Il mio mondo espanso - La rubrica: Sfogo di un gay ventottenne italiano



Sfogo di un gay ventottenne italiano

Sono passati ormai 10 anni da quando per la prima volto ho detto a me stesso, ammettendolo, di essere un gay. In questi anni ho visto e sentito tante di quelle cose sui nostri diritti e devo dire che, semmai, decidessi di scriverle in un libro, dovrà uscire in 100 tomi.
Che la mia vita, in quanto omosessuale, non sarebbe stata facile, l’ho capito subito, però in me c’era sempre la speranza che le cose sarebbero cambiate, che prima o poi sarebbe arrivata anche in questo paese una legge che ci mettesse sullo stesso piano di tutti quegli italiani che oltre a pagare le tasse hanno anche i diritti che gli spettano.
Era il 2006 quando, mai come quella volta, misi la mia faccia affinché le votazioni fossero vinte dalla sinistra. Era l’anno dei DICO(Diritti e doveri delle persone stabilmente Conviventi per chi in quegli anni fosse ancora troppo giovane per interessarsi a queste cose), di un’aria di libertà che faceva sperare nella evoluzione del nostro paese. Come tutti sapete, la sinistra vinse e subito si mise a lavorare per realizzarli. Nel paese, o almeno era quello che vivevo io, c’era un’aria nuova. Un aria di serenità che i gay, con il precedente governo, non respiravano. Però quando le cose vengono fatte male, e si fanno alleanze improponibili, il rischio di rovinare tutto è sempre dietro l’angolo e anche in quella occasione le cose andarono come era immaginabile. Una parte della nuova maggioranza,infatti,  iniziò a puntare i piedi contro l’intenzione di riconoscere le coppie dei ricchioni, dei froci, dei culattoni (giusto per usare termini cari ai politici). Una fra tutte che si batté affinché il progetto portato avanti dalle colleghe Rosy Bindi e Barbara Pollastrini, fu l’onorevole Paola Binetti che addirittura lasciò la maggioranza per passare nelle fila dei centristi. Da lì a poco, anche per altri fattori che non sto qui a dire, il governo cadde e i DICO finirono nel dimenticatoio per dare spazio alla salvaguardia di un modello normale, costituzionale e morale: il matrimonio eterosessuale,  o meglio la famiglia.
Dal 2007 a oggi questo termine, famiglia, è stato usato in tutti i modi, in tutti i discorsi, in tutte le accezioni.
“Iddio creò l’uomo e la donna e quindi altri modelli di amore non sono possibili” e poco importa che in molte relazioni normali ci sono amanti, escort, trans, squadre di gnocche pronte a soddisfare i piaceri degli uomini normali seppur a pagamento.
L’omosessualità è anormale, anticostituzionale, immorale e quindi non può essere riconosciuta. La famiglia non si tocca e poco importa se quelli che lo dicono hanno alle spalle almeno 2 divorzi, o sono uniti in matrimonio per apparenza, comodità, interessi. L’importante è mantenere il primato e il diritto di poter dire “noi siamo normali”.
Che cosa vogliono questi omosessuali? Che si inculino fra di loro e non rompano il cazzo con le loro pretese. Sono così? Che lo facciano all’interno della mura di casa. Infondo questi immorali si possono amano anni e anni e poco importa se non hanno alcun diritto. Infondo questi ricchioni possono vivere assieme e chi se ne frega se sono costretti a pagare tutto singolarmente come fossero due semplici coinquilini. Infondo questi froci possono anche camminare l’uno accanto all’altro per strada e se capita qualche aggressione, bisogna portare pazienza, e poi sono loro che se la cercano perché sono un’offesa per gli occhi della gente normale e poi potrebbero traumatizzare i bambini. Infondo questi culattoni possono starsi vicino anche nel momento in cui uno dei due va in ospedale, basta che ricevano la pietà  del primo normale di turno che non li butti fuori da un ospedale. Con tutte queste possibilità, che cosa pretendo di più? E poi diciamocelo chiaramente, con la crisi che sta passando il paese, ci sono altre priorità che assecondare un capriccio bello e proprio.
