Nuove violenze omofobe
Che
quello che stiamo vivendo è un periodo strano, non era certo un mistero, ma
quello che non riesco a spiegarmi è la violenza che sta divagando ancora di più
negli ultimi tempi nei confronti della comunità LGBTQ. Che il clima fosse
sempre meno tollerante, lo avevo avvertito anch’io e non solo per via di quello che leggevo sui giornali,
ma anche per quello che mi è stato scritto in alcuni commenti proprio durante
quel periodo dell’anno in cui dovrebbero essere più buoni: il Natale.
Ma
se i commenti anonimi di alcuni vigliacchi a me personalmente non fanno né
paura né male, le aggressioni omofobe che in questi ultimi tre giorni si sono
verificate hanno fatto malea quei ragazzi che ne sono
stati vittime.
Dopo il salto
http://685143.spreadshirt.it/ |
La
prima notizie arriva dal capoluogo campano che vede coinvolti 3 ragazzi che
appena usciti dalla sede napoletana di Arcigay sono stati colpiti da 4 persone.
La
cronaca: Tre ragazzi sulla ventina, nella sera di Domenica 3 Febbraio, sono
stati raggiunti da quattro persone che, in sella ai loro scuter e con i volti coperti, li hanno aggrediti in via San Sebastiano a
Napoli. Uno dei tre riporta una ferita alla nuca ed è stato trasportato,
assieme a un altro amico, all’ospedale Cardarelli.
Antonello
Sannino, presidente di Arcigay Napoli, mi ha assicurato che i tre ventenni adesso
stanno sostanzialmente bene.
Ma
se in questo caso c’è l’attenuante della
tentata rapina, quello che è avvenuto a Roma ieri, Martedì 5 Febbraio, è sicuramente e senza
dubbio di natura omofoba seppur a livello verbale, ma non per questo meno
lesiva per chi n’è vittima, come detto precedentemente qua.
La
cronaca: “Frocio dimettiti” è la
scritta che è apparsa sul muro del liceo classico Tacito di Roma rivolta al
nuovo rappresentante di istituto, un ragazzo di 15 anni dichiaratamente gay.
Accanto alla scritta, impressa con una bomboletta spray nera, è stata disegnata
anche una croce celtica.
“Non
fatemi passare per una vittima, perché io sono un ragazzo forte. Sono uno tosto
che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Evidentemente chi ha fatto
questa scritta non ha avuto il coraggio di insultarmi di persona e ha preferito
sfogarsi vigliaccamente sui muri della scuola, pensando che nessuno potesse
vederlo” – dice il ragazzo che continua – “Sono solo degli stupidi che pensano
che in un liceo non possa esserci un rappresentante gay.
Io poi non ho mai avuto problemi a parlare della mia omosessualità e se devo
essere onesto questo gesto non mi ha fatto né soffrire né intimorire.
All'inizio avevo deciso di fregarmene, poi però ho capito che era importante
parlarne, per fare capire ad altri ragazzi, magari vittime di bullismo, che non
bisogna avere paura. Perché ci sono miei coetanei che per gli insulti di
qualche deficiente ci hanno rimesso la vita”.
Che
sta succedendo in Italia? Nel resto d’Europa la questione dei diritti civili va
avanti in paesi come la Francia e l’Inglilterra, mentre qui non solo non si fa
nulla per equiparare i diritti fra i cittadini, ma aumenta un’ostilità –
alimentata anche dalle dichiarazioni di alcuni politici – che genera nuovi atti
di violenza di cui non si parla in tv, ma che stanno aumentando pericolosamente.
Per
fortuna questa volta nessuno c’è rimasto
secco, ma se invece non fosse stato così? Cosa si sarebbe fatto o detto?
Come si sarebbe parlato di un simile episodio e soprattutto le istituzioni, che
per ora sono tanto impegnate a farsi la guerra in un battaglia elettorale densa
di promesse effimere e fasulle, cosa avrebbero fatto?
Perché
l’unica volta che si parla di omosessualità nel nostro paese è per riportare le
affermazioni omofobe di politici e prelati timorosi di finire nel baratro?
Ma
un paese che non garantisce gli stessi diritti a tutti non è forse già al
baratro? Un paese in cui viene sminuito l’omocausto non è già al baratro? Un
paese in cui giovani ragazzi vengono offesi, picchiati e seviziati solo perché
gay, non è un paese già al baratro?
Ė
vero che di casi di omofobia non sono mai mancati, ma la percezione che si avverte
è che stia per accadere qualcosa di veramente brutto e considerando che nella
sua breve storia l’Italia s’è sempre schierata con chi aveva torto - vedi fascismo
e nazismo -, non vorrei che anche questa volta il paese appoggiasse l’ideologia
sbagliata - vedi Russia e la sua legge anti – gay – invece di quella europea.
Pertanto
mi auguro che i politici, una volta terminata questa tornata elettorale, si mettano a lavoro per risolvere la questione dei diritti civili affinché nessuno subisca più violenza solo
perché è gay.
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Grafica: Giovanni Trapani
Fonte: Il messaggero, Fanpage.it
http://ilmiomondoespanso.blogspot.it/p/oltre-levidenza-racconti-di-vita-gay.html |
Senza andare troppo in la con gli anni basta arrivare a una ventina di anni fa e si nota che le dimostrazioni di visibilità delle persone omosessuali erano specialmente in italia assai minori rifacendosi ad un antica tradizione del vivere tranquilli senza dare fastidio vivendo la propria natura nascondendosi e accontentandosi di vivere la propria vita così.
RispondiEliminaMa da quando nel resto delle nazioni si sono fatti grandi passi avanti nel raggiungimento dei diritti civili e della visibilità, e di conseguenza anche qualcosina nella nostra retrograda italia, quelli che osteggiano questo processo si sono fatti più aggressivi ognuno con i propri metodi, chi a parole chi con azioni ignobili di violenza spalleggiati anche da una politica che quando non tace colpevolmente volgendo la testa dall'altra parte, usa frasi e ragionamenti di uguale omofobia e violenza di quelli usati dalle persone comuni.
Hai ragione e infatti il problema dell'Italia sono quei politici che hanno una visione estremista, perché se certe frasi vengono dette da un politico invece che dal vicino di casa, il messaggio arriva a molti italiani che si sentono tutelati a violare persone che non hanno altra colpa che nascere in una società mondiale che ha voluto affermare il modello bianco - cattolico - eterosessuale come modello fondande dell'umanità.
Elimina