Presepe gay: Salvini e Giavanardi nei ‘panni’ dell’asinello e del bue. Scatta la polemica [FOTO]

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
"Buon Natale anche a questi sfigati e mi dispiace per le loro famiglie che si trovano persone così in casa", ha così replicato il leader della Lega, Matteo Salvini, per commentare l’iniziativa di alcuni collettivi studenteschi di Torino di appendere sulle sagome dell’asinello e del bue la sua foto e quella di Carlo Giovanardi durante la rappresentazione di un presepe gay con due Giuseppe a vegliare un bambino Gesù nero.
In occasione della sua visita nel capoluogo piemontese per un comizio, i ragazzi, per rispondere alle sue polemiche sulla decisione di un preside di Rozzano (Mi) di non montare il presepe a scuola, hanno dato vita  alla natività con tanto di Re magi – che fra i doni avevano anche dei preservativi – e angeli custodi – con in mano uno striscione in cui si leggeva Tradizioni per tutti, Salvini per nessuno”.

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Nemmeno Carlo Giovanardi è stato contento di esser stato inserito in quel presepe e, dal congresso nazionale dei Popolari per l’Italia, ha detto: “Si può e si deve ironizzare sui politici,  ma sono intollerabili parodie blasfeme, patrocinate da associazioni gay a cui il governo ha affidato le strategie educative in materia nelle scuole di ogni ordine e grado. È lo stesso governo a cui ho tolto la fiducia, che tramite il presidente del Consiglio Renzi, il ministro Boschi, il sottosegretario militante Scalfarotto in piena sintonia con l'Arcigay sta tentando di imporre al Parlamento e al paese una legge tesa non a evitare discriminazioni e garantire diritti, ma ad aprire la porta all'adozione dei bambini e all'aberrante pratica dell'utero in affitto da parte delle coppie omosessuali".
Benché nel suo commento Giovanardi abbia tirato in ballo Arcigay, l’associazione ha subito smentito ogni coinvolgimento nell’iniziativa.
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Scusatemi, io, forse, sarò un po’ di parte, ma non ci ho visto nulla di blasfemo in una risposta che può e deve essere vista come ironica. Di blasfemo, a mio avviso,  c’è ben altro. Trovo blasfemo che i politici tirano fuori i motivi religiosi per imporre una propria ideologia, dimenticando di dover lavorare per tutti i cittadini. Indistintamente.
Poi, ognuno la pensi come voglia, non sta a me dire cosa è giusto e cosa non lo è, ma se accettiamo che certi politici sparano merda sulle nostre teste pur di privarci di quei diritti civili che uno stato laico dovrebbe garantire, che volete che sia una foto sulla sagoma di un animale? Noi gay italiani, grazie alla politica, da sempre, indossiamo una maschera con la scritta “cittadini di serie B’ e nessuno si scandalizza.

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Foto: Ansa.it