L'angolo di P - La prima volta non si scorda mai
Prologo
Cari amici,
siamo finalmente arrivati alla conclusione di questa trilogia legate soprattutto alla figura della prima volta, intesa in questa accezione come primo bacio, o il primo caffè con panna(non ne sono seguiti altri attualmente e per fortuna direi) e quindi non posso che ultimare la mia narrazione e il mio “sputtanamento” con la prima volta intesa come tutti la conosciamo. Non ho pagine di diario per questa nuova esperienza quindi in questo caso mi affido volentieri(ma anche no) ai miei ricordi ancora nitidi comunque(anche perché sono passati solo otto mesi) e ve la racconto in anteprima. Come per le precedenti “puntate” il co-protagonista di questo esordio carnale è sempre Fede, è a lui che devo il mio stato di sbrinamento dell’attività sessuale, a lui devo la mia percezione carnale, e gli devo anche un bel pugno sullo stomaco perché i mesi che seguirono sono stati un po’ frustranti. Ma adesso vi lascio a questo nuovo e ultimo capitolo di questa storia….reale e carnale!!
Gianni
Locandina realizzata da Giovanni Trapani.
Tutti i diritti riservati
Con Fede le cose andavano molto bene nella settimana successiva a quel passionale incontro dove ho conosciuto il lato carnale di me, l’animale che per anni si è dovuto nascondere perché aveva troppa paura per farsi notare di giocare in quel gioco pericoloso che è il relazionarsi con la vita e le persone. Ci sentivamo spesso via cellulare, per il suo lavoro ci si vedeva poco nella prima settimana ma era presente nei miei pensieri, e io a quanto pare lo ero nei suoi. Il sabato successivo all’incontro del caffè con panna io avevo organizzato una cena con i miei amici più cari a casa di una mia zia, che non si trovava la. Chiesi in maniera del tutto naturale a Fede se volesse aggregarsi, almeno dopo cena per passare un po’ di tempo insieme. Dovevo ritagliarmi un po’ di tempo anche per lui, la mia smania di conoscerlo sempre più si faceva presente in me e il fatto che non ci fossimo visti tutta la settimana mi metteva in agitazione perché credo sia normale avere i primi tempi una grande curiosità di conoscere la persona che è entrata a far parte dei tuoi pensieri; e oltre alla curiosità si aggiungeva il forte desiderio di poter passare del tempo con questa persona. Lui mi disse in quella circostanza che era impegnato ma che se si fosse liberato in tempo sarebbe passato a farmi un saluto. Quella sera i miei amici conobbero Fede, di cui a dir la verità non ebbero una buona impressione(ne tanto meno lui posso dire si era posto nel migliore dei modi!). Io ero felice però di quella circostanza, anche se sono sempre stato un tipo che pensava che prima avrebbe dovuto conoscere da solo la persona conquistata e poi magari piano piano renderlo partecipe della mia vita amicale. In quell’occasione visto il mio desiderio di vederlo, ruppi il compromesso con me stesso e le mie convinzioni e decisi di dare a Fede la possibilità di conoscere preventivamente anche una delle parti più importanti della mia vita. Dopo che se ne andò non vi sto a dire i commenti, sembravamo tante comari seduti tutti intorno alla tavola rotonda a discutere del chi fosse, del come si comporta, del cosa pensa e di altri dettagli. In quest’altro frangente mi chiamò per darmi la buonanotte e inaspettatamente per chiedermi se ci si voleva vedere la sera successiva per prenderci un caffè magari nella stessa location di quel sabato. Un chiaro invito a voler approfondire la conoscenza sessuale? In quel momento accettai senza pormi troppi quesiti, o meglio senza volermeli porre. Cosi arriviamo alla domenica del 14 marzo, precisamente alla sera di quella fredda domenica. Scesi da casa appena Fede mi disse che era arrivato sotto il mio portone; ero più che vestito ero imbottito perché in quel periodo il la temperatura esterna era prepotentemente fredda(per come siamo abituati noi palermitani)... il tempo di salire in macchina io già iniziavo a pentirmi