I nostri politici per ora sono impegnati a salvare la sorte del nostro primo ministro… ehm del nostro paese. Tutti si stanno mobilitando. Nascono nuovi ramoscelli di ulivo che cercano terreno in verdi grigi o in centri arridi, senza capire che né l’uno né l’altro possano permettere di far germogliare un bel nulla.
Tutti si stanno muovendo e tutti sono al lavoro. Certo ogni tanto bisogna interrompere gli sforzi, per salvare qualcuno di loro da una condanna, ma infondo è un uomo normale e poi noi froci con quale coraggio ci possiamo permettere di indignarci visto lo stile di vita che facciamo?
Infondo si sa, i gay sono per natura violenti. Ti rispondono male se tu scherzi con loro chiamandoli affettuosamente femminuccia, rotto in culo, invertito. Cercano sempre di fare questione. Fraintendono sempre tutto. Fraintendono D’Alema, fraintendono la Zanicchi, fraintendono Giovanardi… no, lui non si fraintende, ci pensa lui stesso a fraintendesi da solo. Fraintendono persino il Papà e tutto il suo stato. Quel pio uomo non fa altro che trasmettere la parola di Dio, così come tutti i membri del suo stato e se ogni tanto qualcuno mette le mani su qualche bambino o qualche bambina, o scopano con chiunque se li si fili, non bisogna indignarci, e poi chi è senza peccato scagli la prima pietra e noi invertiti non possiamo dire nulla visto come viviamo.
Eppure io qualcosa la vorrei dire, magari brucerò all’inferno o sarò senza rispetto per tutti quei cattolici che sono così normali, però che cosa vi cambia se due uomini o due donne si amano e pretendono semplicemente di tutelarsi? Cosa viene tolto a voi normali se due anormali ottengono dei diritti? Voi li avete e nessuno ve li toglie e, volendo essere franchi non ci passa per la mente di togliere la possibilità a chi che sia di essere tutelati, perché solo chi vive una vita senza diritti sa quanto è dura e non lo augurerebbe neppure a chi con tanto livore si scaglia verso i froci.
Cari politici, cari cattolici, cari normali che cosa vi cambia? Spiegatemelo, perché veramente non riesco a capirlo. Mi sforzo in tutti i modi per arrivare a capire cosa scatti in voi quando gli omosessuali vi chiedono di riconoscerli come cittadini di serie A. Lo chiedo a tutti voi, perché davvero non riesco più a capire chi è favorevole o no verso noi. Di certo so che il PDL è contro e questo lo so benissimo anche grazie alle vari Santanché e  Mussolini, così come lo è l’UCD che, tramite Buttiglione e Casini, lo fa capire senza giri di parole. Chi invece mi lascia spiazzato è il PD perché non è chiaro. C’è una leggenda metropolitana che sostiene sia dalla nostra parte, però poi capita di leggere che D’Alema pensa alla sensibilità dei cattolici o che su 5 deputati PD solo 2 votano a favore per l’istituzione del registro per le coppie civili in un consiglio comunale in Toscana. Poi non mi sembra di aver mai sentito Bersani prendere posizione chiara in merito. Di contro, invece, troppe volte l’ho sentito invocare alleanze incomprensibili che potrebbero portare a vivere qualcosa di già visto nel 2007.  Ora vi chiedo di dire che intenzioni avete perché mi scoccerebbe essere preso in giro per l’ennesima volta. Prendete una posizione chiara prendendovi le giuste conseguenze. O fate quello che dite di essere oppure si crei un unico polo parlamentare, almeno così, sapremo per certo che le cose non cambieranno mai.
Ormai ho 28 anni e posso accettare, anche se a malincuore, di vivere in maniera precaria, di non prendere la pensione quando sarò vecchio, di vedere che in Italia si va avanti non per meritocrazia ma per altre qualità non legate alla professionalità, però non posso accettare di non veder riconosciuto il mio legame sentimentale, portato avanti con amore e fedeltà da ormai tanti di quei anni che non mi ricordo neppure quanto sono. Posso accettare tutto, però non posso accettare di vedere il mio sentimento sminuito solo perché voi non volete rinunciare alla vostra voglia di sentirvi normali solo perché siete bianchi, cattolici ed eterosessuali.
 Francesco Sansone

Grafica: Giovanni Trapani