Marte Inverso - 12^ Puntata

Prologo
Dopo lo stop causato dal mio pc che ha voluto riposarsi per un giorno intero,  parte la settimana de Il mio mondo espanso
Francesco Sansone


12^ Puntata
Qualche ora prima

Stefano


Da quando mi sono trasferito nel nuovo appartamento e aver conosciuto il mio nuovo vicino di casa, Cristian, ho davvero iniziato una nuova vita. Con Cristian è nato un ottimo feeling, ci vediamo quasi ogni sera per parlare e rilassarci dopo una giornata di lavoro e qualche volta ci esce anche del buono e sano sesso, tuttavia non credo possa nascere qualcosa fra di noi. Preferisco mantenere il rapporto così com’è, e poi ho l’impressione che lui voglia la stessa cosa.

Ero ancora a lavoro quando mi chiama per propormi di andare ad ascoltare un gruppo in un pub aperto da poco e dato che mi piace un sacco sentire musica dal vivo, accetto senza indugi. Alle 21 arrivo a casa e prima di entrare nel mio appartamento, passo dal mio vicino.

-          Sei arrivato? – mi dice aprendo la porta

-          Sì. Ti volevo avvisare e dirti che il tempo di una doccia e sarò pronto

-          Allora ti aspetto. Magari beviamo qualcosa prima di uscire, che ne dici?

-          Ottima idea. A tra poco allora

-          Ci vediamo

E così infilo la chiave nella toppa e velocemente, mi sfilo gli abiti e mi butto nella doccia.  Mezz’ora dopo sono pronto. Ho indossato un paio di jeans e una camicia nera aderente e aperta fino all’altezza dei pettorali. Prendo le chiavi e chiudendomi la porta alle spalle, suono nuovamente al campanello di Cristian che mi apre già vestito. Anche lui ha scelto un abbigliamento semplice: jenas e maglietta bianca a V scollata che risalta l’abbronzatura che s’è preso in questi mesi d’estate

-          Vedo che l’abbronzatura ancora persiste

-          E ci credo. L’ultima volta che siamo andati al mare è stata lo scorso week end

-          Davvero? Oddio oggi sono proprio cotto. Non mi ricordavo

-          Dai vieni a bere. Birra o vino bianco?

-          Data la serata calda, un bel vino bianco frizzantino è ciò che ci vuole.

-          E vino sia

Ci sediamo in saloto e parliamo del più e del meno, fino a quando non gli chiedo di parlarmi del posto in cui andremo

-          Il Marte Inverso è un pub che ha aperto pochi mesi fa, ma è riuscito ad affermarsi diventando uno dei posti più cool del momento e oggi, per mantenere il consenso conquistato, ha deciso di inaugurare la serata live

-          Devono essere proprio dei geni del marketing i proprietari

-          A quanto ne so, è solo uno il proprietario. Un ragazzo più o meno della nostra età

-          ‘Sti cazzi! Alla nostra età ha deciso di buttarsi in questa maniera? Be’, se è così sono contento che gli stiano andando bene gli affari. Largo ai giovani almeno in queste cose, dato che in altri ambienti siamo dei reietti da tenere alla larga

-          Polemico?

-          Chi io? Non più del solito

-          Che è successo al lavoro oggi?

-          Non riesco a nasconderti nulla, vero?

-          Diciamo che essendo simili, so quando ti turba una cosa

-          Allora te lo dico. In questi giorni in ufficio c’era aria di promozione e secondo le voci di corridoio io ero uno dei candidati.

-          Davvero e perché non me lo hai detto prima?

-          Per scaramanzia, credo. Comunque oggi hanno deciso, ma il prescelto non sono stato io

-          Mi dispiace

-          No, non farlo. Ci saranno altre occasioni…. Mi auguro. Bene, che ne dici di finire il vino e uscire, voglio proprio svagarmi

-          Tutto d’un fiato

-          Sì.

-          3, 2, 1 Giù! – e il vino finisce nelle nostre gole come acqua fresca che esce dalla sorgente  (ammazza che paragone che ho usato per dire che ce lo siamo scolati) -  Stefano, andiamo

-          Io sono già uscito – dico camminando verso la porta d’ingresso



***


Arrivati notiamo che c’è una gran confusione e questo mi piace. Di solito in queste occasioni ci esce sempre qualcosa. Anche Cristian sembra euforico per la cosa. Entriamo e dopo aver fatto un giro con gli occhi per vedere chi ci sia di interessante, vedo da lontano una persona del mio passato, vedo Simone. Non so che mi prende, sono euforico e confus allo stesso tempo. Non avrei mai immaginato di rivederlo e per lo più questa sera. Dico a Cristian di seguirmi e lo raggiungo.

-          Scusatemi

-          Sì, mi dica?

-          Simone sei tu?

-          Sì, perché?

-          Non ti ricordi di me?

