Un nuovo mondo - Quarantanovesima puntata

Prologo
Eccovi la nuova puntata di Un nuovo mondo per vedere cosa succederà a Fabrizio dopo l'aggressione che ha subito, anche se non bisogna dimenticare Daniel che è corso da Manu qualche settimana fa.
Prima di lasciarvi voglio augurarvi una buona Pasqua  e un buon 25 Aprile o quanto meno un bel ponte di relax. A proposito di relax, Il mio mondo espanso ritorna martedì e quindi si (e mi) riposa (riposo) in questi giorni.
Non mi resta dunque che salutarvi col ricordarvi che questo fine settimana su Il mondo espanso dei romanzi gay vi aspetta Sergio Rozzi e il suo libro Primo Omo.
Francesco Sansone

Nelle puntate precedenti
Arriva puntuale il giorno dell’esame che va bene e alla fine Manu chiede due minuti per parlare con il ragazzo di cui è innamorato, ma l’incontro non ha l’esito desiderato. Uscito dall’aula, Daniel confessa a Fabrizio di voler partire il più presto possibile per qualche giorno, l’amico capisce il suo volere e lo appoggia. Arrivato sotto casa i due si salutano e quando Fabrizio sta per entrare nel portone si sente chiamare, è Andrea che è venuto per sapere come è andato l’esame. Dopo qualche scambio di parola i due si baciano e Andrea convince Fabrizio ad andare a casa sua per fare l’amore. Quando l’amplesso finisce, Fabrizio sente squillare il telefono di Andrea e rispondendo sente la voce di Matteo. Il ragazzo chiude la conversazione si riveste e lascia la casa. Per strada prova a chiamare Alberto e Daniel ma nessuno risponde, ad un certo punto si sente chiamare ed è Luca. Dopo qualche istante li raggiunge Matteo e Fabrizio gli tira un pugno. Dopo un po’ di frastuono arriva pure Andrea, allora Luca porta a casa sua il giovane amico. Quando arrivano, c’è pure Alberto che è rientrato da poco. Qui Fabrizio racconta quello che è successo. Quando torna a casa riceve una chiamata di Daniel e fissano un appuntamento per vedersi a mezzanotte. Arrivati al pub di Simone scoprono che il ragazzo si è fidanzato con Ale, l’amico di Manu che chiede a Daniel di andare dal suo amico che era rimasto a casa ad ubriacarsi e dopo un po’ di incertezza, anche grazie alla spinta di Fabrizio, corre da lui. Intanto Fabrizio rimane al pub con Ale, Simone che gli raccontano sommariamente come si sono conosciuti e quando stanno per fare un altro giro di 4 bianchi, Fabrizio viene chiamato da un ragazzo. Si tratta di Biagio, un suo collega di università, che da tempo ha un debole per il ragazzo. I due così restano a parlare nel pub fino a quando Biagio non domanda a Fabrizio se vuole andare a fare un giro assieme. Ma per strada Fabrizio e Biagio incontrano Matteo che lo mortifica ancora una volta e quando Fabrizio vede che Andrea è lì con lui, va via lasciando tutti in asso, Biagio incluso. Per strada il ragazzo chiama Alberto chiedendogli se può passarlo a prendere e essendosi sentito dire di sì, lo aspetta seduto su un gradino, qui però il ragazzo viene raggiunto da un uomo ubriaco che picchia Fabrizio derubandolo. Quando l’uomo si allontana, Fabrizio si siede sul gradino e perde i sensi.





Quarantanovesima Puntata

Daniel

Qualche ora prima

Dopo aver lasciato Fabrizio al pub insieme a Simone e ad Ale, mi avvio all’macchina, ma di fronte al volante, rimango immobile incapace di capire cosa fare. Devo mettere in moto e correre da Manu, oppure chiudere la nostra storia, semmai la possa definire tale, così, con quello che ci siamo detti in giornata?

