Un Nuovo Mondo - La nuova stagione. 64^ Puntata




64^ Puntata

Manuel
-          Allora che ne dici se torniamo a casa?
-          Sì, per oggi ne ho abbastanza della corsa. Non immaginavo che corressi ogni giorno per un’ora e mezza
-          Ormai i 30 sono vicini e se non mi mantengo, poi chi recupera più
-          Con quel fisico che ti ritrovi,  permettimi di avere dei dubbi sul fatto che tu possa ingrassare.
-          Be’, grazie.  Anche tu per essere un diciassettenne hai un fisico già definito
-          Ho iniziato ad andare in palestra quando avevo 15 anni, quindi è normale che abbia questo fisico.
-          Posso farti una domanda?
-          Spara
-          Come mai hai deciso di venirmi a cercare? Non sapevi neppure come avrei potuto reagire.
-          Lo so, però la voglia di conoscerti era tanta. Papà prima che morisse mi lasciò una lettera in cui mi parlava di un fratello più grande avuto con la moglie. Quando scoprii di essere il figlio illegittimo, rimasi sconvolto e la presi male.
-          Ma non è mica colpa tua
-          Lo so, ma a dieci anni non è facile assimilare certe notizie con una giusta lucidità.
-          Hai ragione. E come mi hai trovato?
-          Questa è stata la cosa più facile. Qualche mese fa, mi sono iscritto su facebook e facendo un po’ di ricerche ho trovato la tua pagina. Non sai quante volte sono stato tentato di scriverti un’e-mail o richiederti l’amicizia, però alla fine ho preso coraggio e mi sono deciso di prendere un pullman e venire qui. Sapevo che eri un insegnante dell’università e sono andato nella facoltà dove lavori e ho chiesto informazione alla presidenza e dopo non poche difficoltà, sono riuscito ad ottenere il tuo indirizzo. Così ieri pomeriggio, ho cercato di trovare l’indirizzo. Ero arrivato a casa tua nel pomeriggio, ma non c’era nessuno.
Sì, con Daniel e altri amici siamo andati a salutare un amico che è partito per cercare di riprendersi dopo la morte del suo compagno.
-          Ma è terribile. Sarà distrutto.
-          Sì, Alberto e Luca erano molto uniti. Una di quelle coppie a cui tutti sperano di assomigliare. Purtroppo la vita ci toglie gli affetti da un momento all’altro e noi non possiamo che accettare gli eventi, anche se con un dolore disumano.
-          Quando hai capito di essere gay?
-          Quando avevo più o meno la tua età.
-          E avevi qualcuno con cui parlarne?
-          All’inizio no, però poi ho incontrato Ale, Giorgio e Carlo degli amici cari che in qualche modo sono diventati la mia famiglia.
-          Sei fortunato. Io non ho mai avuto molti amici
-          E come mai? Un ragazzo come te è strano che non abbia tanti amici
-          Diciamo che non sono proprio il tipo che si mescola fra i suoi coetanei. A volte li guardo e mi sembrano così anni luce da me.
-          So cosa vuoi dire.
-          Diciamo che tu e Daniel siete i primi a cui dico apertamente di essere gay. E questo è merito tuo che ieri sei stato schietto con me e mi hai fatto capire che non c’è nulla di male nel dire apertamente di essere omosessuali. Non sai quanto ti avrei voluto accanto in questi anni.
-          Se avessi saputo di te, avrei fatto di tutto per crescere assieme.
-          Davvero?
-          Certo che sì.  So cosa voglia dire crescere come figlio unico e non avere un fratello con cui confrontarsi, scherzare, consigliarsi o semplicemente litigare.
-          Sì, però per me è stata più dura, perché io sapevo di te, ma non potevo averti  accanto lo stesso.
-          Però se vuoi da oggi possiamo recuperare.
-          Mi spiace dover andar via.
-          Perché non rimani qui?
-          Cosa?
-          Sì, puoi fare domanda di trasferimento presso una scuola della città e vivere a casa mia.
-          Ma Daniel come la prenderà
-          Come la dovrebbe prendere?
-          Non lo so… Non credo mi veda di buon occhio
-          Ma no… sarà solo impressione. Daniel all’inizio può sembrare burbero e distaccato, ma in realtà è un ragazzo buonissimo,pronto a vedere il buono in ognuno.
-          Ne sei sicuro?
-          Perché me lo chiedi?
-          Perché… non so come dirtelo…
-          Cosa?
-          Questa mattina mentre tu sei sceso a ritirare la posta mi ha detto di stare al mio posto?
-          Cioè?
-          Non so cosa intendesse dire… non vorrei che mi vedesse come una minaccia nel vostro rapporto
-          Ovvio che no! Forse avrai capito male
-          Può darsi… - dice senza troppa convinzione.
-          Sbaglio o non ne sei convinto?
-          No, no. Hai ragione tu, forse ho frainteso
-          Andiamo a casa e gli diciamo la nostra decisione. Vedrai che ne sarà felice.
-          Ok.
-          Dai andiamo

