congresso per il rinnovo degli organismi. La mia prima battaglia? Ottenere di vivere in un mondo in cui non ci si chieda più perché un etero è a capo di Arcigay. Come dice il presidente Napolitano "I diritti delle persone omo e transessuali non riguardano solo loro ma riguardano tutti noi". Queste sono state le prime parole pronunciate da Brollo da presidente Arcigay, ma la sua elezione non è stata presa bene da tutti, tanto che s’è verificata una vera e propria rottura all’interno del mondo gay, ma questo sembra non turbare Brollo che afferma: Di fronte al cambiamento c’è sempre chi non comprende. Io non mi rivolgo alla comunità omosessuale, io parlo con le persone e vivo in una società. E con le persone spero di contribuire a ottenere che la società riconosca i diritti di tutti, e a chi gli chiede se la sua elezione sia una provocazione, lui dice che le provocazioni sono le facili battute subìte da ragazzi gay. Le aggressioni. O uno Stato che non riconosce pari diritti. Non l’elezione di un etero alla guida di Arcigay”. Infine parla dei suoi obiettivi, dicendo che il primo risultato che vorrebbe ottenere è che “a nessuno venisse più in mente di chiedersi perché il capo di Arcigay è etero.
Mercoledì 13 Aprile 2011
Potrei innamorarmi di una donna. Essere etero o no per me non conta. Amo l’estasi che proviene dalla celebrazione delle bellezze della vita. Per me il problema non è: non mangiare carne, non bere vino, non farsi una canna, non fare sesso. Il problema vero è: godersi tutto nella giusta misura. Con queste parole si apre l’intervista a Vanity Fair di Carmen Consoli. La cantantessa catanese parla a tutto tondo dei suoi sentimenti, affermando per la prima volta che non avrebbe problemi a vivere un rapporto di coppia lesbico sebbene adesso sia single anche se mi piacerebbe incontrare una persona con cui condividere, però non voglio forzare la mano. Non ho la frenesia dell’accoppiamento, per cui preferisco aspettare. Mal che vada, c’è sempre il ‘fai da te’. In questo senso a me il bricolage piace molto.
Infine parla di maternità dicendo che ci pensa spesso e spera che se un giorno diventerà madre, si augurerebbe di essere la mamma di un figlio gay.
Giovedì 14 Aprile 2011
Due settimane fa vi parlavo del rifiuto da parte della Regione Piemontese di fornire il patrocino al Festival del Cinema Gay di Torino, oggi arriva un’altra decisione analoga a Como. Il Comune infatti ha negato il patrocino alla rassegna stampa di cinema gay di Como con la seguente motivazione: Non riteniamo sia un modello da prendere come esempio. E così a giochi fatti, o quanto meno a locandine realizzate - locandine in cui appariva lo Stemma della Provincia -, la rassegna cinematografica Sotto lo stesso cielo, ha dovuto prendere atto della retromarcia del Comune che tramite il Sindaco Stefano Bruni che motiva la decisione affermando che non è in alcun modo un giudizio nei confronti delle persone per le quali c'è profondo e massimo rispetto. Il modello di società proposto, tuttavia, non riteniamo possa essere additato come esempio. Che dire? Bah, forse è meglio non aggiungere altro, anche perché il modello a cui una certa politica ci vuole abituare ultimanente parla da sola.
Venerdì 15 Aprile 2011
Nello Stato della California è stato deciso che la storia omosessuale dovrà essere insegnata nelle scuole pubbliche. La legge se verrà approvata dall’Assemblea, la California sarà il primo Stato americano in cui si studierà la storia della comunità LGBTQ. Lo scopo di questa legge far cessare i suicidi degli adolescenti che si scoprono gay e che sono vittime del bullismo omofobo dei loro coetanei, ma in molti sostengono che questa materia sarà solo un peso in più per gli studenti che già devono prepararsi in tante altre materie (guarda casa ogni volta che qualcosa non va a genio, c’è chi dice è un di più). Tuttavia già dall’anno scolastico 2013 -14 nelle scuole verrano eliminati tutti qui libri i cui contenuti palesano un piglio omofobo.
Pensate se anche qui si facesse una cosa simile cosa potrebbe dire chi già, a scadenza ciclica, non perde occasione di sparare a zero verso la scuola pubblica. Non oso immagina.
Sabato 16 Aprile 2011
A proposito di chi spara a zero contro la scuola pubblica (spero che anche questa volta non mi si accusi di non avere onesta intellettuale), il presidente del consiglio, Sil - vio Ber – lu – sco – ni, si è lasciato andare ad un’altra delle sue affermazioni spiritose durante un suo discorso pubblico e che avevano come soggetto proprio l’omosessualità: “Quel signore si è accorto che come tutti è per il 25% omosessuale. Anche io ho una componente omosessuale, solo che mi sono accorto che la mia è lesbica”.
Con queste ultime parole, finisce la mia rassegna stampa.
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