- Lo amo e su questo non ho mai avuto dubbi, però in tutti questi mesi ho capito che la vita con lui non è facile. Sin da quella prima notte d’estate, il suo modo di fare mi ha sempre fatto sentire a disagio. Prima mi tratta come uno straccio, e dopo mi fa sentire un re fra le sue braccia. Prima mi fa cadere in un busco nero e poi mi porta alla luce. Ogni volta è sempre stato così e se andando da lui darei il via ad una vita fatta sempre così, io sarei in grado di tenergli testa? Sono ancora giovane. Ho ancora tanto da imparare e da scoprire. Qualche mese fa neppure immaginavo di potermi innamorare di un ragazzo e adesso mi trovo a stare male perché vengo trattato male da uno che non sa nemmeno lui cosa vuole. Che devo fare? Da quello che mi ha appena detto Ale, lui adesso sta male e l’unica possibilità per lui di riprendersi sarei io. Sicuro che non è un altro dei suoi momenti “lucidi” pronti a sparire non appena la paura gli risale addosso? Non so che fare. Vorrei tanto parlarne con Fabrizio, ma pure lui sembra esser convinto che questo sia il finale più giusto per questa storia.

Resto in auto senza sapere cosa fare e a martellarmi il cervello con tutte quelle domande a cui non riesco a trovare una soluzione, fino a quando non mi viene in mente l’unica cosa giusta da fare, ossia andare da Manu e parlarne direttamente con lui, perché solo le sue parole potrebbero chiarirmi tutto. Giro la chiave e in meno di un quarto d’ora mi trovo sotto casa sua. Sulla soglia del palazzo, ritornano le immagini di quella mattina in cui venni cacciato fuori e tutto il dolore che provai, ma ormai è troppo tardi per tirarmi indietro e devo continuare affinché arrivassi ad un epilogo decisivo. Ho iniziato a salire le scale e gradino dopo gradino, una strana sensazione, ansia mista a felicità e paura, mi riempì tutto il corpo. Arrivato al suo pianerottolo, ho notato che la porta era aperta.

- Manu? Ci sei? La porta è aperta, Ci sei? – Non ricevo nessuna risposta e, un po’ preoccupato, scosto la porta ed entro nell’appartamento. – Manu, sono Daniel, sei qui? Manu?

Continuo a chiamarlo, ma non risponde. Con la mano appoggiato al muro cercare l’interruttore della luce, e dopo qualche tentativo alla cieca, lo trovo. Lo premo e la stanza si illumina per mezzo dalle lampade disposte nei 4 angoli della casa. Non appena gli occhi si abituano alla luce artificiale, comincio a guadarmi in giro. Di Manu non c’è nessuna traccia. Controllo in tutte le stanze, ma tutte sono vuote. Inizio a preoccuparmi seriamente e, in evidente agitazione, mi giro intorno senza sapere bene cosa sto facendo e e all’improvviso trovo un bigliettino appoggiato sul tavolino posto di fronte al divano. Mi avvicino e lo preso in mano.

“Ciao Ale

Scusami se non ti ho aspettato, ma non riuscivo più a restarmene qui a piangermi addosso. Per colpa mia ho perso l’unico ragazzo che in tutti questi mesi mi ha fatto sentire vivo, e che io ho trattato come nessuno essere umano meriterebbe di essere trattato. Sono stato un verme e ora raccolgo quello che ho seminato: la solitudine. Ma non posso restarmene qui, non ce la farei. In questa casa ci sono troppi ricordi legati a Daniel e stare qui mi farebbe rivivere sia i bei pensieri che facevo al mattino quando mi svegliavo i giorni in cui avrei dovuto svolgere le lezioni all’idea di incontrarlo, sia la disperazione di quando lo mandato via e soprattutto la disperazione di essere tornato qui dopo averlo perduto per sempre.

Ho deciso pertanto di andare via. Passerò qualche giorno a casa di mia madre in attesa di terminare questa sessione di esami e poi provvederò a richiedere un trasferimento per l’università in cui lavorano Carlo e Giorgio per cercare di riprendermi da questa ennesima delusione della mia vita causata da me e cercare di andare oltre, anche se non mi farà facile dimenticare Daniel.

Ale grazie per tutto quello che hai sempre fatto per me, però adesso devo cercare di camminare con le mie gambe e lasciarti vivere la tua storia con Simone. Se vuoi sai dove trovarmi.

Con immenso affetto

Il tuo amico rompicoglioni

Manuel.”



Finendo di leggere quelle poche righe, il primo istinto è quello di correre da Manu e dirgli che non mi ha perduto, però vengo fermato nel mio entusiasmo dal non sapevo quale sia l’indirizzo della casa della madre. L’unica cosa da fare è tornare al pub e parlare con Ale, e scattando all’in piedi, torno all’auto.

Continua…