di aver messo tutti questi strati di sopra per quanto la mia temperatura corporea fosse vertiginosamente salita. Sapevo che quella sera non ci saremmo fermati al solo caffè, sapevo che non avremmo solamente giocato stuzzicandoci carnalmente, sapevo che l’aver detto ai miei amici che non avrei fatto niente iniziavano ad essere solo parole di echi lontani. E la paura si impadronì nuovamente di me. Paura di farmi male, di non essere adeguatamente e naturalmente bravo, di non essere all’altezza. Cercai di non pensare a ciò che potesse succedere e decisi di parlare, facendo scorrere le mie parole senza nemmeno pensare a cosa potesse uscirmi dalla bocca e a come potesse uscire e nello stesso momento pensavo ad un argomento che avrebbe dovuto seguire quello successivo. In quell’istante mi sono sentito del tutto costruito, sembravo un robot a cui avevano dato delle istruzioni da eseguire ma senza metterci l’essenza fondamentale per una buona comunicazione: l’anima. Arrivammo quindi sotto casa di mia zia; in quella occasione dissi sia a mia zia che a mia madre se potevo andare li con i miei amici per vederci un film dato che mia zia risiedeva a casa mia. Realizzai che era la prima volta che avevo orchestrato una scena teatrale del genere, ma non avrei potuto fare altrimenti per vedere il ragazzo che mi affascinava tanto. Appena scesi dalla macchina l’ondata di freddo che mi investi ebbe lo stesso effetto di un macigno tiratomi di sopra: fermò le mie azioni, fermò i miei pensieri e anche le mie parole; il mio corpo e la mia mente entrarono per un attimo in stand by e isolarono il resto del mondo dalla mia coscienza; quella lucidità che isolava il mio inconscio dal resto del mondo mi diede il tempo di razionalizzare ciò che stavo facendo e che avrei potuto fare. Mi sarei veramente spinto fino a perdere la mia verginità cosi, con una persona che conoscevo appena? Non ebbi il tempo di rispondermi; una mano sulla spalla mi desto da quel torpore, Fede mi riportò alla realtà. Quando salimmo le scale e mi accinsi ad aprire la porta cercavo di fare il minimo rumore, il palazzo in cui vi è la casa di mia zia è abitato da parenti quindi cercavo di essere il più discreto possibile per non far incuriosire nessuno. Entrati in quel tiepido luogo mi sono subito diretto verso la macchina del gas nel’ampio soggiorno – cucina e iniziai a preparare il caffè. Fede nel frattempo parlava della casa, dei mobili che l’arredavano, di politica, del suo interesse per l’arte e l’arredamento antico; io ascoltavo e riempivo la base della moka con dell’acqua, riempivo il filtro con il caffè, avvitavo la moka e infine la mettevo sul fuoco. Giratomi per vedere dove fosse finito me lo ritrovai davanti ai miei occhi che fulmineo mi avvinghiava tra le sue braccio a cercava le mie labbra che al tocco con le sue esplosero di calore. Restammo vicino la macchina a gas che lavorava per far si che il caffè salisse, abbracciati l’uno all’altro e a scambiarci teneri baci. Al naso sovvenne un forte aroma di caffè e sentivo in lontananza un ribollire di liquido; l’aroma del caffè mi aveva svegliato da quel dolce perdermi tra le braccia di Fede, la bevanda rigeneratrice era pronta.
Bevuto il caffè sul divano, l’uno accanto all’altro ma girati in modo che i nostri sguardi si incrociassero, continuammo a parlare fumando una sigaretta(si dice che la sigaretta dopo il caffè è la morte sua… appoggiavamo quella corrente di pensiero). La sigaretta segnava quel confine invisibile, quel lasso di tempo in cui sia io che lui rimanevamo a debita distanza letteralmente fisica e non comunicativa; i miei occhi e i suoi si scrutavano, lui sapeva che mosse fare, io diversamente dovevo studiare lui. Il tempo di finire la nostra fumata rituale e mi ritrovai senza neanche rendermene conto con la testa sul petto di Fede, mentre lui mi accarezzava la testa e la schiena io mi sentivo cosi protetto e appassionato. Alzai il viso verso l’alto per incontrare il suo sguardo, ma non era