Racconti Brevi - Mi mancherai.. mi manchi! (edizione riveduta e corretta)

Prologo
Su suggerimento di Toby, uno dei lettori di Il mio mondo espanso, ho apportato delle modifiche ad uno dei racconti che lo scorso mese, vi ha maggiormente colpiti. Vi invito a leggerle per notare le differenze e perché no, dire quale delle due versioni, sia quella "buona".
Francesco Sansone

Racconti Brevi



Mi mancherai.. mi manchi!
(edizione riveduta e corretta)

“Scivola, scivola va’ via, non te ne andare”, le note della canzone jazz suonano ad un volume così alto, da non riuscire a sentire neppure i miei pensieri. Sono qui, disteso sul divano, a cercare di non pensare, a cercare di andare avanti. Il tuo viso non riesce a lascarmi in pace. Mi basta chiudere gli occhi per rivederti.


- Mi spiace, non volevo finisse così…

Quella frase è presente nella mia mente anche più  del tuo viso. Mi sono sentito dire quelle parole così, all’improvviso. Non avevi mai detto nulla, non avevo mai pensato a niente e tanto meno a questo finale. Questo finale che mi avrebbe separato da te per sempre.

Aumento il volume e aumenta il mio vuoto. Bevo. Voglio dimenticare, voglio dimenticarti. Non è stato giusto avermi lasciato qui da solo. Mi avevi giurato che per niente e per nessuno al mondo mi avresti lasciato, e invece lo hai fatto e ora sono qui a cercare di non pensare.

- Mi spiace, non volevo finisse così. Ti prego non fare questa faccia…

E che faccia avrei mai dovuto fare? Ti avrei preso a schiaffi. Mi stavi dicendo che mi dovevi lasciare e io non dovevo fare quella faccia? Che espressione avrei dovuto assumere? Sono solo, non ho più nessuno, non ho te. Sento la mancanza di quello che mi davi. Il tuo amore, il tuo corpo, il tuo sorriso. Ho perso tutto. Ho perso anche me. Ormai resta solo un involucro vuoto. Hai cancellato tutto quello che avevamo costruito. Ora sono qua a cercarti ma non ti vedo.

- Mi spiace, non volevo finisse così. Ti prego non fare questa faccia. Ė già dura per me…

Per te era difficile e io cosa avrei dovuto dire? Mi hai tenuto all’oscuro di tutto. Hai fatto tutto senza di me. Ma come sei riuscito a non dirmi nulla. Da quanto tempo ti portavi questa storia dietro? Come hai fatto a guadarmi negli occhi, con quella tua tipica tranquillità, e nascondermi la verità? Te ne sei uscito dicendo che era già difficile. Vai al diavolo… E ora io che faccio? Come posso andare avanti? Come posso far finta che tu non sia mai esistito? Mi sta scoppiando la testa, non voglio pensare, non voglio pensarti, anche se in realtà ti voglio pensare, voglio pensarti. 

- Mi spiace, non volevo finisse così. Ti prego non fare questa faccia. Ė già dura per me. Ti prego voglio ricordarti con il sorriso…

Il sorriso? Cos'è il sorriso? Tu me lo hai dato e te lo sei ripreso. Ora sono qui con le lacrime che cadono lungo le gote, ormai rosse e calde come il fuoco, che mi fanno provare un brivido, quando sentono la scia che scende dagli occhi. Non puoi lasciarmi così. Come faccio adesso senza di te? Tu mi hai insegnato a vivere, tu mi hai insegnato ad essere felice. Come posso adesso continuare a fare tutto questo senza di te? Chi mi darà la spinta e il coraggio di fare tutto? Io da solo non ci riesco. Non voglio riuscirci senza di te. Ho bisogno di te.

- Mi spiace, non volevo finisse così. Ti prego non fare questa faccia. Ė già dura per me. Ti prego voglio ricordarti con il sorriso. Dammi un bacio.

Un bacio? Mi hai chiesto un bacio? Come potevi pretendere che io ti dessi un bacio? Te ne ho dati per sessantacinque anni. Ti ho dato tutti i baci che volevi e che volevo darti, ma in quel momento non potevo. Non potevo darti un bacio, non potevo darti quel bacio. Non sarebbe stato come gli altri. Non potevo darti quell’ultimo bacio.

- Mi spiace, non volevo finisse così. Ti prego non fare questa faccia. Ė già dura per me. Ti prego voglio ricordarti con il sorriso. Dammi un bacio. Ti prego, non ce la faccio più. Sono stanco. Dammi un bacio. Ti prego non farmi spegnere senza aver sentito le tue labbra. Mi mancherai, per davver …

Mi basta chiudere gli occhi per rivederti e farmi sentire che mi manchi. Sono qui, sul divano, a non pensare, a cercare di andare avanti. Il tuo viso non riesce a lascarmi in pace. “Scivola, scivola va’ via, non te ne andare”, le note della canzone jazz continuano a suonare.