Quando un padre dimentica di essere papà


Cosa succede quando un padre dimentica di essere papà? Succede che un figlio trova in colui che lo ha messo al mondo un pericolo.  Settimana  scorsa è giunta una notizia che definire triste è dir poco. Un ragazzo di 25 anni ha ricevuto delle minacce proprio dal padre il quale, dopo averlo intimorito puntandogli una forbice contro, lo ha cacciato fuori di casa. Il motivo per cui tutto questo è avvenuto è l’omosessualità del ragazzo che s’è ritrovato a dormire nella sua automobile.



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“Ora ospitiamo il ragazzo e chiediamo alla società civile e ai media di aiutare questa giovane vittima dell’omofobia a trovare un lavoro dignitoso. Con i miei occhi ho potuto constatare che il giovane porta ancora sull’addome i segni di un cacciavite scagliatogli addosso dal padre in un momento di rabbia, gesto che non è stato denunciato per ritrosia del ragazzo, ma che non può e non deve passare sotto traccia. Spero con forza che non si abbassi mai la guardia su un problema serio e preoccupante come l’omofobia. La nostra associazione conta tantissimi casi come quello di Luca (nome di fantasia ndr). È l’ora della sveglia, o sarà un gioco al massacro.”Queste le parole di Sandro Mangano dell’ Associazione GAYLIB, che ha reso pubblica la vicenda.

Ora mi chiedo basta davvero così poco per far dimenticare ad un uomo di essere padre? A quanto pare sì e tutto questo è davvero sconcertante. Nascono nella mia mente delle domande che, forse, non troveranno mai una risposta. Mi chiedo se un uomo, una volta deciso di mettere al mondo un figlio, è davvero cosciente di ciò che voglia dire essere padre oppure pensa che sia una delle tante cose che devono essere fatte solo per tradizione. Mi chiedo se un uomo sia in grado di comprendere che il figlio che verrà al mondo non sarà mai come se lo immagina oppure è convinto che dovrà essere una copia di se’. Mi chiedo, altresì, se avrà fatto una serie di considerazioni prima di concupire con la moglie oppure non ha badato a nulla e ha pensato solo al piacere fisico.

Sono il primo io a dire che, così come un ragazzo ha bisogno di tempo per accettare la propria omosessualità, anche un genitore necessita del suo tempo per assimilare una simile confessione, ma una reazione simile è fuori da ogni ragionamento. Come ci si può scagliare contro un figlio in questo modo? Come si possono dimenticare in un nulla tanti anni? Come ci si può dimenticare in un niente di essere il papà di  un ragazzo? 

Come dicevo, forse non troverò mai risposte a queste domande, però più passa il tempo, più racconti di vita gay conosco, più mi rendo conto che essere un figlio gay, in alcuni casi, è davvero un dramma, e di certo non per i famigliari.

Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro