Altri Mondi - Intervista esclusiva all'On. Anna Paola Concia
Come sapete in questa rubrica do spazio a coloro che con la loro attività aiutano a sdoganare l'omosessualità in questo paese, tuttavia l'intervista di oggi sarà diversa dal solito perché, seppure la sua protagonista è una di quelle donne in prima fila nella battaglia per il riconoscimento dei diritti LGBTQ, ha lo scopo di far conoscere l'Onorevole Anna Paola Concia dal punto di vista umano. Un'intervista, quindi, dove le domande non riguardano il suo operato, ma il suo essere donna. Si parlerà della sua omosessualità e del modo in cui è stata accettata e vissuta, dando un consiglio a tutte quelle ragazze e a tutti quei ragazzi che hanno bisogno di confrontarsi per accantonare la paura di essere quel che sono. Un intervista a 360° con cui l'On. Concia ci parlerà anche della sua storia d'amore con la moglie Riccarda Trautmann e anche, perché è una parte di lei, di politica.
Un'intervista utile, pertanto, per andare oltre l'evidenza e capire che al di là di un ruolo sociale, c'è un essere umano.
Un'intervista utile, pertanto, per andare oltre l'evidenza e capire che al di là di un ruolo sociale, c'è un essere umano.
Se
prendiamo in mano la sua biografia la prima cosa che va all’occhio è il suo
attivismo a sostegno della comunità GLBTQ. Come ha deciso di scendere in campo?
Credo sia
stata una cosa naturale, quando dopo un percorso lungo e difficile ho deciso di
iniziare a vivere la mia vita affettiva alla luce del sole, senza più
nascondermi.
Di lei si
sa che è una dei pochi parlamentari gay dichiarati, ma com’era la Paola che prendeva coscienza
della propria omosessualità e come ha vissuto quello che ancora oggi è un
fattore “difficile” da accettare?
E’ stato
un percorso travagliato, doloroso e anche complicato. Hai paura di deludere le
persone che ti circondano, la tua famiglia. Hai paura del disprezzo, delle
cattiverie, dell’emarginazione. Arrivi a negare a te stessa la tua stessa
natura e lentamente ti neghi ogni possibilità di essere felice.
L’omosessualità
femminile, forse più di quella maschile, è stata negli anni passati, ma ancora
oggi sotto alcuni punti di vista, maggiormente censurata. Volendo fare un
discorso sui gender studies la donna omosessuale veniva doppiamente
discriminata sia in quanto donna (che per natura era inferiore all’uomo) sia in
quando lesbica. Questo secondo lei quanto ha influenzato e continua ad
influenzare le giovani ragazze lesbiche nel fare coming out?
Noi donne
lesbiche siamo meno visibili perché dobbiamo affrontare doppiamente i
pregiudizi di una società profondamente misogina e maschilista. Io però ho
fiducia nelle giovani ragazze omosessuali che incontro ogni giorno girando
l’Italia e sento che le cose stanno cambiando.
Che
consiglio si sente di dare a tutte le ragazze lesbiche, ma anche a tutti i gay,
che hanno paura di venir fuori dall’armadio?
Semplicemente
che vivere una vita nascosti significa negare a se stessi la possibilità di
vivere una vita piena. Nessuno ti ridarà il tempo che hai sprecato a fingere di
essere qualcuno che non sei.
In
un’intervista parlando del suo rapporto con la sua compagna Ricarda Trautmann
ha detto: Nei rapporti mi sono sempre sentita soffocare. Con lei no. Come vi
siete conosciute?
Ci siamo conosciute
all’Assemblea annuale della Federazione Europea dei gay e delle lesbiche che
avevo organizzato a Roma. E confermo quello che ho detto su questa donna
fantastica che oggi è mia moglie e ha preso il mio cognome.
Dopo
quello che è successo a Luglio, crede sia possibile che in questo paese l’astio
verso il riconoscimento dei diritti GLBTQ da parte di certi parlamentari, sia
di destra che di sinistra, possa cessare oppure noi gay italiani saremo
costretti a subire l’ostruzionismo di chi non si rende conto che riconoscere i
nostri diritti non li toglie a chi già li possiede?
Innanzitutto
nella domanda c’è un’imprecisione: la legge contro l’omofobia e la transfobia è
stata votata da tutti i parlamentari del centrosinistra, ovvero Pd e Idv.
L’ostruzionismo è stato fatto da Pdl, Lega e Udc. Detto questo credo che soprattutto
adesso in un momento in cui occorre ripensare completamente il nostro paese;
non si può pensare di tralasciare quelle battaglie di civiltà che rendono un
paese più moderno. I diritti civili devono essere al centro dell’agenda di un
governo che vuole rendere il nostro un paese leader in Europa. L’Italia non si
salva soltanto con le manovre economiche, servono quelle leggi di civiltà che
ormai tutti i grandi paesi occidentali si sono dotati da anni.
Intervista: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Foto: web
Una intervista che ho voluto leggere con calma, seguo da tempo il lavoro dell'onorevole Concia che ha tutta la mia stima, sia come donna che come difensore dei diritti glbt.
RispondiEliminaPS una bella intervista Francesco, ottime domande ^_^
Grazie Majin per il complimento in merito all'impostazione delle domande e spero che questa intervista abbia aumentato ancora di più nei confronti dell'on. Concia
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