Racconti d'Estate - Acque Calde

Prologo
Il racconto di oggi è caldo come le acque in cui si svolge, sperando vi porti anche a voi un po' di calore, dato che questo giugno non si sta contrastinguendo per le temperature estive.
Buona lettura
Francesco Sansone


Acque Calde
-          Ma sono davvero calde – mi dice Sebastiano quando ci affondiamo completamente nudi all’interno di quelle acque calde, che da sempre sono luogo di ritrovo per noi gay. Questa è la prima volta che esco con lui. Dopo pochi minuti di conversazione, mi sono reso conto che non spicca di particolare intelligenza, ma è così bono che tutto gli è perdonato. Ci siamo conosciuti in chat e dopo un po’ di serate passate a parlare e ad eccitarci via CAM, abbiamo deciso di uscire ed eccoci qua, l’uno di fronte l’altro. Lo guardo perbene e noto ogni singolo tratto del suo corpo. Solido come una roccia, un viso squadrato ma con tratti dolci, occhi grandi come ciliegie di un celeste intenso proprio come il suo sguardo.
-          E cosa ti aspettavi? Non si chiamerebbero così diversamente, non pensi?
-          Hai ragione… scusa a volte me ne esco con frasi stupide… - e mentre lo dice vedo che distoglie lo sguardo da me.
-          Che guardi? – gli chiedo incuriosito.
-          Osserva pure tu – e mi indica cosa vedere  con un dito. Girandomi vedo due ragazzi che ci danno dentro. Uno dei due affondava la sua testa fra le gambe dell’altro che, con le mani sulla testa, lo guidava nei movimenti. – Pensi non ci abbiano visti? – mi chiede con un’espressione ingenua ma che me lo fa vedere ancora più sexy.
-          Io credo che sappiano che ci siamo, ma non si creano problemi
-          Dici sul serio?
-          Sì, qui non ci si crea di questi dubbi quando prende l’ormone.
-          E come lo sai?
-          Be’ diciamo che vengo spesso qui?
-          E pure tu ti sei lasciato andare come quei due?
-          Be’… sai… - neppure il tempo di finire la frase, che vedo che lui si alza e lasciandomi vedere tutta la sua nudità di fronte a me, con il suo membro all’altezza del mio viso, lo vedo avvicinarsi e afferrandoselo me lo infila in bocca. Non mi aspettavo tanta sfrontatezza, ma la cose mi piace e glielo dimostro e lui lo capisce emettendo gemiti di piacere. Con le mani, tocco la parte del suo corpo che in quella posizione riesco a raggiungere. Lui stesso vuole sentirle ed è sempre lui che mi fa infilare un dito dentro di se’, lasciandosi andare ed emettendo gemiti sempre più forti che attirano l’attenzione dei due tizi che abbiamo osservato.
-          Possiamo? – ci sentiamo dire da uno dei due e Sebastiano con un cenno del capo, gli da il benvenuto. Siamo tutti concentrati a soddisfare il suo piacere e lui chiede sempre di più. Mi fa stendere con la schiena sulla roccia e in meno di due secondi mi ritrovo a penetrarlo, agevolato anche dalla dilatazione che il vapore delle acque calde gli hanno regalato. Mentre si muove su di me, con una mano spinge uno dei due dietro. Vuole che anche lui  dentro, mentre all’altro gli offre la sua bocca. È un fiume in piena, un toro lasciato libero. Si muove, si dimena, gode e fa godere e nel suo volto c’è l’appagamento. Quando dico che sto per venire, si libera da noi, si stende sulla roccia e guardandoci con uno sguardo profondo e che mi fa vibrare, mi dice di venirgli sul corpo. A questa richiesta, mi liberò e poco dopo, anche gli altri due mi seguono. L’ultimo ad ammettere il suo seme e lui, che senza neppure toccarsi, si libera dal piacere. Dopo tutto ciò, si alza e si tuffa. Ai miei occhi appare come una creatura divina, gli altri due senza dire niente se ne vanno, mentre io aspetto che riemerga.
-          Ti sei divertito? – mi chiede, emergendo dalle acque calde
-          Direi proprio di sì. E tu?
-          Sì, molto. Adoro le acque calde. Ci tornerò presto. Tu verrai di nuovo con me?
-          Ci puoi giurare. – e rispondendogli questo, mi afferra e mi spinge in acqua con se'.