Testati Clinicamente
Ed eccoci nuovamente qui, per un’altra emozionante ricerca tra le notizie più tetre e sconfortanti del web. Per questo articolo mi sono ispirato più che altro ad un commento lasciato da un utente sul pezzo della scorsa settimana, che appoggiandolo in pieno, esprimeva il suo sconforto nell’apprendere una notizia tale ma allo stesso tempo di tale banalità, visto che la Chiesa, si sa, ha sempre avuto determinate concezioni sull’orientamento sessuale “diversamente normale”.
Ho quindi fatto una ricerca più laica e i risultati sono stati ancora più terrificanti della notizia presentata lascorsa volta.
Ci si inorridisce spesso quando la chiesa con le sue parole di ammonimento condanna il mondo lgbt, perché quasi sembra siamo una razza decaduta nell’era in cui ci ritroviamo a vivere. Noi figli di lucifero, varchiamo le porte del paradiso nella nostra morte per ripiombare nella terra natia dell’inferno in fiamme per aver “scelto” di vivere una vita di vergognosa carnalità. Anche se ci stupiamo nel sentire quante parole toccanti ci vengono elargite dalla sfera clericale sul modo di condurre la nostra vita lontano da Dio, al peggio non c’è proprio mai fine. Quando a parlare di cure non sono più i sacerdoti ma la comune gente, come possiamo sperare in una progressione del pensiero positivo? Mi chiesi (che poi perché me lo domandai è ancora un mistero, pur sapendo la risposta): ci sarà forse al mondo qualche associazione non proprio cattolica o non affiliata alla chiesa che promulga comunque la “cura” di questa “malattia deviante” che è l’omosessualità? Ebbene c’è e precisamente si trova in Ecuador.
Notizia recente quella di aver individuato in questo Paese, che pur si professa liberale visto che tiene un registro delle unioni tra coppie dello stesso sesso, 207 cliniche atte a utilizzare metodi alquanto discutibili(che scempio di terminologia) per riportare il malato omosessuale sulla via della guarigione. Dopo questa estate di queste cliniche ne sono state chiuse 27, con l’impegno a detta del Governo di sradicarle tutte(e quando??). Queste “cliniche” si pregiano di esistere per aiutare i drogati a riabilitarsi(guarda un po’ ritroviamo il parallelismo droga-omosessualità) e al suo interno per chi è omosessuale(povero figlio) viene fatta una cura a base di… violenza! (è un nuovo farmaco a quanto pare, da ingerire sia a stomaco pieno che vuoto, tanto il fegato amaro te lo fai lo stesso, per via anale o per tutte le altre vie possibili, leggere attentamente il foglietto dei diritti illustrativi, tenere fuori dalla portata degli eterosessuali, dato con o contro la prescrizione del medico). Quindi tramite la violenza psicologica, fisica, emotiva, strumentale, e chi più ne ha non si risparmi a metterne il “malato” riprenderebbe a capire che ciò che provava per le persone dello stesso sesso è un comportamento deviante(questa terapia va oltre i miei parametri di logicità, dove sta la logica in tutto ciò??). Non mi pare si parli di intervento della chiesa in questo contesto, e nemmeno si può dire si stia parlando di un paese poi cosi retrogrado se si trova un registro delle unioni civili delle coppie di fatto, allora dove sta il perno difettoso in questo meccanismo sadico e ancora impunito?
Tra l’altro a quanto pare la promulgazione di questi centri di “recupero” è data dalla scuola. Gli insegnanti(mentori per la vita delle nuove generazioni e pozzi di scienza) condannano l’omosessualità e la promuovono a nuova malattia consigliando ai genitori dei figli omosessuali o presunti tali, di far fare a questi disgraziati la “terapia d’urto” per riprenderli in tempo. Una ragazza rinchiusa dalla famiglia in uno di questi centri è uscita solo dopo un anno che la madre capì cosa veramente le facevano(dopo due anni di reclusione, che io avrei fatto fare alla madre e alla famiglia per intero, tanto per evitare ci fossero ceppi che potevano sfogare dopo!) rimanendo incatenata per tre mesi subendo molestie di ogni tipo tra cui la doccia di acqua e urine. Come si può arrivati al 2011 e sentire ancora parlare di questi “campi di concentramento”, in un Paese dove l’omosessualità non è condannata tra l’altro(almeno non pubblicamente)?
Quindi l’abuso di potere non deriva da dogmi religiosi che vedono in questa sfaccettatura naturale della vita un pericolo per l’umanità, o l’assenza di Dio nell’esistenza. E non deriva nemmeno dall’ignoranza della gente che non acculturandosi non riesce ad aprire le porte del cervello a nuove concezioni e a nuovi modi di vedere la “normalità”. Il vero pericolo per l’omosessualità è dato quindi dal progresso e dalla cultura? Chi è più acculturato vede la diversità e ne vuole sottolineare i confini dalla “normaità” cosi da trovare un modo per reprimerla o curarla. Ci dobbiamo aspettare che tra le nuove malattie del secolo, definiti i mali dell’umanità come i tumori si possa vedere anche la dicitura “omosessualità”?
