Omofobia e Religione: Quanto questa influisce sull’altra?



Locandina Giovanni Trapani

La scorsa settimana l’intera popolazione tedesca e tutta quella dotata di buon senso è rimasta sconvolta dalla notizia barbara che è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Un giovane di 28 anni (ora che ci penso potrei essere stato pure io e questo mi fa rabbrividire) Matthew Shepard è stato bruciato vivo e legato ad un lampione dopo esser stato picchiato violentemente. Benché non si sappiano ancora bene le dinamiche di questo tristissimo episodio,  gli investigatori non escludono  che dietro alla morte di Matthew ci sia un movente omofobo.
 
La notizia è arrivata anche nel mio gruppo facebook Io: Nella gioia e nel dolore e i miei mondiespansi tramite un post caricato da Luca, uno dei ragazzi che lo segue. Inutile dirvi che i commenti di disgusto per l’accaduto si sono sprecati e dopo che io stesso ho pubblicato il seguente stato:

questo è il segnale che bisogna fare ancora tanto per i diritti lgbtq

Nasce così una discussione, a tratti accesa fra Manuel e Sebastian. Manuel definisce questo atto, considerando il fatto che gli inquirenti non escludono la pista omofoba, figlio di una pressione essercitata dalla religione, mentre Sebastian sostiene che non si può attribuire ogni atto di odio a ciò che viene professato nelle religioni di tutto il mondo. Ma entriamo nel vivo di questa discussione e vediamo cosa è stato detto:

Manuel: tipo spazzare via le religioni dalla faccia della terra

Sebastian: non bisogna spazzare via le religioni, bisogna che non abbiano lo stesso potere, e questo lo si fa dimostrando la loro ipocrisia

Manuel: si, ma le persone lo stesso si faranno influenzare. Purtroppo la maggior parte delle persone non ragiona con una mente propria. Con spazzare via le religioni ovviamente non intendo dire che dobbiamo diventare tutti atei... si può essere laici e credenti. Il problema è che una religione che ha una sua identità, e che viene riconosciuta come istituzione, farà sempre di tutto per stare sopra qualsiasi altra cosa. Dal medioevo ai giorni nostri è sempre stato così. La chiesa ha fatto più morti di Hitler, ricordatevelo, e le altre religioni non son da meno. Fino ad ora le religioni hanno prodotto guerre ed odio tra i popoli. Ditemi quello che volete, ma le religioni sono la cosa più inutile che possa esistere. Ci sono le alternative per fare le cose buone, non abbiamo bisogno della chiesa.

Sebastian: sì Manuel, ma la religione promette dopo la morte, e quando le persone cominciano a perdere i propri cari, l'idea di pensare che non c'è più nulla è angosciante. Ecco perché le persone chiudono gli occhi alle incongruenze, ai difetti, agli errori e alle menzogne delle religioni e questo va più in là del non ragionare. Vuol dire non desiderare ragionare :( Noi non abbiamo bisogno sicuramente delle chiese, ma l'essere umano vive di speranze, il problema è la speculazione che si fa con queste "anime" che è deplorevole. Sì, molto.

Manuel: Tutte queste angosce le ha diffuse la chiesa stessa. Questa "speranza di quello che ci sarà dopo" è una sorta di loop infinito, gira, rigira e non si arriva mai ad una conclusione. La certezza non c'è. È come se stai appeso in un dirupo e sopra di te c'è una corda troppo corta che riesci a malapena a sfiorare. Benché la speranza sia l' ultima a morire qui non aiuta. Resta un concetto senza nulla di concreto che rende debole e succube l'essere umano. Ci vogliono concetti nuovi. Non si può andare avanti così.
Ci sentiamo dire sempre la solita solfa che dovrebbe servire ad incoraggiare. Sicuramente qualcosa fa, ma nello stesso tempo le paure restano, le lasciano lì e così la gente avrà sempre bisogno delle parole dei preti e di confessarsi -.-''
Quale è l' alternativa? aprire il cervello! Rendersi conto che la vita segue il proprio corso ed è inevitabile. L' uomo bicentenario voleva morire. Anch' io voglio morire fra 100 anni e sarò contento quel giorno. Lascerò il mio posto ad altri, poiché ciò che la vita aveva da offrirmi è stato realizzato e sarò realizzato a prescindere da quello che ho fatto nella mia vita, perché so che comunque sia andata ho fatto del mio meglio per me stesso e per gli altri.

Sebastian: Non è cosi, tutte le civiltà hanno adorato un essere superiore. Sai, il bimbo ha i genitori, ma gli adulti, quando i genitori muoiono, non hanno nulla. C’è chi crede nella reincarnazione, chi nel cielo, chi nella vita per sempre sulla terra, chi negli alieni, ma una cosa è certa, non possiamo credere che siamo solo ciò che siamo. La religione approfitta di questa insoddisfazione innata nel uomo, ma sono discorsi lunghi, siamo d'accordo che le religioni, ben diceva Marx, sono l'oppio dei popoli.