tanto quello a cui volevo avvicinarmi. Semi disteso per come era lui dovette inclinare verso il basso il suo viso e nuovamente le nostre labbra si salutarono. Piccoli baci, pochi secondi e poi….fuoco puro! Animali in un divano che bramano il potere, lui che mi spingeva a distendermi e io che mi giravo portando lui a stare sotto di me, e intanto il mio cervello ricominciava a pulsare di dubbi e domande, e i nostri membri invece pulsavano di vita e energia pronti ad uscire. Le sue mani forti e decise che cercavano di toccare la mia pelle sotto i vestiti, il mio sedere il mio membro. Le mie mani tremanti che facevano lo stesso sul suo corpo. Stavo perdendo nuovamente il controllo di me, nuovamente dal buio della mia coscienza l’animale carnale che c’era in me iniziava ad avanzare e ringhiare. Sotto il mio peso Fede mi guardava estasiato, era in mio potere, conducevo io il gioco o forse stupidamente pensavo questo, o forse astutamente lui mi fece pensare ciò. Mentre ci baciavamo con ardore gli sbottonai i pantaloni e nel frattempo da sotto ma non sottomesso lui facevo lo stesso con me. Riprovai l’ ebbrezza fisica e mentale del primo incontro, ma stavolta i nostri movimenti erano più liberi. Baci, abbracci, parole dolci e forti, sussurrate come se fossero segreti da non dover svelare, e… appassionati giochi di sesso che suggerivano fossero solo l’inizio. Ci ritrovammo spogliati avvinghiati l’uno all’altro in piena libertà. Era il momento, oramai ero fuori controllo, volevo senza ombra di dubbio interrompere quella verginità per troppo tempo caratteristica fondamentale della mia vita. Non mi chiedevo più come sarà, come sarò, e se ne sarò all’altezza; la mia domanda era semplicemente quando avverrà. La domanda ebbe una risposta immediata perché in quel momento Fede mi spinse sempre con dolcezza me fermamente ad adagiarmi sul divano mentre stimolava il mio lato B e mentre mi baciava senza dosare la passione ma lasciandola libera di sfogarsi. Io con la stessa passione ricambiavo i suoi baci e le mie mani oramai avevano conosciuto ogni parte del suo corpo e continuavano a scorrere su di lui, non sazie di quella conoscenza. Il silenzio calò su di noi; mi diede un ultimo bacio e staccò le sue labbra dalle mie. Alzò la schiena senza staccare i suoi occhi dai miei, che lo guardavano bramoso di sentirlo in tutta la sua virilità. alzai le mie gambe per dargli il modo di poter entrare in quei luoghi che probabilmente lui conosceva bene ma che io avevo cosi tanta voglia di conoscere. Lentamente ma con determinazione entrò in me. Lentamente ma con fermezza spinse e si avvicinò nuovamente al mio viso. Lentamente ma con sonorità sentii i nostri respiri crescere di intensità. E non proprio lentamente io persi la connessione già flebile con il mondo. Solo una piccola voce dentro di me ancora trovava la forza per appellarsi alla mia coscienza. Mi domandava perché bruciare questo momento, perché non ho voluto aspettare. Dentro me questo fastidio disturbava la mia estasi. E mentre Fede passionale mi incitava a venire e incitava se stesso all’estasi del sesso, io mi trovavo in un limbo di piacevole perdita dei sensi e di degradanti domande reali. Il suo processo culminò in un gemito sottile ma senza sosta il calore che sprigionò quasi mi ustiono la pancia e il petto. Il mio apice in quell’occasione non lo raggiunsi. Mi rimase solo una continua linea di eccitazione mista alla felicità di aver scoperto il mistico piacere carnale, anche se non pienamente gustato. Tornati alla realtà, la flebile voce dentro me si riappropriò del suo territorio. E dopo esserci puliti dei segni della carnalità, siamo stati a parlare io e Fede abbracciati sul divano di mille cose diverse. Ma dentro me mi chiedevo come mai ciò che pensavo dovesse succedere la prima volta non successe. Come mai mancava quella magia che avvolge i sensi e amplifica le sensazioni! Come mai la mia prima volta al di là del fuoco della passione mi lasciava cosi… interdetto.