***

-          Siete tornati? – dice Daniel sentendoci aprire la porta
-          Sì.
-          Andrea e Fabrizio mangiano con noi.
-          Che bello. A proposito di buone nuove, ti dobbiamo dare una notizia che ti farà contento
-          Cosa? Che succede? Abbiamo vinto un altro soggiorno in un beauty center?
-          No, però è ugualmente bella
-          Allora dimmi, non fammi stare sulle spine
-          Ho proposto a Riky di trasferirsi da me.
-          Ah!
-          Sì, domani provvederemo a iscriverlo in uno dei licei della città e così potrà pure continuare a studiare.
-          E quando lo avete deciso?
-          Poco fa!
-          Ma non vi sembra una cosa un po’ avventata? Ne hai parlato con sua madre?
-          No…
-          Sono sicuro che sarà felice di saperlo. Anche perché tra poco lei partirà per sei mesi a Londra per un lavoro.
-          Perfetto! Era destino allora
-          Già! –  dice Daniel con una faccia non proprio felice
-          Che è quella faccia lì? Non dirmi che non sei contento.
-          No, no. Sai che non mi permetterei mai di discutere una tua decisione.
-          Allora che c’è?
-          Forse non ti piaccio io? – interviene Riky.
-          No, cosa ti viene in mente.
-          Lo hai sentito? Ti sei impressionato Riky.
-          Sono sollevato nel sentirtelo dire… dopo che stamattina mi hai detto di stare al mio posto, ho pensato che non ti piacessi.
-          Io cosa?
-          Sì, Riky pensa che tu gli abbia detto questo mentre io ero giù.
-          Ahhhh, ma io te l’ho detto per non fatti sparecchiare la tavola. Non mi sembrava giusto.
-          Visto? Che ti avevo detto? Tutto risolto allora – dico a mio fratello
-          Certo
-          Per me il problema non c’era – conclude Daniel.
-          Dai allora vado a fare la doccia prima che vengano i ragazzi. Riky, tu puoi usare l’altro bagno. Da quando Ale ha preso casa con Simone,  l’altro bagno non lo usa più nessuno. Puoi prendere la sua stanza. Domani se vuoi andiamo a comprare alcune cose per arredarla come più ti piace.
-          Non vedo l’ora.
-          Ok, a tra poco.


Daniel

-          Cosa gli hai detto?
-          Che ho l’impressione che io non ti stia simpatico. Ma poco fa mi hai confermato che non è così.
-          Senti moccioso, io non so che intenzioni tu abbia, ma stai attento a quello che fai.
-          Non mi spaventi, caro.
-          Neppure tu. Quindi stai attento e la prossima volta non te lo dirò come fosse un consiglio.
-          Staremo a vedere chi dovrà  fare attenzione fra noi due.
-          Vedremo.
Continua…
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani