Marte Inverso - 13^ Puntata
13^ Puntata
Cristian
- Prego! Fai come fossi a casa tua – dico a Pedro, una volta entrati a casa e mentre Stefano va in bagno. – Posso offrirti qualcosa da bere?
- Una birra l’accetto volentieri.
- Te la porto subito
- Bella casa.
- Ti ringrazio, ma siediti non restare in piedi
- Ah! Non ce la facevo più a trattenerla – dice sollevato il mio amico uscendo dal bagno. – Pedro che ci racconti di te?
- Ma niente di che…
- Come niente di che? Non ci credo che un ragazzo bello come te e che fa questo tipo di lavoro non abbia nulla da raccontare – incalza Stefano
- Eccoti la birra – dico porgendogliela
- Grazie
- Allora, dicevamo… - riprende Stefano – Ah! Sì. Forza, non ci credo che non hai niente da raccontare. Immagino che ogni sera ci sia la fila di ragazzi per te.
- In effetti, da questo punto di vista non posso lamentarmi.
- E in quanti ti hanno proposto di fare qualcosa in tre in questo ultimo periodo? - in macchina abbiamo palesato le nostre intenzioni a Pedro, anche se credo che lui lo avesse già intuito e ha accettato la cosa molto volentieri
- Ultimamente nessuno, eccetto voi
- Allora siamo stati davvero sfrontati
Continua il mio amico iniziano a strusciare il palmo della mano sulla patta di Pedro, il quale sembrava non aspettasse che questo e smettere di parlare. Posa la bottiglia e inizia a sbottonarsi i jeans e con una mano sul capo di Stefano gli fa capire le sue intenzioni. E mentre il mio amico lo accontenta, mi invita a sedermi accanto a lui e inizia a baciarmi, mentre con la mano vaga fra le mie cosce. Le cose degenerano e presto ci ritroviamo nudi a regalarci reciprocamente il piacere. Aprendo gli occhi e vedendo Stefano posseduto da Pedro, non so che mi prende. Mi infastidisco e decido di staccarmi da loro e recarmi in bagno
- Dove vai Cristian? – domanda il mio vicino di casa, ma io non rispondo e forse neppure lui si aspetta una risposta.
Mi chiudo in bagno. Non riesco a capire cosa mi prenda. Non mi era mai capitato prima, però vedere Stefano fra le braccia di un altro, mi fa male. Rimango nel bagno per non so quanto tempo.
- Crstian tutto bene? – mi chiede Stefano bussando alla porta
- Sì, tutto a posto. Voi continuate come nulla fosse
- A dire il vero noi abbiamo finito. Se esci riprendiamo con te
- No, meglio di no. Vi spiace se andate via?
- Come?
- Sì. Credo di non star bene
- Mi devo preoccupare?
- No, Perché? Vai tranquillo.
- Tutto bene? – sento Pedro chiedere a Stefano
- Sì, tutto bene. Che ne dici di fare un altro round a casa mia?
- Perché no?
- Bene. Allora noi andiamo. Ci vediamo domani?
- Non lo so. Ho un po’ di cose da fare.
- Di domenica?
- Ne approfitto proprio perché è domenica.
- Come vuoi. Allora quando ti liberi, passa da me
- Va – va bene. Ciao – e li sento farfugliare fuori dalla porta
- Non ti rivestire Pedro, dobbiamo solo attraversare il pianerottolo.
- In effetti non avrebbe senso – e dicendolo se ne vanno.
Apro la porta e nell’aria c’è ancora l’odore della loro foga. Apro le finestre e prendendo una sigaretta, mi appoggio alla finestra e accedendola aspiro una boccata di tabacco mentre un soffio di vento mi fa capire che ormai la bella stagione sta finendo e il freddo è alle porte.
Non riesco a dormire, ho ancora in mente l’immagine di Stefano fra le braccia di Pedro e l’espressione del suo volto in estasi mi fa impazzire.
Che mi succede? Perché ho reagito in questo modo? Eppure non è la prima volta che io e Stefano facciamo queste cose assieme. Però oggi è stato diverso. Questa sera le sue parole mi hanno confuso. Quando mi ha detto che se non fosse stato per me lui non avrebbe chiesto scusa ad Alberto, mi sono sentito importante per lui. Un punto di riferimento di cui non può fare a meno, e ho iniziato a pensare che forse i suoi sentimenti per me stanno cambiando. Eppure non credo di essere innamorato di lui. Siamo così uguali che non ho mai pensato a questa cosa, eppure questa sera ho pensato che forse tra noi… Ma che sto dicendo? Forse ho bevuto troppo, forse è meglio che mi sforzi di addormentarmi.
***
- Che fine hai fatto? – mi domanda Stefano, bussando alla porta verso le 18 – Non ti sei fatto vivo per tutto il giorno. Stai bene?
- Sì – dico con tono secco che non so da dove sia uscito – Te lo avevo detto stanotte che avrei dovuto fare delle cose.
- Sì, ma sparire tutto il giorno, però non è normale
- Scusa?
- Sì, cioè… Da quando ci conosciamo è stata la prima volta che non ci siamo visti fino a sera. Anche quando lavoriamo, facciamo colazione assieme.
- Stefano, che vuoi che ti dica… a volte capita. – e sul suo volto appare un po’ di dispiacere. – Comunque come è andata con Pedro?
- Tutto bene, grazie – dice con tono dimesso
- Scusa non volevo usare quel tono. Il fatto è che ho mal di testa
- Hai bevuto troppo ieri in effetti. Vuoi che ti prenda una pillola?
- Non preoccuparti. Ora passa da solo. – e gli accenno un sorriso che Stefano riceve con piacere. – Allora raccontami, come è andata con Pedro?
- Non puoi immaginare, ci abbiamo dato sotto fino a questa mattina alle otto. Non ne poteva più.
- Hai capito il signor barman
- Stasera ci vediamo di nuovo.
- Vedo che ci hai preso gusto
- A dire il vero…
- Che cosa?
- Ricordi quando ieri diceva che non è uno di quei tipi da storia seria?
- Sì
- Be! Ha cambiato idea. Lui stesso, stamattina, mi ha chiesto se volevo provare a frequentarci, seppur premettendomi di non aspettarmi niente. Il fatto è, mi ha detto, che gli è piaciuto da morire scopare con me e proprio per questo vuole vedere se c’è la stessa alchimia anche fuori dalle lenzuola. – Sentendogli dire quelle cose, ho sentito il mio cuore rompersi. Non mi era mai capitato prima e pensavo anche se fosse una cosa impossibile, invece scopro che è possibile e che fa male. – Cristian ci sei?
- Sì. Ora scusami, ma devo chiederti di andare. Il mal di testa si sta intensificando.
- Sicuro che non vuoi prendere nulla?
- Sicuro.
- Magari ti passo a trovare più tardi.
- A dire il vero devo uscire con dei colleghi. Mi hanno chiamato stamattina per invitarmi a cena
- Capisco. Comunque prima di andare via passa a salutarmi, ok?
- Lo farò
Rimango solo e il senso di desolazione si fa più forte e penso che Stefano è la persona più importante della mia vita e che ormai l’ho perso per sempre.
Continua…
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Questo è il guaio di quando si ha la mela a portata di mano sull'albero, ma invece di coglierla si resta a guardarla finchè non passa un altro che la coglie e se la mangia...
RispondiEliminaMajin è sempre così, non capiamo l'importanza delle persone fino a quando non le perdiamo... e per citare uan frase che ultimamente dico spesso “Che stupidi che siamo… quanti inviti respinti, quante… quante parole non dette, quanti sguardi non ricambiati. Tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno.”
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