Due settimane dopo sono riuscito a dare una risposta a tutte quelle domande: con Fede le cose dopo quell’incontro non sono andate poi cosi bene; mancavano le sue telefonate e si faceva sentire veramente poco; se gli chiedevo di uscire diceva di essere impegnato o stanco, ritagliandosi un po’ di tempo il sabato successivo in cui ci ritrovammo quella volta a casa mia a fare nuovamente sesso; alcune cose che lui mi disse all’inizio della nostra conoscenza non risultarono essere vere; e io iniziai a capire che forse per lui ero solo una persona gradevole con cui scopare di tanto in tanto. Fu cosi che dopo un lungo messaggio di rancore e rabbia gli chiesi di andarsene a fanculo. Ho sofferto un bel po’ per questo addio cosi radicale, ma era l’unico modo per evitare di bruciarmi ancora. Imparai a conoscere Fede è vero ma nella sua vera essenza; quella di una persona squallida che ti inebria di parole dolci e promesse vane con fare suadente per arrivare ad ottenere ciò che vuole senza mettersi in gioco mai. Ma visto che le cose si fanno in due non posso che rimproverare anche me stesso per la mia imprudenza e superficialità, e forse anche per la smania di bruciare un cammino che è sempre fondamentale per la conoscenza perché impaziente di riprendermi le esperienze che nella mia adolescenza non ho fatto. Ad oggi comunque Fede continua ad essere l’infame numero uno. Non ha risposto al mio ultimo messaggio che gridava anche un chiarimento e ha taciuto per cinque mesi. Solo alla fine di questa estate si è fatto risentire, come se nulla fosse, dicendomi dopo un mio plausibile attacco, che non aveva avuto il coraggio di affrontarmi per quello che mi aveva fatto… si commenta da se credo! Se devo prendermi il buono da tutto ciò posso dire di aver comunque sconfitto molti dei disagi che aleggiavano nel mio animo e ho imparato ad essere anche più prudente…
E cosi si conclude la mia rassegna delle prime volte e la mia epopea con Fede che è risultato il primo stronzo in campo sentimentale incontrato all’età di 29 anni ma che ha sancito l’adolescenza delle mie emozioni. La prima volta, magico momento di condivisione carnale… che si rivela per me solo in normale sesso se non si riesce a trovare la chiave di volta che fa sprigionare energia dagli animi che la condividono: la magia della comunione di anime affini!
Fortunatamente la prima volta si ripete nel tempo e per ogni storia quindi la speranza di avere una prima volta davvero “magica” non mi abbandona... e spero tanto di poter dire un giorno:
“… Il naufragar mi è dolce in questo mare…”
Alla prossima
Gianni
Bello bello bello questo racconto!!! La mia prima volta è stata SQUALLIDA è dir poco ahimè... anzi direi che fin ora non ho mai provato quella sensazione di UNIONE FISICA E MENTALE che spero di provare in un futuro non troppo lontano...
RispondiEliminaMa probabilmente la mente ha bisogno di altro che non sia l'attrazione carnale per "confondersi" con quella di un'altra persona in quei momenti!
Grazie, sono contento ti sia piaciuto!! =) per quanto magari la mia prima volta non sia stata squallida non posso nemmeno dire sia stata splendida o speciale, e mi trovi d'accordo nel tuo pensiero: la mente ha bisogno di altro oltre l'attrazione carnale per far si che l'estasi del mmomento sia appagante al cento per cento!!
RispondiEliminaUn saluto
Gianni
Grazie di aver raccontato quest’esperienza nella tua maniera espressiva, come sempre, di raffinata eleganza poetica. Anche in quello “stronzo” scorgo un qualcosa di liricamente struggente e passionale :-)
RispondiEliminaLa questione della verginità mi perseguita ultimamente causandomi uno stato di confusione totale con tanto di fobie, disordine mentale e stress emotivo, sic!
Quindi per la necessità di un confronto, avrei diverse domande da rivolgerti, sentiti libero di non rispondere se troppo invadenti:
1) L'importante è averla fatta questa prima esperienza carnale - comunque sia - indimenticabile. O pensi che sarebbe stato meglio non cogliere affato quest’opportunità e rimanere vergine?
2) Pensi che anche Fede abbia sofferto a modo suo per questo addio?
3) Ti penti di aver avuto la tua prima volta a 29 anni anziché nell’adolescenza?
4) Credi che quest’esperienza ti abbia aiutato a maturare?
Se sì, in quali termini?
5) Ritieni veramente che ci debba essere una “magia che avvolge i sensi e amplifica le sensazioni” la prima volta?
6) Quanto ti hanno aiutato gli amici a superare questo periodo?
7) ...a quando il prossimo caffè con panna?
Saluti!!
@Francesco: scusa se ti sto inquinando il blog con le mie menate.
@ toby ma stai scherzando??? lo scopo dei miei blog è quello di essere un punto di riferimento per tutti e per tutto, quindi non privarti MAI di chiedere aiuto o semplicemente un confronto ^_^
RispondiEliminaFrancesco
@ toby: come sempre grazie per i tuoi lusinghieri complimenti =).
