Le coppie gay hanno diritto alla vita familiare, ma intanto continuano ad essere picchiati.
Nella
settimana appena trascorsa, questo paese ha ricevuto un invito non del tutto
usuale da parte della Cassazione. Tramite una sentenza ha definito che: “La
coppia omosessuale è titolare del diritto alla vita familiare come qualsiasi
altra coppia coniugata formata da marito e da moglie”. Una notizia che dunque
ha fatto il giro nel paese e ha lasciato dire a tutti la propria opinione in
merito. Naturalmente non sono mancate le parole dei soliti prezzemolini come
Giovanardi, monsignore
"I giudici sono liberi di esprimere una loro opinione, ma sulla nostra
legislazione non ha alcun effetto. Se le coppie omosessuali vogliono far
rispettare i loro diritti possono farlo già ora, non serve una legge
apposita".
Carlo Giovanardi
“Certi diritti vanno dati agli omosessuali. Ma l'ideologia presente nella
sentenza elimina il principio di evidenza. Il rischio è che la volontà del più
forte si imponga su quella del più debole e innocente. Negare la differenza tra
sessi diventa così un crimine”. Italo Carta, psichiatra.
Mentre tutte queste menti illustri cercano di dire la loro in merito ad una
sentenza che ha portato in Italia quell’aria di innovazione e di progresso che
manca dal 2006 in fatto di diritti LGBTQ, il paese non rimane fermo. Ė notizia
di ieri, infatti, l’ennesima aggressione nei confronti di un gruppo di ragazzi
gay avvenuta a Luino, in provincia di Varese.
Sette ragazzi si sono recati, come è di consueto durante il fine settimana,
in discoteca per trascorrere una serata all’insegna della musica e del ballo,
però, come avviene sempre più spesso nei week end dei ragazzi omosessuali, il divertimento
è sfociato in altro e si sono ritrovati vittime di un pestaggio da parte di
coloro che in teoria dovrebbero garantire la sicurezza.
“I ragazzi stavano ballando su un cubo tra di loro quando, ‘identificati'
come omosessuali, sono stati costretti a scendere, insultati, brutalmente
pestati e infine allontanati dal locale […]su richiesta dei ragazzi sono
intervenuti i carabinieri e al pronto soccorso dell'ospedale locale sono state
prestate loro cure immediate”. Queste le parole di una delle vittime, il
presidente provinciale di Arcigay Verbania e componente della segreteria
nazionale dell'associazione, Marco Coppola.
La notizia è naturalmente sconcertante e, sebbene in tv nessuno abbia
sentito la necessità di parlarne, grazie
al web è venuta fuori e naturalmente sono venute fuori anche le dichiarazioni di
coloro che sono stanchi di sentire certe notizie, scagliandosi contro il
governo attuale che sembra essersi dimenticato della questione LGBTQ (non per voler
difendere questo governo anche perché non mi sembra il caso, ma non è
i governi che lo hanno preceduto hanno saputo fare qualcosa di concreto e da certe dichiarazioni ho l’impressione che neppure quelli che verranno dopo
sapranno fare di meglio).
Ora mi chiedo quando un Giovanardi o un monsignor Fisichella parlano sono
coscienti di quello che avviene in questo paese? Come possono continuare a
rilasciare tali definizioni quando ancora accadono di questi episodi? Io non so
se lasciano tali dichiarazioni solo per far parlare di se’, ma credetemi ci
sono altre cento mila argomentazioni su cui scagliarsi per attirare i riflettori di sopra. Cento altri mila motivi che impoveriscono questo
paese. Non è la questione dei riconoscimenti dei diritti lgbt a turbare la stabilità di questo paese, ma è la mala
politica e l’intromissione di uno stato straniero su questioni che non gli
competono. Sono questi aspetti che fanno sì che Italia sia diventato lo Stivale rotto e accantonato.
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Non sapevo di questa aggressione (e anzi grazie per averne parlato almeno tu), purtroppo in questo paese eventi cme questo sono all'ordine del giorno, solo che spesso non vengono denunciati o peggio ancora non c'è interesse nel parlarne e quindi restano in sordina... parlarne e diffondere queste notizie è l'unico modo per far capire all'opinione pubblica quanto sia necessaria una legge contro l'omofobia e ancor più una legge che regoli la convivenza...
RispondiEliminaMajin non mi stupisce venire a conoscenza del tuo non sapere nulla di questa notizia e ti confesso che se non fosse stato per Maurizio, un ragazzo che ha postato la notizia nel gruppo del blog neppure io ne sarei venuto a conoscenza.. Purtroppo in questo paese l'informazione a volte non sa o non vuole fare il proprio mestiere: informare.
EliminaQualcuno diceva che l'informazione rende liberi e salva dall'ignoranza, forse in questo paese la libertà al popolo spaventa più di qualsiasi altra cosa.
Di questa aggressione ne ho sentito parlare solo stasera al tg delle 21 di RaiNews24, dopo aver parlato anche del suicidio di un ragazzino americano "sputtanato" su twitter dal suo compagno di camera. Quest'ultimo servizio è stato fatto molto bene.
RispondiEliminaDopo 48 ore, meglio tardi che mai, no? Di questo nuovo suicidio invece non so nulla. Mi informo.
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