Attualmente in Ecuador si sta muovendo un’associazione, “Fundación Causana”, che cerca in tutti i modi di far aprire gli occhi al Governo dell’Ecuador per far chiudere tutte queste cliniche, con la speranza che di ceca rimanga solo la possibilità di rivedere uno scempio del genere.
Se l’istruzione è data in mano a questi falsi acculturati, cosa dovremmo aspettarci per il futuro, quando le menti di questi bambini-adulti saranno plasmate con la convinzione che il “male dell’anima” è più minaccioso di qualsiasi altra malattia?
Rubrica: Gianni
Grafica: Giovanni Trapani
Veramente sconcertante bisognerebbe portarlo all'attenzione della corte per i diritti umani.
RispondiEliminaSicuramente l'uso della violenza è sbagliato. Bisogna però aiutare le persone incerte a riflettere sulla loro identità. L'esistenza di certe pulsioni non significa, a mio parere, essere omosessuali. Può essere sintomo di una certa situazione o dovuta a determinate motivazioni e pertanto può forse mutare. E' questo che, secondo me, bisognerebbe comprendere, più che "curare" perchè il termine cura sottende l'esistenza di una malattia, che, in questo caso, non c'è. Per dovere di precisione, ci tengo a precisare che la stessa Chiesa cattolica, a differenza di quanto sostengono erroneamente molti, non considera l’omosessualità una malattia in quanto il catechismo della Chiesa cattolica, a tal riguardo afferma che: "Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali innate. Costoro non scelgono la loro condizione omosessuale; essa costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione.”
RispondiEliminaMassi
bisogna vedere se la Corte per i Diritti Umani avrà voglia di intervenire, purtroppo sono sempre più disilluso sulla buona coscienza dell'essere umano; basta un po' di potere e sembre che l'avidità di una persona affiora fregandosene di lottare per far funzionare le cose, al massimo lotta per far gonfiare più di quanto non sia già gonfio il proprio portafoglio!!!
RispondiEliminaSpero tanto che un abominio del genere sia sdradicato del tutto!!
P
Massi concordo pienamente con la prima parte del tuo commento. il fulcro del discorso sta proprio nella differenziazione tra omosessualità e perversione sessuale, la prima innata come dici giustamente tu la seconda dovuta ad un excursus di vita soggettivo, da analizzare caso per caso e risolvibile(se si trova un bravo analista con cui affrontarla). mi trovo in disaccordo con la seconda parte del tuo messaggio più che altro per il precedente articolo che ho scritto in cui citavo la fonte della pagina presa in esame, inconfutabilmente cattolica che cercava di vendere l'idea che l'omosessualità in toto è perversione, paragonandola e similandola all'uso di droga e alla vita deviata, e che quindi allo stesso modo delle cliniche ecuadoriane(forse con modalità meno ortodosse ma non per questo meno violente) si pensa erroneamente che "tutte" queste persone possano essere "curate".
RispondiEliminaP
Capita che alcuni esponenti del clero, sbagliando, esprimano opinioni difformi dal magistero della Chiesa. Si tratta del caso che hai citato nel precedente articolo. Io mi dissocio da questo modo di vedere l'omosessualità e sostengo, invece, l'opinione maggioritaria della Chiesa, secondo cui le tendenze omosessuali sono prevalentemente innate e, in ogni caso, non vanno curate perchè non si tratta di malattie.
RispondiEliminaMassi
Ciao Massi io non metto in dubbio che la maggior parte della chiasa la pensi come tu sostenga, però, conncorderai con me, ma le voci che provengono da essa sono sempre quelle di coloro pronti a calugnare e a mettere in cattiva luce l'omosessualità...
RispondiEliminaSe è vero che c'è una parte della chiesa che non pensa che l'omosessualità sia una malattia, questa parte ha meno voce in capito rispetto a quelle centinaia di esponenti che amano scagliarsi contro l'omosessualità per nascondere le proprie magagne.
Francesco
Certa stampa vuole passare questo messaggio, pertanto riporta solo le voci dei preti che si scagliano contro gli omosessuali (e contro la posizione ufficiale della Chiesa). Chi fa riferimento ad altri mezzi di comunicazione (non atei e non estremisti di sinistra) sa qual è la posizione vera della Chiesa.
RispondiEliminaMassi
Massi indubbiamente hai ragione tu, però se tanti esponenti della chiesa non facessero tali dichiarazioni, quella cert stampa che tu attacchi non le riporterebbe
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