-          Veramente…

-          Sono Stefano. Ne è passato di tempo, ma tu non sei cambiato affatto

-          Perché sei venuto?

-          Come?

-          Non parlo del perché sei venuto al pub, ma perché sei venuto da me?

-          Ti ho visto e… e poi a parte Cristian, il mio nuovo vicino di casa, non conosco nessuno e vedendo un volto amico, mi è sembrato carino venirti a salutare. Ma che sbadato non ho fatto le presentazioni. Simone lui è Cristian, Cristian, Simone

-          Piacere. Lui invece è Ale, il mio compagno.

-          Ah, perciò sei fidanzato adesso. In effetti come potrebbe essere diversamente, sei sempre così bello

-          Penso che tu stia mancando di rispetto al mio fidanzato con queste parole

-          Scusami, non volevo essere irriverente e che Simone è stato il mio primo batticuore e non l’ho mai dimenticato, ma peso che ti abbia parlato di me dato che sono stato il primo con cui ha fatto sesso.

-          Certo che mi ha raccontato di te e anche di come ti sei comportato con lui. Pertanto dato che questa sera per Simone è un evento, ti prego di andare via, non vorrai rovinargli ancora una volta una cosa bella.

-          Non è mia intenzione, credimi. Allora vado e scusate il disturbo. Vieni Cristian, andiamo non siamo graditi

-          No, aspettate – interviene Simone – non c’è bisogno che andiate via. Tra poco inizia il concerto

-          Mi spieghi perché gli hai detto di rimanere?

-          Io, veramente…

-          Lascia perdere, dato che lo vuoi qui, la mia presenza è inutile. Buona serata

-          Ale aspetta – e se ne vanno via. Mi giro e guardo la faccia di Cristian che è ammonitiva nei miei confronti

-          Perché mi guardi così? – gli domando

-          Ma ti sembra il modo di comportarti? Non ti ho mai visto comportarti così meschinamente in questi mesi. Chi sei tu? Quello che ho imparato a conoscere o quello di stasera?

-          Non so che mi sia preso

-          Ricordo ancora cosa mi hai detto questa estate sul tuo primo amore, però adesso lui sta con quel ragazzo e tu non puoi intrometterti in questa maniera.

-          Dici che dovrei scusarmi con loro?

-          Penso proprio di sì. Tranquillo, ti accompagno io, non ti ci mando solo.

-          Grazie Cristian sei un amico

-          Coraggio, andiamo da loro – e così usciamo dal pub e li vediamo di fronte alla strada

-          Volevo chiedervi scusa. Non volevo fare lo stronzo poco fa. Non so cosa mi sia presto. Averti rivisto Simone, mi ha riportato a quel periodo e mi sono emozionato e dato che ci siamo rivisti, ti volevo chiedere perdono per come mi comportai all’epoca. Non volevo farti stare male, ma ancora non avevo capito bene chi fossi. Quando quella volta mi hai palesato i tuoi sentimenti, ho preso coscienza d’esser gay, ma non riuscivo ad accettarlo ed è per questo che scappai pur sapendo del male che ti avrei procurato, però sappi che pure io non sono stato bene in quel periodo.

-          Non devi dirmi tutto questo

-          Invece devo, perché è grazie a te se ho capito chi ero evitandomi anni di oblio, però ho dovuto allontanarmi da te per capirlo. Quindi scusami se mi sono comportato così.

-          Facciamo una cosa, non pensiamo più, ti va?

-          Se è quello che vuoi, va bene. Ale chiedo scusa pure a te per prima, davvero non sono uno sfascia famiglia. Non mi metterei mai in mezzo a due persone che si amano, perché so cosa si prova e non potrei mai che per qualcuno per colpa mia viva quello che ho vissuto io. – Per fortuna anche Ale accetta le mie scuse e ci invita a ripartire con il piede giusto, offrendoci da bere. Mentre torniamo indietro, guardo Cristian e vedo soddisfazione sul suo viso

-          Come mai quella faccia lì?

-          Sono orgoglioso di te

-          Per quello che ho detto di te, ossia che è grazie a te che sono venuto fuori dal trauma post rottura?

-          No, non per quello, ma per come non ti sei vergognato di chiedere scusa per il tuo comportamento. Non è da tutti farlo

-          Se non fosse stato per te, non lo avrei mai fatto, e lo sai

-          Può darsi…  - mi dice mettendomi un braccio dietro sulla spalla

Rimesso piede nel pub, Simone chiede al barman di preparare i drink e sia io che Cristian lo fissiamo con attenzione e ci guardiamo negli occhi capendo che entrambi abbiamo le stesse intenzioni.  Credo ci aspetterà una bella nottata.

-          Pedro – dico per attirare la sua attenzione – Appena hai finito di lavorare, hai impegni?
Continua…
Rubrica a cura di Francesco Sansone
Grafica a cura di Giovanni Trapani