RispondiEliminaAndrò subito a rispondere alle tue domande che non sono per niente invadenti, anzi sono contento che tu cerchi un confronto e se posso esserti di aiuto o di chiarimento mi fa ancora più piacere!
1. la prima è proprio tosta! Se avessi potuto scegliere avrei scelto un atto carnale intriso di magiche sensazione, quindi avrei scelto sicuramente il fare l'amore e non il fare sesso; in quel contesto c'era il trasporto passionale; l'attrazione fisica ed empatica verso Fede, ma sapevo che non potevo parlare di un bene più profondo e men che meno di amore. Per quello che poi mi ha insegnato questa esperienza e per il superamento di tutti quei disagi che mi assillavano lo rifarei, perché se sono dove sono ora lo devo anche a questa esperienza!
2. a questa ti rispondo con un secco NO. Fede non è il tipo che soffre per questo, chissà quanti agganci avrà avuto nel frattempo se non durante la piccola parentesi mia. E’ stata una persona molto enigmatica e sfuggente, avrei dovuto capire da li che questa pseudo-storia non sarebbe durata a lungo.
3. sicuramente ho perso una parte della vita importante e formativa; però abbiamo capito tramite la mia storia e le storie di altre persone che non c'è età per imparare; bisogna solo entrare nell'ottica che non ci si deve far prendere dal panico ma giocare d'istinto e lasciarsi andare; ad esempio lo dissi qualche settimana avevo una "fottuta" paura di baciare una persona perchè non sapevo baciare e non volevo apparire maldestro o incapace. ricordi come ho descritto il primo bacio? a un certo punto mi dissi a me stesso, pazienza se dovesse andare male ci penserò dopo e quando avvenne non ne ho capito niente, mi sono solamente lasciato andare; in quell’istante in cui avviene non pensi più a come sarai giudicato o a giudicarti, semplicemente baci, semplicemente gusti il momento. Tra l’altro col senno di poi(so che è comodo da dire adesso) ti posso dire che se queste cose sono capitate ora probabilmente è perché solo ora avrei potuto fronteggiare tutte queste “sfide”.
4. senza ombra di dubbio ogni esperienza ti aiuta nel percorso della tua vita. Personalmente mi ha aiutato a essere più prudente; c’è voluto un po’ di tempo, all’inizio dopo la “rottura” con Fede mi ero eclissato un po’ nella ricerca di una “perla rara”, però col passare dei mesi, l’appoggio degli amici e il loro spronarmi, e il mio naturale riaffacciarmi al gioco virtuale della conquista, mi hanno portato a mettermi nuovamente in gioco con nuove consapevolezze, con più sicurezza e sfacciataggine e soprattutto con più senso critico nel scegliere le persone con cui comunicare!
5. sia nella prima che in tutte le altre volte =). Ovviamente è soggettivo questo mio pensiero; personalmente mi accendo facilmente ma il problema si pone quando devo toccare l’apice dell’estasi: senza certe caratteristiche, senza un certo feeling, senza certe emozioni difficilmente concludo il mio percorso e ne ho avuto tra l’altro la prova tangibile di ciò =)
6. sono stati fondamentali! Sono una risorsa unica in queste questioni: certo il lavoro vero e proprio lo devi pur sempre compiere tu per risollevarti, scrollarti la polvere di dosso e continuare il tuo cammino, ma poter contare su gente che ascolta le tue paturnie e ti da punti di vista differenti a cui aggrapparti oltre i tuoi non è da poco, due di loro li conoscete già, non li ringrazierò mai abbastanza per la loro amicizia =)
7…..ehehehe!! io spero il più tardi possibile!! =)
il mio augurio è che le tue fobie, il tuo stress emotivo, e il senso di disordine mentale si dissipino presto!!
Un saluto e un grande in bocca al lupo!
Gianni
Concordo con chi sostiene che è scritta davvero bene..rinnocvo ogni volta i miei complimenti ^-^.
RispondiEliminaPosso dirti che a te è andata meglio di me ehehehe!. credo anch'io che quel voler recuperare il tempo perduto, quel desiderio così forte di vivere quello che siamo, assecondare gli istinti ed assaggiare i bramati sapori, porti a volte a commettere quelli che poi chiameremo errori...ma credo che ,se ci sono stati, evidentemente avevamo bisogno anche di quegli errori per conoscerci un pò di più.
Un bacio Nico.
