Racconti di vita... gay: Manuel Franceschetti Valeri Coloniale



Prefazione: Paolo Vanacore
Copertina di e con Giovanni Trapani
Casa Editrice: Tempesta editore
Prezzo: 15,00 Euro




Prologo
Il racconto di vita... gay di oggi è davvero particolare, ma soprattutto interessante. A raccontarci la sua storia è Manuel Franceschetti Valeri Coloniale che all'inizio ci parla di quando si è reso conto di essere un uomo che ama gli uomini e alla fine fa delle considerazioni sulla condizione in cui questo paese versa in campo LGBTQ.
Io non aggiungo altro e lascio volentieri la parola a Manuel che ringrazio per lo sforzo che ha fatto questa sera per permettermi di dare corpo a questo appuntamento a cui tanti di voi tengono.
Francesco Sansone 

 Manuel Franceschetti 
Valeri Coloniale


Mi sono svegliato un mattino e sembrava un giorno come tanti.
Il sole era alto nel cielo e l'aria era fresca, tutto era splendido fuori. Una fresca giornata di giovinezza. Ma dentro me: dentro tuonava tempesta. Vedendomi attraverso gli occhi del sole, per un istante solo infinito avevo sentito, avevo visto la forza: la voglia di rinascere ancora...."
Cosí ho capito chi ero. Come tutti. In un giorno qualsiasi. Ascoltando il mio cuore in silenzio. Come tutti. Ci sono persone che in quei momenti decidono che lavoro faranno da grandi, e alcune decidono, quale sarà il regalo da fare a se stessi per rendersi così unici al mondo.
Nel mio momento, nel mio piccolo, io avevo soltanto capito che c'ero.
E nel silenzio, avevo sentito il mio Cuore battere, il suo bisogno d'Amore. Siamo abituati a pensare, che il nostro Cuore batte perché è suo dovere. Ma tralasciamo di capire che lui batte perché noi siamo presenti con lui. Niente é dovuto. "Boom Boom!" ...quel giorno il mio mi ha ricordato la vita.
Mi ha spinto a capirmi e ad ascoltarmi. Mi ha detto distinto che non ero diverso.
Né peggio, né meglio di altri. Non ero strano perché attratto da un amore omosessuale. Quello ero solo io. E certo ero unico e vivo, ed ero importante per me. E in questa formula magica, il mio capire di essere unico diventava prezioso agli occhi di tutti.

Così ho cominciato a chiedere i miei spazi e ad esaudire i miei bisogni. A mostrare che amare è giusto, solo insegnando, a chi mi sta vicino che il mio cuore batte.
Ho la certezza di essere un uomo, che ama un uomo. Ora so anche, che é diverso chi non ci somiglia nel colore dei capelli. I colori, per fortuna, non sono tutti uguali. E possono esserci persone diverse da noi in tante altre cosucce più o meno interessanti. Ma per me non più etichettate diverse, ma etichettate uniche. La realtà è che ho capito: siamo tutti uguali, ai tanti, tanti, tanti diversi; e dentro di noi, siamo tutti, tutti, tutti diversamente uguali. Per esempio: pensate che la scienza, e il nostro medico di base, hanno confermato in noi l'esistenza di un unico cuore speciale per noi, e ereditato dai nostri genitori. In casi eccezionali in alcune famiglie, esistono due o più cuori, forse diversi in grandezza, ma sincroni nei battiti. Strabiliante vero? ...o forse solo unico. Eppure è con queste certezze che adesso la mattina mi sveglio, con la barba stranamente da rifare. E senza badare a perbenismi di apparenza, oppure a volte proprio seguendo la moda del momento, esco di casa. Orsuto e barbuto, quasi una donna finta. O un maschio vero. O forse solo me stesso.
A volte compro il salame e il mio salumiere, a volte una donna salumaia strabiliante, mi offre i tre etti di salame freschi affettati fini, fini, fini, con un sorriso di chi compiaciuto ha capito che il salame intero è interessante "per me" anche a "fare altre cose". Magari con una battutina aggiunta, di fessa banalità. Fessa, perché in realtà io, ho soltanto fame di un panino al salame.
così, con il bagaglio di unicità di una vita, vado dritto verso il domani.
Spero e sogno: che il mio Cuore sia un giorno così potente da abbattere i muri di un parlamento italiano, che non lo vuole sentire. Un Governo del 2011 che non ammette Amore. E questo insistere sul mio diritto d´Amore, é il primo segno che mi rende unico e vivo. Non mi importa che capiscano tutti, non mi interessa. Solo mi interessa amare.

Spero e sogno: che un giorno mio marito mi possa tenere la mano in ospedale, mentre sto aspettando la morte. O che mio figlio mi annunci il giorno del suo matrimonio.
Quanto amore c'è in tutto questo? Non saprei difficile porre un limite, ed è impossibile non vedere amore.
Spero e sogno: un giorno in cui tutti capiscono l'importanza di essere unici, e il bisogno di ognuno di amare con il cuore. Ma in quel giorno tutti devono anche capire che l'unicità di ognuno é inutile se non c'é il rispetto nel diritto degli altri.

Spero e sogno: che l´Italia torni ad essere unica nell´accoglienza e nell´esempio di bellezza di vita.

Spero che, così come siamo nati, e abbiamo vissuto, così potremo spegnerci: nella coscienza di aver vissuto nel vero amore.


Grafica: Giovanni Trapani
Rubrica: Francesco Sansone
Protagonista: Manuel Franceschetti Valeri Coloniale