Manuel: Mi rendo conto che non ragioniamo tutti così. Io non ho bisogno di credere in un essere superiore. So che devo darmi da fare da solo senza l'aiuto di nessuno, con tutte le difficoltà che posso incontrare e le frustrazioni e se l' aiuto c'è ben venga. Ma per me non c'è nessun superiore, stiamo tutti sullo stesso piano. Cosa fai dopo che credi in un superiore? In concreto? Niente!
Siamo sempre là... alle speranze infinite. L' uomo è insoddisfatto? Se ci aiutassimo di più l'uno con l' altro non sarebbe così. Succede l'esatto contrario purtroppo e la chiesa fa finta di tappare le falle.
Vuoi sentire qualcosa di soddisfacente? Non pensare a quello che ti aspetta dopo, pensa a quello che aspetta a chi viene dopo di te (se ci tieni). Sei stato una carogna nella tua vita? Non morirai felice.

Sebastian: mi piacerebbe fosse così, credo che a chiunque piacerebbe: aiutarci l'un l'altro, il mondo tutto una gioia, ma vedi, il mondo che tu descrivi, se ben perfetto, è utopico non è mai esisto e non esisterà. C'è poco da filosofare all'ora di seppellire tuo padre o tua madre o il tuo compagno. C'è poco da essere scettici se non si ha una prova sufficiente che dimostri quella ipotetica realtà predicata. La religione e l’utopia vanno di pari passo, ognuno ha il diritto di essere felice o infelice come meglio crede e in base alle proprie convinzioni e basando, sul rispetto del pensiero altrui, la propria convinzione. Nessuno, invece, ha il diritto di dire che cosa esiste e cosa no, che cos'è giusto e cosa no. La domanda è: che cosa fai credendo in nulla? […] Le religioni non vanno spazzate, sarebbe crudele, superficiale e contraddittorio, visto che oggi consideriamo il 2011 per una credenza religiosa, a differenza degli ebrei o dei musulmani o dei cinesi che hanno un calendario diverso. Magari si può far ragionare le persone sulla veridicità di alcuni dogmi, quali la concezioni di Maria (8-12) e la nascita di Cristo (25-12) facendo comprendere che un bimbo non ci mette 12 mesi a nascere, ma mai distruggere (spazzare via) le illusioni di una persona, si rischia di diventare più crudele che le religioni stesse.

Manuel: perché critichi il mio di mondo e non critichi quello della chiesa? Il mondo che descrivo io sarà pure utopico... ma in fondo quale mondo "nei nostri sogni" non è utopico? […] Ma che nessuno ha il diritto di dire che cosa esiste oppure no...che cos'è giusto oppure no non lo condivido. Io ho il diritto di esprimere la mia opinione, rispettando comunque quella degli altri. Non è presunzione, è la mia opinione. Magari sto sbagliando tutto! ma io penso questo.
Alla fine, a me non importa niente di quello che pensano gli altri, ognuno ha il suo pensiero.
ma nel momento in cui tu UCCIDI perché il tuo Dio è più figo di un altro, o perché i gay non sono accettati dal tuo Dio, perdonami ma in quel momento mi incazzo sul serio! Quello che è troppo è troppo!
Devo chiedermi cosa faccio non credendo in nulla? Io non ho detto che non credo in nulla.
Credo prima di tutto nei valori morali, e secondo cedo nella realtà. Devo credere in Dio? Ma sì, forse mi aiuterà, ma sono consapevole che la certezza non c'è. […]
Qual è la differenza tra chiesa e credenza? Semplice: la chiesa approfitta dell' insoddisfazione umana per dare "infinite speranze" poco soddisfacenti basandosi sulla credulità e l'ignoranza delle persone al fine di avere il controllo della società. Mentre la credenza in generale può essere soggettiva, credi in ciò che vuoi senza danneggiare la società.
Quello che crea danni è l' istituzione basata sulle credenze, per questo dico che le religioni dovrebbero essere spazzate via. Anche se non c'è più l'istituzione PENSO che tu possa continuare a credere in qualcosa!

Prima di fare i ragionamenti sull'anno in cui ci troviamo, ragiona sul concetto di istituzione religiosa e sul concetto di credenza religiosa.
La società è SEMPRE stata influenzata dalle credenze religiose, a prescindere dalle religioni.
Secondo me le credenze religiose non sono altro che storia,concetti sulla quale si è formata la società in cui ci troviamo. Ma adesso è giunto il momento di progredire e andare avanti, non indietro![…] Ci siamo basati su una credenza religiosa? Pazienza! Per me è letteratura storica la nascita di Cristo. Mitologia.

Non ho detto niente di crudele, ognuno è libero di credere in ciò che vuole. togliere le religioni, ripeto, non significa non credere più.


La conversazione è molto più lunga di quella riportata qui, ma credo che questo sia il cuore delle opinioni di Manuel e Sebastian. Da una parte abbiamo dunque il pensiero di Manuel che si scaglia contro quelle persone che spinte, soggiogate, istigate, istruite (decidete voi il termine che più ritenete idoneo) da un credo religioso si permettono di togliere la vita ad un altro essere umano solo perché secondo la propria fede è un peccatore, dall’altro lato c’è il pensiero di Sebastian che dice di non poter attribuire alla religione la colpa se qualche matto uccide un omosessuale solo perché è tale.
Quindi la religione secondo voi influisce prepotentemente sull’omofobia degli uomini, oppure l’incapacità di vedere nell’omosessualità una naturale variante della sessualità umana è un fattore del tutto separato dalla propria fede religiosa?

Grafica: Giovanni Trapani
Rubrica: Francesco Sansone
Un ringraziamento speciale a Manuel e a Sebastian per avermi permesso di usare la loro conversazione