Grazieeee Gianni!
RispondiEliminaMi son letto le tue risposte più e più volte ieri notte. Volevo ringraziarti scrivendo qualcosa di più di un semplice grazie, me temo che qualsiasi cosa scriva, suoni banale.
Quindi, di nuovo GRAZIE e a "più tardi"!
@Francesco:
Buongiorno. Grazie anche a te :-)
@ Nico: e io rinnovo ogni volta i ringraziamenti per le tue parole =). concordo con quello che hai detto, gli errori o quanto meno gran parte di quelli che commettiamo a lungo andare e visti con il senno di poi diventeranno esperienza ai nostri occhi e per la nostra anima, forse indispensabili per la nostra crescita e la più chiara consapevolezza di noi!
RispondiEliminaUn bacio
Gianni
@ Toby: figurati toby!! ;) so benissimo quanto dubbi e paure possono paralizzare l'azione e il cammino personale; scrivere, condividere e parlarne serve anche a me per continuare a crescere e se può servire ad altri anche solo per conforto io sono ben contento di poter condividere la mia vita e le mie poche esperienze!!
RispondiEliminaUn saluto e una buona giornata!!
Gianni
E' la prima volta che entro nel blog perché un mio amico mi ha detto di leggerlo di tanto in tanto...dopo un po' di indecisioni mi sono fatto convincere e ne è valsa veramente la pena! Questo racconto mi ha scosso moltissimo, perchè la mia prima volta è stata una tragedia nel senso proprio del termine. Ricordo che il ragazzo nemmeno mi piaceva tanto, ma che, siccome era il primo ad avermi regalato un po' di attenzioni, alla fine mi sono deciso ad accettare le sue avances. Purtroppo, nel bel mezzo del petting, mi sono tirato indietro, ma lui non ha voluto RISPETTARE IL MIO RIFIUTO e mi ha praticamente violentato. Non intendo dire che mi ha picchiato o altro, però mi ha forzato e fatto anche male dentro e fuori. Io, dopo un po', non ho nemmeno cercato di divincolarmi...ho preferito stare fermo e zitto finchè non avesse terminato. E' stato il momento peggiore della mia vita, quando, dopo, se n'è andato, buttandomi letteralmente fuori dalla macchina Dopo quell'esperienza ho avuto gravi problemi a riaprirmi, anche se, adesso, sono felicemente fidanzato da 2 anni e le cose vanno molto bene!
RispondiEliminaComplimenti per il blog ed a Gianni, che spero di vero cuore adesso abbia trovato la sua strada per essere felice. Le esperienze servono a crescere sempre ed in ogni caso.
Un bacio grande
Ciao Ralph mi fa piacere sapere che sei rimasto piacevolmente colpito dal blog, per questo ti invito a visitarlo tutte le volte che vorrai...
RispondiEliminaIl breve racconto della ta prima volta, mi ha colpito molto, perché ricorda qualcosa che io stesso ho vissuto e di cui ho voluto parlare per metterla a servizio di tutti, perché credo che leggere e scoprire che certe cose capitano a tanti possano aiutano a non sentirsi soli. Il male interiore è più forte di quello fisico, lacera per molto più tempo, l'importante è imparare dalle esperienze e capire cosa si vuole.. e vedo che pure tu, dopo un po' di tempo, hai trovato la tua felicità col tuo compagno ^_^
A presto e buona notte
Francesco Sansone
@ Ralph79 hai detto bene, quella di cui parli anche se non ci sono atti fisici estremi che obbligano al volere, è pur sempre una violenza; mi spiace davvero tu abbia dovuto subire tale esperienza. Penso però anche a quelli che come te sono incappati in questo tipo di gente(...o bestie?!) e a quanti non si rialzano più da una situazione del genere, e credo che il fatto che tu abbia voluto condividere questa tua esperienza con noi, risulti essere di grande importanza perchè può essere letto come un messaggio di speranza. Certe ferite non si rimargino e continuano a sanguinare, ma la vita se lo si vuole può regalare sempre un raggio di Sole e nel tuo caso ho letto che lo hai ricevuto e sono siceramente contento di ciò, con l' augurio che non ti abbandoni più e illumini per sempre la tua vita!!
RispondiEliminaGrazie per i complimenti!! ...riguardo la tua speranza nei miei confronti di cui ti ringrazio, ti posso dire che sono sulla strada giusta forse per la felicità =)
Un bacio
Gianni