Matrimonio gay e l’italico pensiero politico

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Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Come sapete tutti, lo scorso 22 maggio, in Irlanda un referendum ha fatto sì che il matrimonio omosessuale rientrasse nella costituzione dando la possibilità alle coppie LGBT di aver riconosciuto un diritto ugualitario. Se consideriamo che  si tratta di uno degli Stati più cattolici del mondo,  l’Italia, che usa la chiesa come uno dei principali impedimenti per emanare una legge che permetta alle coppie dello stesso sesso di sposarsi, appare più che mai ridicola. Il nostro Paese è, assieme alla Grecia, alla Polonia e alla Romania, fra i 9 Stati dell’Unione Europea che non prevede nessun tipo di riconoscimento a livello nazionale più per colpa delle personali idee dei politici che per volontà degli italiani. Infatti, secondo un sondaggio del 2014, il 52%  della popolazione è favorevole al matrimonio gay, ma questo sembra non importare alla nostra classe politica. Sebbene il governo Renzi parla di approvare entro l’estate un modello di legge simile a quello tedesco, che permette alle coppie lgbtq di avere molti dei diritti delle coppie sposate, ancora non c’è nulla di certo. L’unica cosa certa sono le opinioni delle varie opposizioni che arrivano all’indomani di quanto accaduto in Irlanda. Leggiamone alcune...

Lo trovi qui 

Angelino Alfano"La nostra posizione è chiara: sì alle unioni civili, sì al riconoscimento dei diritti delle persone con un rafforzamento patrimoniale di questi diritti, no alla equiparazione al matrimonio, no alla reversibilità della pensione, no alle adozioni dei figli"
 
Maurizio Sacconi: “Neppure un referendum potrebbe estendere l'istituto del matrimonio alle coppie omosessuali perché la Costituzione lo riserva alla famiglia naturale in quanto aperta alla procreazione. Cosa diversa è riconoscere alle persone che convivono diritti e doveri di mutuo soccorso morale e materiale. Non, tuttavia, le adozioni nel nome dei diritti dei minori, nè la pensione di reversibilità perchè connessa alla potenziale procreazione e cura dei figli.”

Matteo Salvini: “Per le coppie gay sono disponibile a ragionare di diritti, però il matrimonio prevede l'uomo e la donna e il bambino dal mio punto di vista deve essere adottato da una mamma e da un papà”


Come avete potuto leggere da voi, Alfano, Sacconi e Salvini sono tutti disposti a garantire le unioni civili, l’importante è che non si parli di matrimonio né tanto meno di adozioni.
Non voglio soffermarmi molto su quest’aspetto, tuttavia ci sono delle cose che non mi sono chiare e le vorrei dire, magari per avere una spiegazione da voi.

La prima è che non capisco il bisogno di fare la distinzione fra unioni civili e matrimonio per un mero cavillo utile solo a mantenere la distinzione fra cittadini di serie A e di serie B. Non fatemi discorsi sull’etimologia della parola, sul fatto che il matrimonio indichi l’unione fra uomo e donna atta a procreare perché, se così fosse, bisognerebbe annullare i matrimoni di quelle coppie eterosessuali che, sfortunatamente per loro,  non possono avere figli.

La seconda è l’accanimento contro l’adozione. In Italia già esistono famiglie omogenitoriali e i dati dimostrano che i figli di genitori dello stesso sesso non hanno problemi. Inoltre molti gay sono zii e zie e molti nipoti passano intere giornate con loro e vi assicuro, per esperienza personale, che non sono traumatizzati nel vedere due zii stare abbracciati o darsi un bacio. I bambini non hanno pregiudizi a differenza dei grandi e non lo dico tanto per avvallare la mia tesi, ma è un dato di fatto.

http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
Adesso anche in ebook. Qui

Per concludere vorrei dire un’ultima cosa affinché si capisca una volta per tutti che nessuno è migliore dell’altro: solo perché qualcuno molti secoli fa ha stabilito che il modello eterosessuale fosse quello da utilizzare non lo rende né il legittimo né il giusto.
Se all’epoca le cose fossero andate diversamente e oggi fosse voi etero a sentirvi negare la libertà di amare, di proteggere la persona con cui avete deciso di passare il resto della vita, come vi sentireste? 

Male, ve lo dico io. 

Vi sentireste impotenti di fronte a un medico che vi nega le informazioni sullo stato di salute del vostro compagno o della vostra compagna. Vi sentireste oppressi nel momento in cui, per lavorare, sareste costretti a rinnegare voi stessi e il vostro compagno o la vostra compagna. Vi sentireste invisibili nel vedere  i politici negarvi pari diritti e  pari dignità.
Una vita così non è bella per nessuno e non si può lottare affinché la realtà rimanga invariata. Questo non è normale, non l'amore.